Sollevamento e carico merci: quando ricorrere al paranco manuale?

Il paranco è una macchina semplice che fu inventata allo scopo di sollevare pesi che altrimenti era impossibile movimentare, sollevandoli anche a una certa altezza. In prima battuta, l’utilizzo era destinato alle barche a vela, ma oggi trova applicazione in qualsiasi ambito, da quello edile a quello industriale. Le grandi tipologie sono due e si distinguono in manuale ed elettrico, laddove il secondo supporta carichi importanti ove sia più alto il rischio di errore umano. Per acquistare un buon modello, robusto e durevole nel tempo, bisogna sempre affidarsi a rivenditori specializzati che propongano i migliori brand sul mercato. Ad esempio è possibile guardare al paranco manuale sul sito di Rs Italia, player di riferimento nella vendita di attrezzatura professionale che da sempre si distingue per la qualità dei prodotti proposti.

Tipologie di paranco manuale

Il limite di peso che si può sollevare con il paranco di tipo manuale è di ben 6 tonnellate: ciò significa che, a meno di non dover movimentare materiali davvero ingombranti che richiedano persino carrelli di trasferimento, è più che sufficiente per la maggior parte dei lavori. Grazie a un sistema di pulegge e catene, è sufficiente la forza fisica utilizzata dall’operatore per i paranchi più semplici e i carichi minori, mentre per i più importanti ci si può orientare su quelli a catena, che offrono resistenza maggiore.

Per gli spostamenti più modesti di materiali e oggetti non particolarmente ingombranti, si può utilizzare il paranco a fune, che ha anche il vantaggio di poter essere trasportato facilmente da un luogo all’altro per dimensioni e peso contenuti. Il paranco a leva manuale, invece, permette di supportare carichi maggiori con il minimo sforzo, mentre quello scorrevole si avvale di un piccolo carrello che passa da un’estremità all’altra per favorire il sollevamento.

Ognuno di questi modelli manuali può avere il suo corrispettivo elettrico, ma il sollevamento manuale è comunque estremamente valido laddove la situazione lo consenta e l’operatore sia specializzato nel tipo di lavoro.

Utilizzo del paranco manuale

L’uso del paranco manuale è piuttosto semplice e intuitivo, tuttavia vigono regole di sicurezza da seguire al fine di evitare incidenti: il paranco a catena, ad esempio, è costituito da una carrucola ove scorre una robusta catena che da un lato si assicura a un supporto fisso e dall’altro va agganciata all’oggetto da sollevare. Il cosiddetto demoltiplicatore non è altro che la seconda carrucola che riduce il peso da sostenere a braccia e farà girare la catena tante più volte quanto più il peso aumenta.

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Quando si acquista un paranco manuale, occorre anche seguire con cura tutte le istruzioni e le raccomandazioni indicate dal fornitore: ad esempio, l’altezza operativa può arrivare dai 3 fino ai 6 metri, con le dovute accortezze, ma non si deve mai dimenticare la manutenzione periodica che può constare ad esempio nel controllo minuzioso di ogni singola parte o nell’introduzione di oli lubrificanti nelle giunzioni scorrevoli.

Il carico va sempre posizionato per non superare mai i limiti tollerati, magari con imbracature idonee, e la certificazione CE è d’obbligo per mantenere gli standard di sicurezza. Ovviamente, i materiali utilizzati, oltre ad essere innegabilmente robusti (come l’acciaio), dovranno anche risultare anticorrosione e resistere bene all’umidità e agli agenti atmosferici (ad esempio una buona zincatura sulle catene e sulle parti metalliche). Vi sono sistemi frenanti che permettono di mantenere il carico fermo e sospeso e nei quali vi è un’adeguata protezione da polveri o altri elementi esterni che potrebbero penetrare cagionandone malfunzionamento.

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Fondamentale, infine, sarà un certificato RoHS di accompagnamento che limita o elimina l’uso di piombo, cadmio, mercurio o altri materiali potenzialmente tossici e pericolosi per la salute.

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