I nostri discendenti, semmai ci saranno, potranno salvarsi dalla fine del Sole effettuando lo Star Hopping. Questa tecnica potrebbe essere utilizzata in futuro per raggiungere un nuovo sistema solare prima che il nostro Sole si trasformi in una gigante rossa.
Il Sole, come sappiamo non brillerà per sempre, tra circa 5 miliardi di anni esaurirà le riserve di idrogeno che utilizza per i processi di fusione nucleare e il suo nucleo si spegnerà. Quindi inizierà a collassare avviando la fusione dell’elio, un processo che lo costringerà ad espandersi in una gigante rossa.
La fine del Sole non è certamente una buona notizia
La nostra stella in espansione inghiottirà prima Mercurio, poi Venere e infine, con ogni probabilità, inghiottirà e incenerirà anche la Terra.
Tuttavia, il nostro pianeta azzurro avrà da tempo cessato di essere una mondo adatto a sostenere la vita. Ovviamente, l’umanità avrà avuto tutto il tempo per elaborare un piano per salvarsi dalla fine del Sole, presumibilmente trasferendosi in una pianeta più adatto a sostenere la nostra civiltà posto in un nuovo sistema stellare.
Trasferire l’intera civiltà non sarà facile. Quindi qual è il modo migliore per farlo?
La fine del Sole e la fuga dell’umanità
Grazie al lavoro di Bradley Hansen e Ben Zuckerman dell’Università della California, a Los Angeles oggi possiamo provare a rispondere alla domanda.
I due ricercatori affermano che possiamo rendere il compito molto più semplice aspettando che un’altra stella passi vicino al sistema solare e in seguito colonizzare il sistema con un balzo spaziale.
“Questo riduce il tempo di viaggio per la migrazione interstellare di quasi due ordini di grandezza”, affermano i due ricercatori. E la loro idea ha anche altre interessanti implicazioni.
La fine del Sole – Sognando le stelle
Noi esseri umani sognano da secoli di raggiungere le stelle. Le modalità su come potremmo raggiungere questo obiettivo non sono chiare né semplici, ma la tecnologia che occorre per un balzo del genere resterà certamente al di là delle nostre possibilità ancora per molto tempo.
Tuttavia, anche con una tecnologia avanzata il viaggio sarà lungo.
Ma di tanto in tanto, le stelle si portano a una distanza sufficientemente vicina da da rendere questi incontri ravvicinati un’opportunità per poterle visitare, disponendo delle capacità tecnologiche adeguate.
Hansen e Zuckerman calcolano che entro il prossimo miliardo di anni, è probabile che il Sole abbia almeno un incontro con un’altra stella che si porterà entro le 1500 unità astronomiche.
Questa distanza, seppur grande si trova all’interno della Nuvola di Oort, la fascia di oggetti ghiacciati che orbitano intorno al Sole fino a dieci volte questa distanza.
“Questa distanza è due ordini di grandezza inferiore alla distanza attuale da Proxima Centauri”, spiegano i due ricercatori. “Se traduciamo questo in una riduzione simile della velocità richiesta, implica un aumento di quattro ordini di grandezza nella quantità di massa trasferibile a parità di energia”.
Aspettare un incontro così ravvicinato rende chiaramente il viaggio molto più facile.
A causa della natura caotica delle interazioni stellari su queste scale, non è facile prevedere quali stelle si avvicineranno al sistema solare. Tuttavia, gli astronomi hanno già calcolato che una stella chiamata GL 710 si porterà entro 14.000 UA da noi in circa 1,3 milioni di anni.
Questa stella è simile ad Alpha Centauri B – un po’ più fredda e più piccola del Sole, Ma è certamente possibile che possa ospitare qualche pianeta con condizioni adatte alla vita.
Non è ancora chiaro quali altri soli potrebbero avvicinarsi abbastanza da permettere uno Star Hopping per sfuggire alla fine del Sole.
La fine del Sole – Ricerca di civiltà aliene
Il lavoro di Hansen e Zuckerman non è utile solo per capire quali stelle in un lontano futuro si avvicineranno al sistema solare, ma ha anche forti implicazioni con la ricerca di vita intelligente altrove nell’universo.
Vari ricercatori hanno calcolato che se altre civiltà sono in grado di compiere uno Star Hopping facilmente da un sistema stellare a un altro, la galassia dovrebbe brulicare di civiltà tecnologicamente avanzate.
Il problema con questa idea è che, per quanto ne sappiamo, la nostra regione dello spazio non pullula di altre civiltà avanzate: il cosiddetto paradosso di Fermi, allora, dove sono tutte queste civiltà?
L’idea di Hansen e Zuckerman potrebbe spiegare perché: il viaggio interstellare può essere così difficile che altre civiltà potrebbero tentarlo solo in momenti di disperato e assoluto bisogno, come la fine della propria stella.
Se è così, anche altre civiltà devono aspettare incontri ravvicinati con altre stelle prima di fare il salto. Questo spiega perché sono così difficili da trovare.
Hansen e Zuckerman affermano che il loro lavoro può contribuire a stimare il numero delle civiltà tecnologiche nella nostra galassia.
In effetti, le stelle che sono attualmente vicine potrebbero essere posti interessanti per cercare prove di una vita tecnologicamente avanzata che utilizza la tecnica dello Star Hopping. “L’ingegneria su larga scala necessaria per una migrazione interstellare sostanziale potrebbe generare un eccesso di infrarossi osservabile”, affermano i ricercatori.
La fine del Sole – La loro idea dovrebbe essere anche un avvertimento
Il Sole ospiterà condizioni adatte alla vita per molte centinaia di milioni di anni a venire. Se noi stiamo pensando di fare il salto prima che queste condizioni mutino radicalmente, è anche possibile che altre civiltà stiano pianificando di trasferirsi nel nostro sistema solare finché le condizioni adatte a ospitare la vita durano.