Scoperti geni dei Neanderthal nelle popolazioni africane

Nuove scoperte hanno rivelato, per la prima volta, che le popolazioni africane condividono la discendenza dei Neanderthal, ciò crea una svolta alla storia degli uomini preistorici e dei nostri parenti più stretti.

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I risultati degli ricerche suggeriscono che i lignaggi umani e quelli dei Neanderthal sono correlati più di quanto un tempo si pensasse.
Nuove scoperte hanno rivelato, per la prima volta, che le popolazioni africane condividono la discendenza dei Neanderthal, ciò crea una svolta alla storia degli uomini preistorici e dei nostri parenti più stretti.

In precedenza si credeva che soltanto le popolazioni non appartenenti all’Africa fossero portatrici dei geni dei Neanderthal, ciò a causa degli incroci avvenuti a seguito di un importante migrazione umana, avvenuta fuori dall’Africa e in tutto il mondo circa 60.000 anni fa.

Le ultime scoperte rivelano che i lignaggi umani e la discendenza dei Neanderthal hanno in comune molto di più di quanto pensato fino ad ora, e si è potuto vedere, attraverso le ricerche, che sono avvenuti incroci intorno ai 200.000 anni fa, molto prima di quanto si sapeva.

Joshua Akey, un biologo evoluzionista della Princeton University e autore senior della ricerca ha dichiarato che “I nostri risultati mostrano che sono avvenute molte migrazioni al di fuori dell’Africa, alcune delle quali hanno portato all’incrocio tra gli umani moderni e gli uomini di Neanderthal. Ciò rende la storia molto interessante e ha lasciato le traccie nei genomi degli individui odierni”. 

Lo studio suggerisce che gli europei e gli asiatici viventi trasportano circa l’1% del DNA degli uomini di Neanderthal, a differenza di quelli di origine africana che presentano solo lo 0,3%.

Joshua Akey, insieme ai suoi colleghi, ritiene che il DNA degli uomini di Neanderthal sia arrivato in Africa grazie alle migrazioni degli antichi europei, che da molte generazioni avevano lasciato l’Africa, dove si erano incrociati con i Neanderthal, per poi farvi ritorno e mischiare i propri geni con le popolazioni locali.

Joshua Akey ha spiegato che “Un aspetto importante del nostro studio è la differenziazione degli umani dagli ominidi, che si muovevano dentro e fuori dall’Africa per centinaia di migliaia di anni, mischiando cosi i geni con gli abitanti del luogo in cui migravano. Le migrazioni verso l’Africa, effettuate in gran parte dagli antenati degli europei contemporanei, portavano con se le sequenze dei Neanderthal, grazie a ciò si è creata una mescolanza con gli abitanti del luogo, dove abbiamo potuto rilevare, negli individui africani, la discendenza dei geni dei Neanderthal”. 

La scoperta della mescolanza dei geni, avvenute tra le popolazioni africane e i Neanderthal, è stata possibile grazie all’avvento di sofisticate tecniche di genetica computazionale, che ha creato precisi modelli di migrazione.

I ricercatori, attraverso metodi statistici, possono allineare il genoma di Neanderthal parallelamente a quello degli antichi umani moderni e al DNA di diverse popolazioni viventi. Grazie a ciò, gli scienziati possono capire se i diversi lignaggi sono stati costantemente divergenti, o se ci sono stati periodi più lunghi di scambi di DNA in determinati punti temporali.

L’ultimo confronto mette in evidenza una caratteristica mai vista prima, la presenza di antichi geni umani nel genoma dei Neanderthal, probabilmente acquisiti da eventi di incrocio risalenti a circa 200.000 anni fa. La scoperta suggerisce che degli umani provenienti dall’Africa viaggiò verso l’Europa o l’Asia, qui si incrociarono con le popolazioni dei Neanderthal, lasciando così una leggera impronta sul loro genoma, che si è potuto rilevare più di 100.000 anni dopo.

Il documento evidenzia anche la mancanza di ricerca nella genetica delle popolazioni africane, nonostante si sappia che gli umani moderni siano emersi per la prima volta nel continente africano e le popolazioni siano oggi geneticamente diverse da tutti gli altri abitanti del mondo.

Joshua Akey afferma che “Per comprendere a fondo le variazioni del genoma umano e la storia evolutiva dell’uomo è indispensabile campionare, in modo completo, gli individui provenienti da ogni parte del mondo, in special modo quelli provenienti dall’Africa, continente molto sottovalutato fino ad oggi”. 

Non è noto se tutte le popolazioni africane, alcune delle quali hanno radici che si estendono in periodi molto antichi, abbiano in comune alcuni geni dei Neanderthal.

Ad esempio, le popolazioni dei KhoeSan (boscimani) e dei Mbuti (pigmei dell’Africa centrale) sembrano essersi separati, dagli altre popolazioni africane, da più di 100.000 anni.