L’Australia è uno degli stati che ha installato il maggior numero di pannelli fotovoltaici che, mediamente, hanno una durata di circa 20 anni, quindi per le installazioni effettuate nei primi anni del 2000 è giunto il momento di essere sostituite.
Il materiale da buttare che fine farà, verrà gettato in discarica o riciclato?
Purtroppo ad oggi il costo del riciclaggio è maggiore di quello della discarica e il valore dei materiali recuperati è inferiore a quello di partenza, quindi l’interesse per il riutilizzo è basso. I pannelli solari sono costituiti da metalli pesanti come il piombo e lo stagno, materiali da stoccare con molta attenzione, perché se al momento della sostituzione venissero gestiti male, potrebbero creare problemi di inquinamento e di salute.
Per fa si che questo non avvenga, la missione delle industrie di pannelli solari è effettuare uno smaltimento in totale sicurezza o un riciclaggio dei prodotti fuori uso.
Il materiale principale di un classico modulo fotovoltaico in silicio cristallino è il vetro (75%), seguito poi dal polimero (10%), dall’alluminio (8%), dal silicio (5%), dal rame (1%) e da altre piccole quantità di piombo, di stagno, e di argento.
Il piombo e lo stagno sono dei materiali che se rilasciati in natura possono divenire molto pericolosi per la salute, mentre il rame, l’argento e il silicio rappresentano un’ottima opportunità di fare valore se recuperati in modo efficiente.
Tutto questo significa che, nello smaltimento dei pannelli fotovoltaici giunti a fine vita, la discarica dovrebbe essere del tutto esclusa e sostituita con il riciclaggio, cosi da prevenire l’inquinamento ambientale e permettere il recupero dei materiali preziosi presenti nel pannello.
Un industria che potrebbe avere interesse nel riutilizzo dei pannelli solari, visto il largo uso di materiali riciclati, è la produzione di veicoli elettrici.
Le batterie EV sono una parte importante nel costo del veicolo, che varia dal 33% al 57% a seconda della vettura. Inoltre, la produzione dei materiali influisce in modo determinante sul costo energetico della produzione delle batterie. Il silicio recuperato dal riciclaggio dei pannelli solari potrebbe essere perfettamente idoneo per la produzione di veicoli elettrici.
Purtroppo, pur presentando un numero elevato di pannelli solari, l’Australia non ha una regolamentazione del riciclaggio dei moduli fotovoltaici, a differenza dell’Europa che presenta un quadro normativo solido e trasparente a supporto del processo di riciclaggio del fotovoltaico.
Infatti, nella UE esiste una direttiva che impone ai paesi europei di adottare programmi di gestione dei rifiuti dei pannelli fotovoltaici, in cui i produttori sono responsabili del ritiro e del riciclaggio dei pannelli che vendono. L’obiettivo di questa direttiva è prima di tutto incentivare uno sviluppo di prodotti più ecologici, di rendere il riciclaggio più accessibile e, sopratutto, economicamente sostenibile per i principali produttori, che tengono conto del prezzo della raccolta e dello smaltimento dei materiali da eliminare, con un costo inserito nel prezzo di vendita.
In Australia si sta cercando di avviare la stessa politica, attraverso un programma nazionale guidato dallo stato di Victoria, con l’unico obiettivo di formulare delle raccomandazioni a livello nazionale. Le prospettive del programma sono molto promettenti, ma deve essere accelerato lo sviluppo, visto che la criticità della questione è stata riscontrata nel 2015, quando i pannelli solari da riciclare sono stati identificati come i rifiuti elettronici in più rapida crescita, e senza la presenza di infrastrutture di riciclaggio dedicate al flusso del mercato dei rifiuti elettronici.
Gli scienziati e gli ingegneri, con il loro contributo scientifico, possono invogliare i governi e l’industria verso il riciclaggio, attraverso le prove scientifiche sui possibili impatti negativi dei rifiuti dei pannelli solari e sui benefici del loro riutilizzo.
Il Group of Research in Energy and Environment from Materials (The GREENMAT) presso l’Università di Liegi, in Belgio, sta fornendo le prove che i pannelli solari sono una preziosa risorsa come materiale, utili per produrre il silicio ultra-puro nanostrutturato.
La GREENMAT, guidata dal Dr. Frederic Boschini, è stata impegnata in progetti di riciclaggio di pannelli solari finanziati dal governo e dall’industria, e ha come obiettivo principale il recupero efficiente del silicio. Il processo di riciclaggio dei moduli di silicio è iniziato in Europa più di un decennio fa, tuttavia, esiste ancora il problema che il tasso di recupero non riesce a superare l’80%, rendendo il valore dei materiali recuperati poco competitivo.
La GREENMAT, insieme ad altri partner, è stata coinvolta nel SOLARCYCLE, un progetto sostenuto dalla regione Vallonia in Belgio, che studia soluzioni di riciclaggio economico ed ecologico, con lo scopo di raggiungere un tasso di recupero dei pannelli di almeno il 95%.
Fonte: https://www.pv-magazine.com/2020/05/27/solar-panel-recycling-turning-ticking-time-bombs-into-opportunities/
Riciclare i pannelli solari invece di buttarli in discarica
I pannelli solari sono costituiti da metalli pesanti come il piombo e lo stagno, materiali da stoccare con molta attenzione, perché se al momento della sostituzione venissero gestiti male, potrebbero creare problemi di inquinamento e di salute.
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