Ricerca della vita su Marte

Marte potrebbe non essere sempre stato così inospitale. La ricerca della vita sul pianeta rosso, che diversi rover e orbiter portano avanti ormai da anni, ci ha svelato un pianeta che in passato era molto più adatto a ospitare la vita, forse anche per la vita complessa

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La ricerca della vita su Marte è iniziata diverse decadi fa con il lancio di sonde e lander che hanno iniziato lo studio del pianeta rosso nei primi anni ’60.

Marte è un pianeta inospitale per la vita e nonostante questo, sulla Terra si studiano soluzioni tecnologiche per colonizzarlo per farne una seconda casa per gli esseri umani. Oggi Marte è pianeta arido, sferzato da tempeste di polvere e sterilizzato dalle tempeste solari, dato che non possiede un campo magnetico.

Marte potrebbe non essere sempre stato così inospitale. La ricerca della vita sul pianeta rosso, che diversi rover e orbiter portano avanti ormai da anni, ci ha svelato un pianeta che in passato era molto più adatto a ospitare la vita, forse anche per la vita complessa.

Miliardi di anni fa sulla superficie di Marte scorrevano fiumi con una portata doppia rispetto ai più grandi fiumi che oggi scorrono sulla superficie della Terra. In tanti si sono chiesti e ancora oggi si chiedono se la ricerca della vita su Marte condurrà al successo o ci dirà che Marte non è mai stato in grado di sostenere la vita.

Astronomi, filosofi e scrittori di fantascienza si chiedono da tempo se la natura abbia condotto sul pianeta rosso lo stesso esperimento che ha condotto con successo miliardi di anni fa sulla Terra. Marte era un luogo adatto all’evoluzione darwiniana? 

Nessuno sarà più preso in giro per aver speculato che la vita si è effettivamente evoluta prima su Marte ed è, in qualche modo, migrata sulla Terra su un meteorite, o che entrambi i pianeti sono stati fecondati con microbi provenienti da un remoto pianeta interstellare.



Perseverance e la ricerca della vita

Forse abbiamo inviato su Marte i nostri figli robotici alla ricerca di forme di vita perdute da tempo dalle quali discendiamo, antiche radici di un albero genealogico che potrebbero essere rintracciate nel suolo del Pianeta Rosso.

Il rover Perseverance e l’elicottero Ingenuity, sono giunti pochi giorni fa sul suolo di Marte dopo aver effettuato un viaggio lungo sette mesi terminato con un epico atterraggio. Il rover Perseverance trascorrerà il prossimo anno marziano – che equivalgono a due anni terrestri – studiando il pianeta rosso con tutta la batteria di strumenti ultra tecnologici di cui i suoi costruttori lo hanno dotato.

Perseverance studierà il sito di atterraggio, il cratere Jazero e il delta del fiume che vi entra. Il rover condurrà la ricerca della vita su Marte effettuando analisi chimiche e geologiche dei detriti, scatterà foto e realizzerà filmati che consentiranno agli scienziati sulla Terra di capire se esiste qualche traccia di antichi fossili o altri segni che potrebbero svelarci la presenza passata o presente di organismi viventi.

Perseverance e ingenuity operano da molto lontano, occorrono molti minuti affinché il loro segnale giunga sulla Terra e possa essere udito dai costruttori che fremono in attesa di vedere ciò che i due robot vedono e sentono. I due robot hanno bisogno di essere seguiti costantemente in quanto non sono più intelligenti e responsabili di quanto i loro costruttori li abbiano addestrati a essere.

Il compito del rover Perseverance non si limita all’osservazione e allo studio, il rover dovrà raccogliere rocce marziane e sigillarle all’interno di una serie di contenitori. Quelle rocce, una volta raccolte e conservate, verranno lanciate verso la Terra grazie a un programma articolato che ne prevede l’immissione in orbita marziana a partire dal 2026.

In seguito i contenitori e il loro prezioso contenuto verranno spediti sulla Terra a partire dal 2031 dove verranno esaminate per anni, come i Rotoli del Mar Morto, per quello che potrebbero dire sulla storia nascosta del nostro gemello perduto e, forse, sui primi giorni di vita nel Sistema Solare.

Lo studio delle rocce ci potranno dire come Marte sia passato dall’essere un pianeta abitabile al diventare un luogo arido, freddo e inospitale, una risposta fondamentale per comprendere come i pianeti mantengano le condizioni che li rendono abitabili.

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