Due ex concorrenti del Google Lunar X Prize continuano a lavorare sui loro landers lunari commerciali, che contano di poter lanciare alla fine del 2019.
Nel corso di due presentazioni separate svoltesi all’International Moon Village Workshop & Symposium che si è tenuto il 5 novembre a Los Angeles, i rappresentanti di PTScientists e Team Indus hanno affermato che stanno aggiornando le versioni dei landers originariamente concepite per competere al premio bandito da Google e ormai scaduto.
Il Team Indus, uno dei finalisti del concorso terminato senza vincitore, sostiene di aver terminato il suo lander e di star lavorando lavorando ad una versione molto più grande. Quel lander, originariamente progettato per il Google Lunar X Prize, è in grado di posizionare 50 chilogrammi sulla superficie della luna.
Secondo Rahul Narayan, fondatore del Team Indus, la capacità di carico attuale, progettata sulle indicazioni per partecipare al concorso di Google, è probabilmente troppo piccola per la maggior parte degli scopi commerciali, per cui l’azienda sta ora lavorando su un lander molto più grande, chiamato Z-02, in grado di posizionare 500 chilogrammi sulla superficie lunare. Questo nuovo lander, sarebbe compatibile con vari veicoli di lancio, compresi quelli gestiti da Arianespace, SpaceX e United Launch Alliance.
Narayan non ha fornito tempistiche per la costruzione o il lancio del nuovo lander ma ha precisato che Team Indus conta ancora di poter lanciare il primo lander, dopo aver apportato delle modifiche per aumentare la sua capacità di carico utile da 60 a 70 chilogrammi.
“Stiamo modificando il nostro progetto secondo nuove modalità perché passeremo dall’essere operatori ad essere fornitori o partner di altre aziende interessate a svolgere determinate missioni sulla Luna.“, ha affermato. “Ci vediamo come un’azienda che fornirà la tecnologia, il design, otterrà le qualifiche e fornirà servizi a clienti internazionali“.
Narayan ha anche auspicato che Team Indus possa trovare un modo di partecipare al programma CLS (Commercial Lunar Payload Services) della NASA, nel quale l’agenzia spaziale americana acquisterà spazio per carichi utili su lander commerciali.
Il programma CLPS richiede ai contraenti primari e alle società che costruiscono “veicoli per il trasporto spaziale” di operare negli Stati Uniti, tuttavia, le aziende straniere possono collaborare con team guidati da aziende degli Stati Uniti, come ha fatto la giapponese Ispace per una proposta CLPS guidata da Draper. Narayan ha riferito che Team Indus è socio di una società sul CLPS, ma non ha potuto rivelare dettagli su quel progetto.
intanto, PTScientists, una squadra tedesca che non è a qualificarsi come finalista dell’X Prize Foundation sta ancora lavorando al suo primo lander, di cui ha in programma il lancio per la fine del 2019.
Quest’anno la società ha avuto un notevole sviluppo, ha riferito Torsten Kriening, responsabile commerciale di PTScientists. La compagnia, inizialmente era composta di una decina di persone ma è arrivata ora ad avere 65 dipendenti.
Questa prima missione, che, come Kriening ha riconosciuto, potrebbe slittare al 2020, viaggerà verso la regione della luna Taurus-Littrow, nelle vicinanze del sito di atterraggio dell’Apollo 17. Il lander trasporterà due rover che esploreranno la regione, inoltre è previsto che vadano a dare un’occhiata al rover lunare abbandonato alla fine della missione Apollo 17, per vedere in quali condizioni si trova il veicolo dopo quasi 50 anni.
PTScientists prevede di svolgere altre missioni, circa ogni 18 – 24 mesi. La seconda missione si svolgerà al polo sud lunare, seguiranno poi altre missioni scientifiche relative a esperimenti di utilizzo delle risorse in situ.
PTScientists è supportato da numerosi partner “blue chip“, tra cui Audi, Vodaphone e Red Bull. “Non possiamo farlo da soli, siamo una piccola azienda“, ha spiegato Kriening.
I rover lunari sono veicoli “Audi Lunar Quattro” e Audi ha già utilizzato i rover nella pubblicità. “Avremo l’Audi più veloce sulla luna con una velocità massima di tre chilometri e mezzo all’ora“.