Pioggia di plastica: la nuova minaccia per l’ambiente

Fino ad oggi si pensava che i rifiuti plastici si propagassero per via fluviale, nei fiumi e nel mare ma, da quanto è emerso dallo studio dell’università dello Utah e pubblicato sulla rivista scientifica americana “Science”, le materie plastiche si trovano anche nell’atmosfera...

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Secondo uno studio effettuato da ricercatori universitari statunitensi su un campione di 11 zone degli Stati uniti, pare che la nuova minaccia per l’ambiente non siano più le piogge acide causate da scarichi gassosi di combustione prodotte da industrie, ma il nuovo e vero nemico numero 1 sembrerebbero le piogge di plastica.

Dai dati emersi, pare che circa 1000 tonnellate metriche di plastica, equivalenti a 120 milioni di bottiglie in plastica, cadano ogni anno, sotto forma di pioggia, nelle zone analizzate degli Stati uniti.

La plastica

La parola plastica deriva dal greco plastikos, ovvero adatto per essere plasmato.

La plastica è un materiale artificiale largamente diffuso nella vita globale di tutti i giorni. Inventata nel XX secolo, nasce dalla lavorazione chimica del petrolio e di vari polimeri e additivi. La sua notevole versatilità e la facile lavorazione la rende uno dei materiali più utilizzati al mondo, più diffuso sul mercato ed impiegato in tutti i campi, dal settore alimentare, al tessile fino ad arrivare ai vari oggetti che acquistiamo ogni giorno.

Ma se il suo pregio è quello di essere un materiale leggero, igienico e bello da vedere, il suo principale difetto è che non si decompone, resiste nel tempo e si fotodegrada negli anni in parti sempre più piccole che ora circolano anche nell’atmosfera, divenendo così, ad oggi, l’inquinante più di diffuso, dannoso e insidioso per l’ambiente.

Cosa sta accadendo

Fino ad oggi si pensava che i rifiuti plastici si propagassero per via fluviale, nei fiumi e nel mare ma, da quanto è emerso dallo studio dell’università dello Utah e pubblicato sulla rivista scientifica americana “Science”, le materie plastiche si trovano anche nell’atmosfera, si muovono attraverso gli ecosistemi e possono viaggiare anche attraverso condizioni meteorologiche come venti, uragani, neve e pioggia fino a depositarsi di nuovo a terra, creando così un vero e proprio ciclo della plastica, esattamente pari al ciclo dell’acqua.



Gli scienziati lanciano l’allarme sostenendo che oltre il 90% dei rifiuti plastici non viene riciclato e ciò comporta che la plastica ci stia appunto “piovendo addosso”, diventando ormai non solo gravemente inquinante e dannosa per l’ambiente ma, essendo potenzialmente assorbibile dagli esseri viventi (compreso l’uomo), anche gravando sulla salute degli stessi.

Tuttavia, ciò che allarma di più, è che la scienza non abbia ancora capito se il problema sia risolvibile oppure no e su come agire per limitare i danni che sta causando questo materiale così tanto prodotto e utilizzato nel mondo e mal riciclato dall’uomo.

Fonte: Science

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