Il laser installati a bordo del Perseverance non hanno ancora risolto il mistero che avvolge una strana roccia marziana trovata nei pressi della zona che il rover sta studiando.
Ora Perseverance, l’ultimo dei rover che la NASA ha inviato su Marte ha una missione molto importante da portare a termine, aspettare che il suo piccolo compagno di viaggio, l‘elicottero Mars Ingenuity compia il suo primo volo a motore su un pianeta diverso dalla Terra.
Il piccolo elicottero, pesa meno di due chilogrammi, si sta preparando per l’epico volo e intanto il rover Perseverance ha adocchiato, con i suoi sofisticati strumenti, una roccia marziana dal colore verdastro. La roccia ha incuriosito non poco il team scientifico che ha elaborato diverse ipotesi sulla sua probabile natura. Tranquilli, nulla di misterioso e alieno fa parte delle ipotesi.
Non sappiamo nulla della roccia marziana, potrebbe essere arrivata nell’area dopo un impatto avvenuto in qualche punto sulla superficie di Marte, oppure potrebbe essere parte di un antico meteorite o appartenere a qualche formazione rocciosa.
Per quanto ne sappiamo, la roccia marziana è lunga circa 15 centimetri e mostra i segni del raggio laser del rover Perseverance che ha iniziato a sondarla per estrarre qualche dato utile.
Il dispositivo laser di Perseverance fa parte dello strumento SuperCam zapping rock. Il controllo missione si augura che le analisi condotte con il laser svelino al più presto la composizione della roccia marziana. Le informazioni raccolte potrebbero dire dove si è formata e come è giunta nella zona dove si trova attualmente. Forse sarà possibile scoprire anche quale tipo di processo la ha trasportata.
La roccia marziana è un meteorite?
Se la misteriosa roccia non si è formato nella sua posizione attuale, l’acqua potrebbe averla trascinata all’interno del cratere Jezero o potrebbe essere un meteorite come quello che il rover Curiosity ha individuato nel 2014.
Il rover Perseverance è un vero e proprio laboratorio automatizzato, grosso come un’auto, pesa circa una tonnellata e ha raggiunto Marte con l’obiettivo principale di cercare tracce di vita passata o presente. Il rover è attrezzato per studiare il clima marziano e la geologia, inoltre raccoglierà campioni di rocce e polvere marziane che una futura missione riporterà a Terra, aprendo la strada all’esplorazione umana del pianeta rosso.
Perseverance è il fulcro della missione Mars 2020 della NASA che è costata 2,7 miliardi di dollari. Il rover ha iniziato a muovere i suoi “primi passi” sul Pianeta Rosso il 18 febbraio 2021, esplorando il cratere Jezero alla ricerca della presenza di antiche tracce di di vita. In un lontano passato il cratere ha ospitato un lago profondo e un delta, fornendo molti ambienti interessanti da esplorare.
Il cratere Jezero
Il cratere Jezero è largo quasi 50 chilometri che si chiama Jezero, che significa “lago” in diverse lingue slave: si trova sul lato occidentale della grande pianura Isidis Planitia. La zona è stata selezionata sulla base delle ricerche portare avanti negli ultimi anni, e basate sulle rilevazioni ottenute dalle indagini svolte da diversi orbiter intorno a Marte.
I ricercatori ritengono probabile che in passato Jezero ospitasse un fiume, che sfociava in un grande lago. Il corso d’acqua avrebbe trascinato con sé sedimenti e minerali che avrebbero costituito la giusta ricetta per alimentare microbi, e forse altre forme di vita più complessa.
Il rover Perseverance ha a bordo un numero considerevole di strumenti scientifici basati su tecnologie avanzate, ben sette. La SuperCam si trova in cima all’albero di Perseverance e può colpire con un fascio laser le rocce fino a 7 metri di distanza. Ogni raggio laser crea una nuvola di roccia vaporizzata, la cui composizione può essere esaminata dalle telecamere e dagli spettrometri della SuperCam.
La SuperCam è stata attivata sulla superficie di Marte, per la prima volta, il 2 marzo 2021. Lo strumento ha sparato un raggio laser su una roccia marziana chiamata Máaz, che è la parola Navajo che significa Marte.
Il team che guida il rover Perseverance ha soprannominato informalmente la regione di Jezero “Canyon de Chelly”, come un monumento nazionale sulla terra dei Navajo che si trova nel nord-est dell’Arizona. La Navajo Nation sta lavorando con il Jet Propulsion Laboratory della NASA per selezionare i nomi appropriati da utilizzare su Marte.