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Il pensiero astratto: neuroni umani svelano il segreto del riconoscimento

Un'indagine recente ha portato alla luce un aspetto finora inesplorato della neurofisiologia umana, rivelando la capacità dei neuroni di operare un riconoscimento indipendente dal contesto. Tale scoperta non solo amplia la nostra comprensione dei meccanismi cerebrali, ma apre nuove prospettive sull'essenza del pensiero astratto e sull'intelligenza umana

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Un team di ricercatori dell’Istituto di ricerca Hospital del Mar in Spagna ha compiuto una scoperta senza precedenti, osservando per la prima volta l’attività di singole cellule cerebrali negli esseri umani. I risultati dello studio rivelano che i neuroni umani sono in grado di riconoscere oggetti e persone indipendentemente dal contesto, aprendo nuove prospettive sulla comprensione del pensiero astratto e dell’intelligenza umana.

Pensiero astratto: neuroni umani svelano il segreto del riconoscimento
Pensiero astratto: neuroni umani svelano il segreto del riconoscimento

Il pensiero astratto: una caratteristica unica del cervello umano

Il pensiero astratto, la capacità di percepire e comprendere concetti che non sono immediatamente presenti ai sensi, è una delle caratteristiche distintive dell’intelligenza umana. Si manifesta in diverse forme, dall’uso di metafore e analogie alla capacità di generalizzare e categorizzare informazioni.

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La ricerca ha dimostrato che i neuroni umani sono in grado di generalizzare concetti, riconoscendo un oggetto o una persona indipendentemente dal contesto in cui si trovano. Questo comportamento neuronale consente la formazione di concetti superiori e astratti nel cervello, che costituiscono la base dell’intelligenza umana.

Studi precedenti condotti su animali avevano evidenziato differenze significative nel comportamento dei neuroni in risposta a un concetto (un luogo o un oggetto specifico) quando il contesto cambiava. Ad esempio, i neuroni di un ratto rispondevano in modo diverso se trovava lo stesso oggetto in posizioni diverse. Si riteneva che tali ricordi fossero immagazzinati in gruppi diversi di neuroni.

La nuova ricerca sugli esseri umani ha dimostrato che i neuroni umani si comportano in modo diverso, mostrando una capacità di generalizzazione che non è stata osservata negli animali. Questa differenza fondamentale potrebbe spiegare la maggiore capacità di pensiero astratto degli esseri umani. La scoperta che i neuroni umani possono riconoscere oggetti indipendentemente dal contesto ha importanti implicazioni per la comprensione del cervello umano e dello sviluppo del pensiero astratto.

La ricerca offre una nuova comprensione del funzionamento del cervello umano e dei meccanismi neurali alla base del pensiero astratto. Questa conoscenza potrebbe portare allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale più avanzati, in grado di apprendere e ragionare in modo più simile agli esseri umani. Inoltre, la ricerca potrebbe contribuire alla comprensione delle malattie neurologiche che colpiscono il pensiero astratto, come l’Alzheimer e la demenza. Comprendere a fondo come i neuroni umani riescono ad avere questa capacità, potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie per quelle patologie che inibiscono il pensiero astratto.

La scoperta che i neuroni umani possono riconoscere oggetti indipendentemente dal contesto rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione del cervello umano e dell’intelligenza. Questa ricerca apre nuove prospettive per la ricerca futura e potrebbe portare a importanti progressi in diversi campi.

Il principio di codifica neuronale: una scoperta inattesa

Lo studio, condotto su nove pazienti affetti da epilessia in Argentina e nel Regno Unito, ha portato alla luce una scoperta rivoluzionaria nel campo delle neuroscienze. I risultati ottenuti contraddicono le precedenti ricerche, rivelando che i neuroni umani sono in grado di rispondere a un concetto specifico in modo uniforme, indipendentemente dal contesto in cui viene presentato.

Il principio di base della codifica neuronale negli esseri umani è l’opposto di quanto osservato in altre specie, il che ha implicazioni significative“, ha affermato il ricercatore principale Rodrigo Quian Quiroga, neuroscienziato presso l’Hospital del Mar Research Institute. Questa affermazione sottolinea la portata della scoperta, che mette in discussione le precedenti teorie sulla codifica neuronale.

Per condurre lo studio, sono stati impiantati elettrodi nei pazienti sottoposti a trattamento per l’epilessia refrattaria, una forma di epilessia resistente ai farmaci. Questo approccio innovativo ha permesso ai ricercatori di monitorare l’attività dei singoli neuroni e di ottenere registrazioni precise delle loro risposte.

Ai pazienti sono state presentate due storie che presentavano la stessa persona in contesti diversi, supportate da immagini. Il team ha scoperto che la risposta di un neurone è rimasta la stessa in entrambe le storie. Inoltre, mentre i pazienti raccontavano le storie, si è scoperto che gli stessi neuroni si attivavano pochi secondi prima che facessero riferimento al protagonista.

I ricordi sono immagazzinati in modo molto più astratto negli esseri umani rispetto ad altri animali. Si possono pensare a concetti o a qualsiasi altra cosa in termini più astratti, indipendentemente dal contesto in cui li si è appresi“, ha affermato Quian Quiroga, suggerendo che questa potrebbe essere una delle “fondamenta dell’intelligenza umana“. Questa capacità di generalizzare i concetti, indipendentemente dal contesto, consente agli esseri umani di fare associazioni e inferenze molto più astratte e complesse rispetto ad altre specie.

Studi precedenti sugli esseri umani avevano utilizzato la fMRI (risonanza magnetica funzionale), che non è in grado di distinguere tra singoli neuroni. Il nuovo studio, grazie all’utilizzo di elettrodi impiantati, ha permesso di ottenere registrazioni precise dell’attività dei singoli neuroni, portando a risultati significativamente diversi.

Conclusioni

La scoperta che i neuroni umani sono in grado di codificare i concetti in modo astratto rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione del cervello umano e dell’intelligenza. Questa ricerca apre nuove prospettive per la ricerca futura e potrebbe portare a importanti progressi in diversi campi.

Lo studio è stato pubblicato su Cell Reports.

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