Ottone I di Sassonia, detto il Grande, (912-973) fu eletto re di Germania nel 936 e, a differenza del padre Enrico, aveva in mente di ricostituire in Europa l’Impero di Carlo Magno.
Ottone I e l’Italia
Dopo aver risolto i problemi interni legati alla ribellione dei duchi germanici, che non riconoscevano il suo status, Ottone I volse la sua attenzione alla Francia riuscendo a estendere la sua influenza a due sue regioni, la Provenza e la Borgogna,
Il passo successivo fu l’Italia; qui il reggente Ugo di Provenza fu costretto dai feudatari ad associare al governo il figlio Lotario, il quale aveva uno stretto legame con Berengario, marchese di Ivrea e figlio di Berengario 1.
Lotario II ascese al trono alla morte del padre, ma il suo regno durò solo tre anni, perché morì improvvisamente. Il marchese d’Ivrea, che fu sospettato di avere avvelenato il legittimo sovrano, divenne Re d’Italia con il nome di Berengario II°.
A questo punto, però, si trovò a fronteggiare una situazione inedita: le mire del sovrano tedesco sul proprio regno. Nel 951, infatti, Ottone I scese in Italia con un potente esercito.
Berengario II sperava nell’aiuto dei feudatari italiani, ma questi ultimi, impauriti dallo spiegamento dell’esercito imperiale, decisero di non intervenire nella lotta.
Rimasto solo, Berengario II fu costretto a ritirarsi nella sua Marca di Ivrea e per non perdere il regno fece atto di sottomissione dichiarandosi vassallo di Ottone I.
Il regno d’Italia perse l’indipendenza
In realtà, quando Ottone I rientrò in Germania per occuparsi di problemi interni molto urgenti, egli si mise all’opera per organizzare la rivincita.
Infatti, pur avendo fatto mille promesse, Berengario riprese a governare da sovrano indipendente e invase i territori dello Stato della Chiesa. Inoltre in previsione di un ritorno dell’Imperatore cercò di stringere un’alleanza con i più potenti feudatari italiani.
Nel 961, l’Imperatore, su richiesta del Papa che si sentiva minacciato, scese di nuovo in Italia con il chiaro intento di punire Berengario II. Quest’ultimo si rinchiuse nella fortezza di San Leo nelle vicinanze di Pesaro, dove sostenne per molti anni l’assedio delle truppe nemiche
Fatto prigioniero, Berengario II fu mandato in Germania, dove morì nel 966.
Con la sua sconfitta, il Regno Italico perdeva l’ indipendenza e passava sotto il dominio dei re germanici, i quali assunsero anche il titolo di Re d’Italia e misero le basi per la costruzione di un impero paneuropeo. Si apriva così il dualismo tra Impero e Chiesa per l’esercizio del potere, che caratterizzerà i secoli a venire.
Ottone al termine della “campagna d’Italia” fece ritorno in patria dove presiedette nel 973 la Dieta di Quedlinburg. Il 7 maggio 973 morì per un’intossicazione alimentare, poiché probabilmente mangiò carne avariata durante un festeggiamento.