Origine della vita: e se fosse iniziato tutto nelle profondità della Terra?

In alcuni esperimenti, strutture prive di vita presenti nella profondità del nostro pianeta, hanno sviluppato strategie di sopravvivenza in breve tempo

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Gli scienziati dell’Università di Duisburg-Essen (UDE) hanno confermato la loro teoria secondo la quale la vita avrebbe potuto iniziare nelle profondità della crosta terrestre. Nei loro esperimenti, strutture prive di vita hanno sviluppato strategie di sopravvivenza in breve tempo.

Inizialmente esisteva una vescicola, una bolla autogenerata simile a una bolla di sapone, racchiusa in una membrana. Questa vescicola era circondata dal brodo primordiale, con una temperatura compresa tra i 40 e gli 80° C in un ambiente ad alta pressione.

Queste erano le condizioni in cui queste strutture esistevano, circa 3,8 miliardi di anni fa, ed esistono ancora oggi, nelle profondità della crosta terrestre.

Nel’esperimento, il chimico Christian Mayer del Center for Nanointegration (CENIDE) e il geologo Ulrich Schreiber, professore all’UDE, hanno simulato fessure riempite d’acqua e fonti geotermiche all’interno delle viscere della Terra creando e distruggendo 1.500 generazioni di vescicole in due settimane.

Alcune vescicole sono sopravvissute al cambiamento generazionale perché avevano incorporato nella loro membrana alcuni precursori proteici presenti nel brodo primordiale. Questo le ha rese più stabili, più piccole e, soprattutto, la loro membrana è diventata leggermente più permeabile.



Abbiamo concluso che in questo modo, le vescicole sono state in grado di compensare la pressione distruttiva. Come strategia di sopravvivenza“, ha spiegato Mayer. Anche se vescicole simili in precedenza erano andate distrutte, la generazione successiva ha replicato la struttura proteica. In questo modo, ha adottato una funzione dei suoi predecessori, in maniera simile all’eredità classica.

Mayer e Schreiber sono certi di aver almeno dimostrato quale sia la strada che la vita potrebbe aver percorso per emergere dalla materia inanimata.

Come abbiamo simulato in time-lapse, miliardi di anni fa, tali vescicole potrebbero essere diventate abbastanza stabili da salire in superficie durante le eruzioni dei geyser“, ha spiegato Schreiber. Con il trascorrere del tempo, potrebbero essere state aggiunte altre funzioni fino alla nascita della prima cellula.

Mayer riassume: “Sospettiamo che questo tipo di evoluzione molecolare in profondità abbia avuto luogo parallelamente ad altri meccanismi o essere stati temporaneamente spostati da essi“.

Il libro di Mayer e Schreiber, “The First Cell — The Mystery Surrounding the Beginning of Life“, sarà pubblicato nel luglio 2020.

Fonte: Phys.org

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