I ricercatori dell’International Center for Radio Astronomy Research (ICRAR) hanno trovato un misterioso oggetto nello spazio che emette onde radio circa tre volte all’ora, secondo un comunicato stampa istituzionale. L’oggetto è stato avvistato per la prima volta a marzo 2018 e da allora è stato osservato per capirne le origini.
Gli oggetti celesti che emettono onde pulsanti sono un’osservazione abbastanza regolare per un astronomo. Chiamati transitori, questi oggetti impiegano mesi per scomparire o possono lampeggiare rapidamente in pochi secondi o addirittura millisecondi, ha affermato nel comunicato stampa la dott.ssa Gemma Anderson, un’astrofisica dell’ICRAR. Nel caso di questo oggetto, però, la sequenza ripetuta di impulsi è un po’ strana.
L’osservazione è stata effettuata utilizzando il Murchison Widefield Array (MWA) installato nell’Australia occidentale che consiste in 4.096 piccole antenne a bassa frequenza simili a ragni disposte in 256 griglie. Ciò offre al radiotelescopio un campo visivo e una gamma di frequenze molto ampi, afferma il suo sito web. L’MWA è il precursore dello Square Kilometer Array (SKA) che è stato costruito grazie alla collaborazione internazionale e sarà il più grande radiotelescopio del mondo.
L’oggetto individuato dai ricercatori è incredibilmente luminoso ma più piccolo del nostro Sole. I segnali altamente polarizzati ricevuti da esso suggeriscono che ha un forte campo magnetico attorno. La dottoressa Natasha Hurley-Walker, un’astrofisica della Curtin University che ha guidato la scoperta, ha affermato che l’oggetto potrebbe essere una magnetar, una stella di neutroni che ruota lentamente e che finora ha avuto solo un’esistenza teorica. La sua squadra ora sta monitorando l’oggetto per vedere se si riaccende.
L’oggetto è stato soprannominato GLEAM-X J162759.5-523504.3 e si trova a circa 4000 anni luce dalla Terra, ha riferito New Scientist. Hurley-Walker ha chiamato la sua posizione il nostro “cortile galattico” ed è sicura che non si tratti di alieni, poiché il segnale consiste in un’ampia gamma di frequenze e non è artificiale.
I dati dell’MWA vengono trasmessi al Pawsey Supercomputing Center di Perth per l’archiviazione a lungo termine e i ricercatori possono esaminare i dati storici raccolti nell’ultimo decennio per trovare istanze simili di altri oggetti che pulsano onde radio in questo modo.
I dettagli della scoperta possono essere trovati nella rivista Nature.