L'”Occhio del Sahara“, conosciuto anche come “Occhio dell’Africa” o struttura di Richat, è una gigantesca cupola di roccia, scolpita con anelli concentrici, che sembra un gigantesco occhio di bue se visto dall’alto. L’occhio è visibile dallo Spazio ed è noto agli astronauti e agli scienziati sin dalle prime missioni con equipaggio negli anni ’50, secondo l’Agenzia spaziale europea ( ESA ).
Da cosa è stato provocato l’Occhio del Sahara?
Le stime delle dimensioni dell’Occhio del Sahara variano da 40 a 50 chilometri di diametro. L’occhio forma un cerchio quasi perfetto nel deserto della Mauritania, cosa che inizialmente ha portato gli scienziati a pensare che si trattasse di una struttura da impatto di un meteorite.
Ricerche successive hanno scoperto che la cupola è stata modellata dal sollevamento tettonico durante il periodo Cretaceo (tra 145 e 66 milioni di anni fa) e messa a nudo dall’erosione.
Le ricerche
Secondo uno studio del 2021, il centro dell’Occhio del Sahara è un altopiano rotondo di calcare e brecce, rocce sedimentarie con grandi frammenti rotti cementati insieme da una matrice a grana fine.
Il resto dell’occhio scende da questo altopiano in uno schema circolare di creste e solchi che sono stati scolpiti dal vento e dall’acqua nel corso degli eoni.
Le creste sono per lo più costituite da quarzite resistente, mentre i solchi sono costituiti da rocce sedimentarie meno resistenti e che si consumano più rapidamente.
Secondo il Lunar and Planetary Institute, il motivo per cui l’occhio è così rotondo non è ancora chiaro. L’erosione ha messo in luce quattro tipi di rocce ignee ,gabbro, rioliti, carbonatiti e kimberliti, che sono più giovani del centro dell’occhio, indicando che getti di roccia fusa si sollevavano e si solidificavano in superficie. Numerose faglie sono visibili anche sugli anelli esterni dell’occhio, suggerendo che gli strati di roccia si siano spostati durante il processo.
L’Occhio del Sahara è una meraviglia geologica, ma ha anche un significato archeologico. Gli scavi hanno portato alla luce strumenti acheuleani e pre-acheuleani risalenti a 2 milioni di anni fa, associati a due specie di antichi antenati umani: l’Homo erectus e l’Homo heidelbergensis.
Conclusioni
I sostenitori del mito sfatato di Atlantide, un’isola subcontinente “perduta” idealizzata da alcuni come una società avanzata e utopica, sostengono che l’Occhio del Sahara sia la prova della città descritta da Platone nei suoi dialoghi “Timeo” e “Crizia“.
“Insieme, l’archeologia moderna e la geologia forniscono un verdetto inequivocabile”, ha dichiarato Ken Feder, Professore emerito di archeologia presso la Central Connecticut State University: “Non è esistitauna grande civiltà chiamata Atlantide”.
Non c’è bisogno di rivolgersi alla mitologia per trovare risposte quando la geologia fornisce abbastanza evidenze sulla realtà dei fatti.