Nuovi casi di peste polmonare in Cina

Dopo i focolai verificatisi in diverse parti della Cina nel 2009 e nel 2014, nuovi casi di peste polmonare sono stati registrati a Pechino, città con 21 milioni di abitanti.

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In Cina, per la precisione a Pechino, due persone sono state ricoverate con la preoccupante diagnosi di peste polmonare, una rara variante della peste, altamente contagiosa e mortale se non trattata correttamente e rapidamente.

Il ricovero è avvenuto in un ospedale del centro di Pechino, riferiscono le autorità locali. Nella capitale cinese risiedono oltre 21 milioni di persone.

I pazienti provengono dalla provincia nord-occidentale della Mongolia Interna, hanno comunicato i funzionari distrettuali in una dichiarazione online, aggiungendo che “sono state implementate le pertinenti misure di prevenzione e controllo“.

Il governo di Pechino non ha risposto alle richieste di commenti da parte dell’agenzia AFP, ma l’OMS ha confermato che le autorità cinesi hanno comunicato i casi di peste.

La Commissione cinese per la salute sta attuando sforzi per contenere e trattare i casi identificati e aumentare la sorveglianza“, ha dichiarato Fabio Scano, coordinatore dell’OMS in Cina.



Scano ha dichiarato ad AFP che “il rischio di trasmissione della peste polmonare è per i contatti stretti e comprendiamo che questi vengono sottoposti a screening e gestiti“.

Secondo il sito Web dell’OMS, la peste polmonare a base polmonare è molto contagiosa e “può scatenare gravi epidemie attraverso il contatto da persona a persona e la presenza di goccioline nell’aria”.

I sintomi includono febbre, brividi, vomito e nausea.

Su Weibo, una piattaforma di social media simile a Twitter, i censori cinesi hanno cancellato l’hashtag “Pechino conferma che sta trattando i casi di peste” nel tentativo di tenere sotto controllo le discussioni – e il panico – intorno alla malattia.

L’influenza aviaria nell’anno del gallo… La peste suina nell’anno del maiale“, ha scritto un altro. “Il prossimo anno è l’anno del topo… La peste sta arrivando“.

Lo Yersinia pestis, il batterio responsabile dell’infezione, può essere trasmesso all’uomo dalle pulci trasportate da ratti infetti.

Nel 2014, un uomo è morto a causa della pestilenza nella provincia nord-occidentale del Gansu in Cina e le autorità misero in quarantena 151 persone.

Anche alle 30.000 persone che vivevano a Yumen, la città in cui morì l’uomo, fu impedito di Lasciare la città con posti di blocco piazzati tutto intorno al perimetro della città.

Secondo la National Health Commission della Cina, un totale di cinque persone sono morte per la peste tra il 2014 e settembre di quest’anno ma le notizie di stampa riportarono decessi per peste polmonare già nel 2009 quando a Ziketan, nella provincia cinese del Qinghai, al confine con il Tibet, furono registrati tre decessi e più di diecimila persone restano isolate in quarantena per scongiurare la diffusione del batterio.

Fonte: Agence France-Presse

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