Nuova attività del supervulcano di Yellowstone: emesso un avviso di rischio aumentato

Come se non bastassero i problemi che tutto il mondo sta vivendo per via della pandemia di COVID-19, il supervulcano Yellowstone si sta nuovamente attivando, causando la preoccupazione degli esperti, i quali sono stati costretti ad emanare un avviso di "rischio aumentato"

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Come se non bastassero i problemi che tutto il mondo sta vivendo per via della pandemia di COVID-19, il supervulcano Yellowstone si sta nuovamente attivando, causando la preoccupazione degli esperti, i quali sono stati costretti ad emanare un avviso di “rischio aumentato“. Gli scienziati temono la grande massa di magma che si è accumulata da quando è stata scoperta, quasi quattro decenni fa.

Gli scienziati utilizzano i dati GPS per capire ciò che potrebbe accadere sotto la superficie

Mentre gli scienziati continuano a fare supposizioni su ciò che accade sotto la superficie di Yellowstone, si stanno mettendo a punto modelli basati sui dati GPS per comprendere ciò che potrebbe accadere e per spiegare la natura irregolare del luogo. La superficie sembra sgonfiarsi e gonfiarsi in modo irregolare.

Ricerca pubblicata lo scorso gennaio

La loro ricerca pubblicata sul Journal of Geophysical Research, ha rivelato che un vasto corpus di magma si era “intrufolato” nell’area del bacino di Norris negli anni Novanta.
La recente attività ha fornito nuove informazioni sulle cause della deformazione superficiale all’interno e intorno alla Caldera di Yellowstone”, un argomento che è stato discusso dalla scoperta del sollevamento del pavimento in caldera più di quattro decenni fa.
Un episodio di sollevamento insolitamente rapido, incentrato sul bacino del geyser di Norris lungo il bordo della caldera settentrionale, ha avuto iniziato alla fine del 2013 ed è continuato fino a quando un terremoto del 30 marzo 2014 ha portato bruscamente alla subsidenza”.
La modellizzazione dei dati GPS e del radar ad apertura sintetica interferometrica, suggeriscoscono un processo in evoluzione dell’intrusione di magma profondo nel periodo 1996-2001.

Che cos’è il bacino del geyser Norris?

E’ la parte del parco più antica, più calda e più vivace in termini di emissioni termiche. Questa è anche un’area grande quanto Chicago, e finora è considerata l’area dove potrebbe avere inizio un’eruzione nel supervulcano di Yellowstone.
Dan Dzurisin ha anche pubblicato una nota in riferimento al supervulcano, dichiarando che: “Le caratteristiche dell’esplosione idrotermale sono prominenti nell’area del bacino del geyser di Norris e l’apparente superficialità dell’accumulo volatile, implica un aumento del rischio di esplosioni idrotermali“.
Per la prima volta, siamo stati in grado di tracciare un intero episodio di intrusione di magma, degasaggio e risalita di gas verso la superficie”.

Cosa succede adesso?

Il magma fluido è ora più vicino alla superficie, circa un miglio sotto Yellowstone. Per fortuna, la ricerca ha tranquillizzato molti che credono che le loro vite siano in pericolo, poiché pensano che l’eruzione sia “in ritardo”.
Jacob Lowentern, scienziato responsabile dell’Osservatorio del vulcano di Yellowstone, ha spiegato che: “Quando le persone sostengono che l’eruzione è in ritardo, è perché i numeri indicano che l’ultima eruzione è stata di 640.000 anni fa“.
“Ma, in effetti, se facciamo la media degli intervalli delle eruzioni, la media del tempo trascorso tra un episodio e l’altro supera i 700.000 anni. Quindi, in realtà, Non c’è ritardo, non ci sarebbe nemmeno se il vulcano eruttasse tra 70.000 anni”.
Fonte: https://www.techtimes.com/articles/248262/20200323/experts-raised-increased-warning-over-yellowstone-volcano-amid-high-risk.htm

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