Il veicolo spaziale New Horizons lanciato verso l’infinito nel gennaio del 2006 è stato il primo destinato a incontrare Plutone, all’epoca del lancio considerato ancora un “pianeta”. Plutone, qualche mese dopo il lancio del veicolo spaziale, è stato declassificato dall’Unione Astronomica Internazionale a pianeta nano.
L’importanza scientifica della missione però non ha subito nessun impatto negativo e nel luglio del 2015 il veicolo spaziale della NASA a raggiunto tutti gli obiettivi della missione, sorvolando Plutone e scattando immagini che hanno rivelato un mondo con delle caratteristiche inaspettate.
Tra gli strumenti in dotazione al veicolo spaziale New Horizons c’è lo SWAP, acronimo di Solar Wind Around Pluto, che ha rilevato particelle cariche attorno a Plutone.
Nelle settimane successive al lancio quando New Horizons si trovava a poca distanza dalla Terra, bastavano pochi minuti per trasmettere un comando e ottenere una risposta dal computer di bordo. Quando il veicolo ha attraversato il sistema solare, la sua distanza da casa è cresciuta portandosi da pochi milioni a miliardi di chilometri e il tempo impiegato dai messaggi per raggiungerla e passato da pochi minuti a diverse ore.
New Horizons ha salutato Plutone sfrecciando a circa 50.000 km/h; poiché sarebbe stato impossibile portare carburante a sufficienza per rallentare ed entrare in orbita, il veicolo spaziale ha continuato ad allontanarsi. Nel 2019 il veicolo ha festeggiato Capodanno sorvolando un altro oggetto della fascia di Kuiper (KBO), Arrokoth, la cui esistenza è nota solo dal 2014.
Il 17 aprile 2021 alle 12:42 UTC il veicolo spaziale New Horizons ha raggiunto le 50 unità astronomiche dal Sole, o 50 volte più distante dal Sole rispetto alla Terra.
New Horizons è la quinta navicella spaziale a raggiungere questa distanza, dopo i leggendari Voyager 1 e 2 e i loro predecessori, i veicoli spaziali Pioneers 10 e 11.
New Horizons da record
Ora la New Horizons si trova a 8 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra; una regione del sistema solare cosi lontana dove un comando trasmesso via radio alla velocità della luce, impiega di sette ore per raggiungere il veicolo spaziale. Occorre sommare altre sette ore prima che il team di controllo a terra scopra riceva un messaggio di conferma.
Alice Bowman, responsabile delle operazioni della missione New Horizons del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory di Laurel, nel Maryland ha spiegato quanto sia difficile immaginare qualcosa di così lontano. Quello che ci fa capire l’enorme distanza alla quale opera il veicolo e il tempo impiegato per inviare e ricevere conferma dei comandi inviati, 14 lunghe ore.
Per l’occasione, New Horizons ha recentemente ripreso il campo stellare in cui uno dei suoi cugini lontani, Voyager 1, appare dalla fascia di Kuiper. Mai prima d’ora un veicolo spaziale nella fascia di Kuiper aveva fotografato la posizione di un veicolo spaziale ancora più distante. Sebbene il Voyager 1 non può essere osservato nell’immagine, la sua posizione è nota con estrema precisione grazie al continuo tracciamento radio della NASA.
“Guardare il volo di New Horizons dalla Terra a 50 UA sembra quasi in qualche modo un sogno”, ha continuato. “Far volare un veicolo spaziale attraverso il nostro sistema solare per esplorare Plutone e la fascia di Kuiper non era mai stato fatto prima.
“La maggior parte di noi del team”, ha continuato Stern,“ha preso parte a questa missione sin da quando era solo un’idea, e durante quel periodo i nostri figli sono cresciuti e i nostri genitori, e noi stessi, siamo cresciuti. Ma soprattutto, abbiamo fatto molte scoperte scientifiche, ispirato innumerevoli carriere STEM e persino fatto un po ‘di storia”.
Il veicolo spaziale New Horizons è stato realizzato per fare la storia. lanciato il 19 gennaio 2006 è ancora il più veloce veicolo spaziale di fabbricazione umana mai inviato dalla Terra.
Il suo sorvolo di Giove nel febbraio 2007 grazie a un assist gravitazionale non solo ha ridotto di circa tre anni il suo viaggio verso Plutone, ma gli ha permesso di ottenere le migliori viste in assoluto del debole anello di Giove e di catturare il primo filmato di un vulcano in eruzione su una luna del gigante gassoso.