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Il minestrone: se è buono, dipende dalla creatività di chi cucina

Un minestrone può essere sciapo e monotono, se preparato senza fantasia, oppure gustoso, ricco e corroborante: tutto dipende dalla creatività di chi lo cucina!

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Un minestrone può essere sciapo, monotono, triste, se preparato senza alcuna fantasia o “tanto per” buttando due o tre verdure, una patata e un dado nell’acqua bollente per insaporire; oppure, una vera e propria esperienza “mistica”, dal sapore confortante, corroborante, in alcuni casi addirittura strabiliante: come sempre, tutto dipende dalla creatività di chi cucina.

Il minestrone, oltre che buono ricco di virtù benefiche

Ma perchè il minestrone si chiama così? Il nome ha origini lontane e deriva dal latino “minestrare”, ovvero l’azione di distribuire il cibo a tavola. Già noto agli antichi romani, veniva preparato con tutte le erbe spontanee e le verdure che si riusciva a trovare nei campi.

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Il minestrone contiene vitamina A – presente in zucchine, carote, spinaci, pomodori, basilico e prezzemolo – che contribuisce a migliorare la salute di pelle e occhi. Nei legumi, ortaggi verdi e patate vitamine del gruppo B, nei broccoli, verze, cipolle e cavoli la vitamina C. Dai legumi in generale (lenticchie, fagioli, ceci) le proteine. Ottimo, per chi vuole mantenere la linea.

Come preparare il minestrone

La linea base del minestrone, se vuoi prepararlo completo di legumi, è davvero semplicissima. Metti in ammollto i fagioli (200 g sono sufficienti) la sera precedente, al mattino falli cuocere in pentola con 2 litri di acqua (meglio ancora con la pentola a pressione, che preserva sapore e proprietà benefiche, oltre a dimezzare i tempi). Una volta cotti scolali e tienili da parte.

Gli ingredienti possono variare in base alle stagioni, dunque inutile elencarli. Un buon minestrone si fa con tante verdure, a seconda del gusto personale e di ciò che offre il mercato.

Lava bene tutti gli ortaggi (facciamo 200 gr per tipo, per 4 persone). Sbuccia le patate, pela le carote, monda zucchine, verdura a foglia (io ci metto le erbette, che lo rende profumatissimo, e qualche dadino di zucca mantovana tagliata a cubetti) e riduci tutto a dadini grossolani. Affetta un porro, o mezza cipolla se ne sei sprovvisto, fallo appassire in una larga pentola insieme a un gambo di sedano tritato, in un filo d’olio extravergine.

Aggiungi un pomodoro ramato (o di altro tipo, purchè maturo) tagliato a dadini, alza la fiamma e fai soffriggere per un minuto. Unisci quindi tutte le verdure lavate e sgrondate, acqua fino a coprirle, aggiusta di sale e lascia cuocere per circa mezz’ora semicoperto, rimestando spesso.

Solo a questo punto aggiungi i fagioli, un terzo di questi schiacciati con la forchetta o frullati (rende il minestrone più “corposo”) mescola e fai insaporire per almeno altri 10 – 15 minuti.

Da solo o con la pasta, comunque squisito!

Ora non resta che decidere: servirlo così com’è, oppure aggiungere la pasta? Nel primo caso basta un filo d’olio in superficie, una macinata di pepe e grana o parmigiano grattugiato. Nel secondo fai cuocere circa 50 g di tubetti rigati a persona, oppure pasta mista o riso insieme al minestrone già cotto.

Eventualmente allunga un pò di acqua calda, se il liquido è insufficiente per portare a cottura la pasta.

Un piatto semplice, facile nella preparazione, ma tanto buono e benefico per la salute. E, caratteristica non trascurabile, spesso si può fare per “svuotare il frigorifero“; cioè, recuperare tutti gli avanzi di verdure ormai un pò appassite, ma buone comunque se utilizzate in un minestrone.

Per sveltire ancora di più il procedimento, usa la pentola a pressione e aggiungi dei fagioli in scatola (invece di quelli secchi da mettere a bagno la sera prima). Il risultato sarà altrettanto apprezzabile!

Il vino: quale si accompagna meglio al minestrone?

Il minestrone è un piatto gustoso, corroborante, quasi “consolante” nella sua semplicità, l’ideale per riscaldarsi nelle fredde serate invernali. Quale vino abbinare? Il più adatto è un bianco dal bouquet floreale, come ad esempio un Lugana o un Trebbiano d’Abruzzo. Se vuoi qualcosa di insolito, scegli un vino rosato umbro: certamente, ti sorprenderà!

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