Nel cuore della foresta di Makira, una delle aree più intatte e meno esplorate del Madagascar, un team di scienziati ha fatto una scoperta straordinaria: il ritrovamento di un millepiedi gigante, lo Spirostreptus sculptus, che era stato perso per oltre 120 anni.
Questo millepiedi, lungo circa 27,5 centimetri, era stato descritto per la prima volta nel 1897 dagli entomologi Henri de Saussure e Leo Zehntner, ma da allora non era mai più stato documentato dalla comunità scientifica. La spedizione, parte del progetto “Search for Lost Species” dell’organizzazione ambientale Re:wild, ha coinvolto esperti di varie istituzioni, tra cui l’Università di Antananarivo, l’American Bird Conservancy, The Peregrine Fund, la Wildlife Conservation Society e il Biodiversity Inventory for Conservation (BINCO).
Durante diverse settimane di esplorazione, il team ha scoperto non solo il millepiedi gigante, ma anche altre 20 specie considerate perse per la scienza, tra cui pesci iridescenti e scarabei simili a formiche.
Questa scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza della biodiversità del Madagascar, ma sottolinea anche l’importanza di continuare a esplorare e proteggere queste aree naturali uniche, e la foresta di Makira è una di queste, con la sua ricca biodiversità e il suo stato relativamente intatto, rappresenta un tesoro inestimabile per la scienza e la conservazione
La ri-scoperta del millepiedi gigante
La scoperta del millepiedi gigante Spirostreptus sculptus nella foresta di Makira rappresenta un evento di grande rilevanza scientifica e conservazionistica, questo millepiedi, lungo circa 27,5 centimetri, è stato riscoperto dopo oltre un secolo dalla sua ultima documentazione nel 1897. La spedizione che ha portato a questa scoperta, come detto nella premessa, è stata parte del progetto “Search for Lost Species” dell’organizzazione Re:wild, che mira a ritrovare specie considerate perse per la scienza.
Da tenere in considerazione anche il contesto della scoperta, la foresta di Makira, situata nel nord-est del Madagascar, è una delle aree più grandi e meno esplorate dell’isola, per di più questa regione è nota per la sua straordinaria biodiversità, ospitando numerose specie endemiche di flora e fauna. La spedizione, che ha coinvolto esperti di varie istituzioni, ha avuto come obiettivo principale la ricerca di specie non documentate da decenni.
Il Madagascar è considerato uno dei principali hotspot di biodiversità del mondo, in questo fantastico ambiente circa il 90% delle specie presenti sull’isola non si trovano in nessun’altra parte del pianeta, questo rende la conservazione delle sue foreste e degli habitat naturali di fondamentale importanza per la scienza e per la preservazione della biodiversità globale.
Proprio a causa di ciò la spedizione ha avuto origine con i risultati di cui abbiamo accennato poco fa e che andremo ora ad ampliare; durante la spedizione, il team di scienziati ha scoperto non solo il millepiedi gigante, ma anche altre 20 specie considerate perse per la scienza, tra queste vi erano pesci iridescenti, scarabei simili a formiche e ragni saltatori, ciò dimostra e sottolinea che la scoperta di queste specie è dovuta alla perseveranza degli studiosi nel continuare a esplorare e studiare le aree naturali meno conosciute del Madagascar.
Come dicevamo nell’introduzione di questo articolo, il millepiedi gigante Spirostreptus sculptus è stato descritto per la prima volta nel 1897 dagli entomologi Henri de Saussure e Leo Zehntner, ma da allora, per oltre un secolo, non era mai più stato documentato dalla comunità scientifica fino alla recente spedizione; questo millepiedi, di colore marrone scuro, è stato trovato in diverse località della foresta di Makira, suggerendo che potrebbe essere più comune di quanto erroneamente si pensasse.
L’importanza della conservazione
Non smetteremo mai di ripeterlo, del resto lo fanno gli stessi esperti, la riscoperta del millepiedi gigante e di altre specie perse evidenzia l’importanza della conservazione delle foreste del Madagascar. Queste aree naturali non solo ospitano una straordinaria biodiversità, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella regolazione del clima e nella protezione delle risorse idriche. La protezione di questi habitat è essenziale per garantire la sopravvivenza delle specie endemiche e per preservare l’equilibrio ecologico dell’isola.
La scoperta del millepiedi gigante Spirostreptus sculptus nella foresta di Makira rappresenta un importante passo avanti nella nostra comprensione della biodiversità del Madagascar, questa è a tutti gli effetti una scoperta che sottolinea l’importanza di continuare a esplorare e proteggere le aree naturali meno conosciute del pianeta, anche perché la loro conservazione è essenziale per garantire la sopravvivenza delle specie endemiche e per preservare l’equilibrio ecologico globale.
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