I dati della prima indagine del Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI) hanno prodotto la mappa 3D più grande e dettagliata dell’universo finora realizzata. La splendida immagine rivela la gigantesca rete cosmica di galassie attraverso miliardi di anni luce, e questo è solo l’inizio del progetto.
L’immagine contiene 7,5 milioni di galassie entro una distanza di circa 5 miliardi di anni luce in direzione della costellazione della Vergine, con la Terra situata in basso a sinistra. Con la struttura su larga scala del cosmo chiaramente visibile, non è difficile capire perché viene spesso definita la rete cosmica, e c’è molto che gli astronomi possono imparare dai dati.
Julien Guy, uno scienziato del Berkeley Lab, che gestisce il progetto DESI ha spiegato che “nella distribuzione delle galassie nella mappa 3D, ci sono enormi ammassi, filamenti e vuoti. Sono le più grandi strutture dell’universo. Ma dentro di loro, si trova un’impronta dell’universo primitivo, e la storia della sua espansione da allora”.
DESI raccoglie dati dettagliati sullo spettro dei colori delle galassie, che possono rivelare quanto è lontana una particolare galassia. Poiché l’universo è in continua espansione, la luce proveniente da galassie più distanti si allunga, in modo che le sue lunghezze d’onda vengano spostate ulteriormente verso l’estremità rossa dello spettro. Pertanto, in generale, le galassie che appaiono più rosse di colore sono più lontane, e DESI usa questo per costruire la sua mappa 3D.
Installato sul telescopio Mayall in Arizona, DESI prende le sue misure utilizzando una configurazione piuttosto unica. La luce fluisce attraverso sei grandi lenti e viene quindi catturata da una serie di cavi in fibra ottica controllati da 5.000 posizionatori robotici, che possono spostare i cavi in posizione con una precisione entro 10 micron. Da lì, la luce viene inviata in 10 spettrografi, che la dividono nei suoi colori costitutivi per l’analisi.
L’attuale mappa è stata prodotta durante i primi sette mesi di attività di DESI nel 2021 ed è solo all’inizio. Quando la sua missione principale si concluderà nel 2026, lo strumento avrà catalogato oltre 35 milioni di galassie, che si estendono fino a 11 miliardi di anni luce. Questo tesoro di dati porterà alla luce nuovi dettagli su galassie, buchi neri, quasar ed energia oscura, la misteriosa forza che guida l’espansione dell’universo ad accelerare.