Lo Spinosaurus aegyptiacus era un dinosauro acquatico in grado di nuotare

"Questo dinosauro ha una coda dalla forma inaspettata e unica costituita da spine neurali estremamente alte e chevron allungati, a formare un organo grande e flessibile a forma di pinna in grado di effettuare un'escursione laterale estesa"

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Lo Spinosaurus aegyptiacus è uno dei più strani dinosauri mai scoperti. Più lungo di un Tyrannosaurus rex adulto, questo predatore di 15 metri, secondo le stime pesante sette tonnellate, era provvisto di una grande pinna dorsale e un muso allungato irto di denti conici che ricorda quello di un coccodrillo. Per decenni le ricostruzioni del suo corpo massiccio mostravano una lunga coda che si rastremava come quella di molti dei suoi parenti teropodi.
I resti di questo strano animale emersero per la prima volta oltre un secolo fa, grazie al paleontologo e aristocratico bavarese Ernst Freiherr Stromer von Reichenbach. Grazie a una serie di spedizioni in Egitto tra il 1910 e il 1914, Stromer rinvenne dozzine di fossili, incluse parti di quello che più tardi avrebbe chiamato Spinosaurus aegyptiacus. Nella sua prima descrizione, Stromer faticò a spiegare l’anatomia della creatura, immaginando l’animale eretto sugli arti posteriori come un T. rex sbilanciato, con una lunga coda irta di spine.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti degli alleati portarono Stromer, critico nei confronti del regime nazista, a chiedere al direttore del museo di spostare i fossili in un luogo più sicuro. Il direttore nazista si rifiutò, e i bombardamenti del 1944 distrussero completamente i fossili. Tutto quello che resta sono disegni, foto e descrizioni riportati negli articoli delle riviste, l’unica prova che i fossili di Spinosaurus ritrovati da Stromer fossero esistiti.
Nei decenni seguenti generazioni di paleontologi ritrovavano numerosi resti dei parenti stretti dello Spinosaurus in tutto il mondo, dal Brasile alla Tailandia. Riportati alla luce in quattro continenti, questi altri “spinosauridi” quasi certamente si cibavano di pesci, stando all’anatomia del cranio, alla struttura dei denti e, in un caso, alle squame di pesce trovate conservate nella gabbia toracica di uno di essi.
All’inizio del XX secolo, i paleontologi ipotizzavano sulla base delle conoscenze sui dinosauri acquatici, l’idea che grandi dinosauri erbivori avessero vissuto in lagune, ambienti che li avrebbero permesso di sostenere il loro enorme peso. Ma decenni di ricerca anatomica ci mostrano ora che i dinosauri di ogni dimensione e stazza, anche i più giganteschi, vivevano sulla terraferma. L’anatomia degli arti posteriori di altri spinosauridi avvalora la teoria che anch’essi si muovevano su terraferma.
Tuttavia la scoperta di una singola coda fossilizzata sembra ribaltare queste ricostruzioni fatte sullo Spinosaurus aegyptiacus e suggerisce che questi mostruosi predatori erano animali acquatici in grado di nuotare e cacciare nei fiumi milioni di anni fa.
Ad affermarlo il paleontologo Nizar Ibrahim dell’Università Mercy di Detroit :”Questa scoperta ci apre davvero gli occhi su questo nuovo mondo di possibilità per i dinosauri. Non si aggiunge solo a una narrativa esistente, inizia una narrazione completamente nuova e cambia drasticamente le cose in termini di ciò che sappiamo che i dinosauri avrebbero potuto effettivamente fare.”
I ricercatori già in passato avevano ipotizzato che i dinosauri terrestri potessero prosperare in ambienti acquatici. Tuttavia negli ultimi decenni l’idea è stata accantonata dalla maggior parte di essi che hanno suggerito che i dinosauri non aviari si limitassero a vivere sulla terraferma.
Ma non tutto è cosi lineare come sembra, soprattutto dopo il ritrovamento di alcune ossa che suggeriscono un possibile adattamento alla vita semi-acquatica. In ricerche precedenti, Ibrahim e il suo team hanno presentato un caso simile, ma altri ricercatori non si sono convinti. Ora, il paleontologo e il suo team sono tornati alla ribalta con quella che ritiene sia la prima “prova inequivocabile di una struttura propulsiva acquatica in un dinosauro”. La prova è una gigantesca coda simile a una pinna, scoperta nei depositi rocciosi cretacei del deserto del Sahara nel Marocco orientale.
I resti datati tra i 90 e 100 milioni di anni, mostrano come appariva lo Spinosaurus, migliorando la nostra conoscenza sull’unico scheletro della specie esistente al mondo.
“Questo dinosauro ha una coda dalla forma inaspettata e unica costituita da spine neurali estremamente alte e chevron allungati, a formare un organo grande e flessibile a forma di pinna in grado di effettuare un’escursione laterale estesa“, scrivono i ricercatori nel loro articolo .
Nello studio, il team ha calcolato la spinta che questa struttura avrebbe potuto generare in acqua e ha concluso che le prestazioni sono paragonabili ai vertebrati acquatici viventi con appendici simili.
La scoperta dei resti fossili della coda dello Spinosaurus sono la migliore prova che i dinosauri o almeno questa particolare specie, potrebbero avere posseduto capacità natatoria. Afferma Ibrahim: “Questa scoperta mette fine all’idea che i dinosauri non aviari non abbiano mai invaso il regno acquatico. Questo dinosauro stava attivamente inseguendo la preda nella colonna d’acqua, non solo in piedi in acque poco profonde in attesa che i pesci nuotassero. Probabilmente ha trascorso gran parte della sua vita in acqua.”
Fonte: National Geographic