Lo Space Hotel “von Braun” che dovrebbe entrare in servizio dal 2025

Il primo hotel spaziale al mondo avrà gravità artificiale, bar, interni invitanti e cucine. Il designer Tim Alatorre vuole che il viaggio nello spazio diventi una consuetudine per i turisti e prevede un flusso di vacanzieri pari a 100 persone a settimana a partire dal 2025.

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La Gateway foundation ha ideato un hotel orbitante basato sui concetti del geniale Wernher von Brawn.
La società è composta da un gruppo di appassionati dello spazio guidata dal presidente John Blincow, pilota commerciale e istruttore di volo. I suoi membri includono l’ex ingegnere/scienziato del Jet Propulsion Laboratory, Dr. Thomas Spilker, che è stato consulente della NASA per le missioni Voyager, Cassini e Genesis, l’ingegnere con trent’anni di esperienza al Jet Propulsion Laboratory Robert Miyaki e altri specialisti in diritto IP, energia, sostenibilità, giornalismo e animazione tecnica 3D.

La stazione che si chiamerà von Braun in onore del geniale scienziato, sarà operativa, si augura la Gateway, per il 2025. La società prevede di assemblarla in orbita, avvalendosi di robot e droni.

Secondo il progettista un sesto della gravità terrestre (che equivale alla forza di gravità esistente sulla Luna), darà modo agli occupanti di avere un orientamento “alto-basso” che non è presente nella stazione spaziale internazionale (ISS). Sarà possibile eseguire tutte le normali attività, quali mangiare, dormire, espletare i propri bisogni fisiologici o fare una doccia quasi normalmente, il tutto senza bisogno di apparecchiature particolari.

Le idee per la realizzazione dello Space Hotel von Braun sono note da tempo grazie al russo Tsiolkovsky che ebbe l’idea di una stazione spaziale toroidale basata su un design simile a una ruota a raggi.

Ruotando nello spazio, tale struttura genera una forza centrifuga simile a una sorta di falsa gravità, spingendo le cose e le persone al suo interno verso la circonferenza esterna della ruota.



Si tratta di un’idea ripresa da un progetto della geniale mente del discusso e controverso Wernher von Braun, scienziato inventore delle armi naziste V1 e V2 e ideatore del programma spaziale americano che condusse l’uomo sulla Luna – da qui il suo nome intitolato alla stazione.

La stazione sarà costituita da una gigantesca ruota, di 190 metri di diametro, che ruoterà per generare una forza centrifuga che creerà una accelerazione simile alla forza di gravità presente sulla luna.  Attorno all’immensa ruota saranno agganciati 24 moduli singoli con posti letto e strutture di supporto divisi in tre ponti per un totale di 400 alloggi. Ogni modulo abitativo sarà collegato a un tunnel che porta a un modulo di salvataggio in modo che ogni singolo utente possa evacuare in caso di pericolo. La ruota sarà collegata a un mozzo centrale a zero g che servirà da punto di attracco per le navette in arrivo.

Secondo Alatorre, l’hotel orbitante sarà paragonabile a una nave da crociera, avrà cioè ristoranti, bar, locali per concerti musicali, cinema e seminari educativi, ecc. I moduli potranno essere venduti o anche affittati anche ad enti governativi che svolgono ricerche scientifiche. Il designer ha spiegato inoltre che gli interni dell’hotel saranno creati utilizzando materiali naturali moderni che sostituiscono la pietra e il legno, leggeri e facili da pulire.

Provate a immaginare come si possa vivere, lavorare o divertirsi in ambienti a bassa gravità. Non mancherebbero i divertimenti e i designer stanno progettando di fornire attività come basket a bassa gravità, trampolino e arrampicata su roccia.

Secondo i suoi ideatori, il progetto sarà realizzabile grazie all’utilizzo di robot, droni e macchine speciali per l’edilizia spaziale sviluppate da Orbital Construction che lavoreranno in orbita per assemblare i vari componenti della stazione spaziale.
Per iniziare a sognare bastano delle idee ma per metterle in pratica serve qualcosa di più concreto. Una montagna di soldi.

La Gateway fondation spera che le lotterie e le quote associative siano sufficienti per iniziare a finanziare la costruzione della stazione e non intende fermarsi alla sola realizzazione della stazione von Braun, ma sta già pensando a una prossima classe di stazioni di dimensioni maggiori man mano che la domanda per il turismo orbitale crescerà.

Il primo passo sarà la costruzione di una classe di stazioni chiamate The Gateway. Da qui a 5 anni vedremo se il futuro avrà veramente inizio.

Fonti: bigthink; New Atlas.

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