Circa 12 o 13 mila anni fa, alcuni frammenti di una cometa potrebbero avere colpito la Terra provocando cambiamenti probabilmente decisivi nello sviluppo della civiltà umana.
Un gruppo di ricercatori sembra avere trovato le prove che 13.000 anni fa un gruppo di frammenti di una cometa potrebbe essersi schiantato sulla superficie del Canada.
L’impatto fu significativo anche se non catastrofico al livello di quello avvenuto 66 milioni di anni fa a Chicxulub che provocò l’estinzione dei dinosauri non aviari e del 75% delle specie terrestri a causa dei cambiamenti climatici indotti, e anche in questo caso vi furono dei cambiamenti climatici, sia pure di portata e durata più ridotti.
L’impatto dei frammenti di cometa
In un nuovo studio, un team guidato da Martin Sweatman, un ricercatore dell’Università di Edimburgo in Scozia, ha studiato l’impatto e come potrebbe aver plasmato le origini delle società umane sulla Terra.
Mentre il primo Homo sapiens è apparso tra 200.000 e 300.000 anni fa, molto più lontano nel passato rispetto a questo impatto, i ricercatori hanno scoperto che l’impatto analizzato nello studio ha effettivamente coinciso con cambiamenti significativi nel modo in cui le società umane si sono auto-organizzate.
I ricercatori hanno studiato la teoria secondo cui una cometa ha colpito la Terra 13.000 anni fa, analizzando i dati geologici delle aree in cui pensano possa aver colpito, ovvero il Nord America e la Groenlandia.
Nelle zone sottoposte ad analisi sono stati trovati, in effetti, alti livelli di platino, prova di temperature estremamente elevate che potrebbero aver fuso i materiali nel sito e nanodiamanti, che gli scienziati sanno possono essere creati dalle esplosioni e possono esistere all’interno delle comete.
Questo lavoro si basa su ricerche precedenti che hanno suggerito che un impatto significativo potrebbe aver preceduto l’inizio del periodo neolitico, la prima parte dell’età della pietra in cui si sono verificati numerosi importanti sviluppi nella civiltà umana, inclusi notevoli passi avanti nell’agricoltura, nell’architettura e nella costruzione e l’uso di strumenti di pietra.
In quel momento storico, gli esseri umani residenti nella cosiddetta “Mezzaluna Fertile“, un’area del medio oriente che comprendeva i paesi che oggi conosciamo come Egitto, Iraq e Libano, si stavano allontanando da stili di vita nomadi e di cacciatori-raccoglitori costituendo i primi insediamenti permanenti.
“Questa grande catastrofe cosmica sembra essere stata commemorata sui giganteschi pilastri di pietra di Göbekli Tepe [in Turchia], forse il ‘primo tempio del mondo’, che è collegato con l’origine della civiltà nella Mezzaluna Fertile del sud-ovest asiatico. La civiltà, quindi, iniziò con un botto?” Ha scritto Sweatman in una nota.
Già in passato gli archeologi erano giunti alla conclusione che le incisioni, trovate in quello che si crede sia il tempio più antico del mondo, Gobekli Tepe, che si trova nel sud della Turchia, mostravano interessanti prove che una cometa potrebbe avrebbe innescato lo Younger Dryas.
La mini era glaciale conosciuta come Youngas Dryas, durò circa 1000 anni ed è considerata un periodo cruciale per l’umanità perché fu intorno a quel periodo che le prime civiltà neolitiche cominciarono a riunirsi in insediamenti stabili e ad adottare l’agricoltura, forse in risposta ai cambiamenti climatici dell’epoca.
Lo stesso periodo è collegato anche all’estinzione del mammut lanoso.
Sebbene lo Younger Dryas sia stato studiato a fondo, non era finora ancora chiaro esattamente quale fosse stata la causa scatenante della mini era glaciale.
Un impatto di una cometa era, però, considerato già da tempo una delle ipotesi principali, anche se, fino ad oggi, gli scienziati non erano state rinvenute prove fisiche di un simile impatto avvenuto in quel momento.