Nonostante la scienza e le continue ricerche riescano sempre a sorprenderci, ancora non si può stabilire con certezza quanto un essere umano abbia da vivere. Un fattore però legato alla longevità è intrinseco nella lunghezza dei telomeri, che sono la regione terminale di un cromosoma composta di DNA altamente ripetuto che protegge l’estremità del cromosoma stesso dal deterioramento o dalla fusione con cromosomi confinanti.
A questo proposito, un recente studio che ha coinvolto più di 1.200 donne in peri-menopausa e postmenopausa di varie etnie e background, ha voluto approfondire il legame tra una gravidanza portata avanti in età avanzata e la lunghezza appunto dei telomeri leucocitari.
La peri-menopausa è il periodo che precede la menopausa. Si caratterizza con le prime irregolarità del ciclo mestruale, e termina dopo 12 mesi consecutivi di assenza del ciclo. Da questo momento in poi la donna entra in menopausa.
Con il termine post-menopausa invece, si indica quel periodo che inizia verso i 60 anni e dura fino alla senilità piena durante il quale i cambiamenti ormonali si “assestano” ma possono comparire nuovi sintomi. Ecco come accorgersi di essere in questa fase.
I risultati dello studio sono pubblicati online oggi in Menopausa, e a differenza di studi precedenti, con questa ricerva sono stati osservati anche alcuni fattori sociodemografici che potrebbero avere influito sul modello di gravidanza da seguire e sulle decisioni riguardante la salute psicofisica della futura madre.
Lo studio ha confermato che le donne che hanno partorito l’ultimo figlio più tardi nella vita probabilmente possiedono telomeri più lunghi, un biomarcatore di salute e longevità a lungo termine. Questo risultato è stato limitato alle donne con uno o due nati vivi o che avevano usato contraccettivi orali.
La dott.ssa Stephanie Faubion, Direttore medico NAMS, ha dichiarato: “Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se l’età materna più avanzata all’ultimo parto provoca l’allungamento dei telomeri o se la lunghezza dei telomeri serve come proxy per la salute generale e corrisponde alla capacità di una donna di avere un figlio in età avanzata”.