La vita, per ogni essere vivente, ha un ciclo. E per quanto tutto questo sembra spesso ingiusto, ogni cosa purtroppo ha una fine.
Probabilmente, l’aspetto più doloroso, per ogni individuo, è restare inerme davanti a un qualcosa che sfugge, letteralmente, ad ogni forma di controllo.
Ciò accade per ogni singola forma di esistenza; non importa che si tratti di una cellula o una singola particella. Tutto inevitabilmente si chiude.
Solo che a differenza di queste, che nella nostra essenza ne concepiamo marginalmente la presenza, ma non ne intuiamo la perdita, per coloro che amiamo, sale un dolore che spesso è impossibile domare. Qualcuno l’ha definita una forma di dipendenza affettiva … qualcuno solo amore.
Infatti, come per le persone che abbiamo amato in vita, gli animali d’affezione, i nostri compagni di viaggio e così via, sono una concitazione continua che non ha bisogno di spiegazioni. C’è, punto! ed è così intrinseca e intensa che, nel caso di una dipartita il dolore pare d’insormontabile.
Per noi che amiamo un cucciolo perché, appunto, è il nostro mondo, non si tratta “solo di un cane” o ” solo di un gatto “; ma piuttosto della perdita della persona amata; di un membro della nostra famiglia, che porta via con sé compagnia, divertimento e gioia nelle nostre realtà.
Probabilmente, il dolore che si prova, è direttamente proporzionale a ciò che ci mancherà! La loro spensieratezza e gioia di vivere, ci faceva sentire un po’ immortali, come sospesi nel tempo, apportando alle nostre vite un valore aggiunto, che con la loro perdita ci priva e ci sottrae una parte di noi che non tornerà più, e vive solo nei nostri ricordi.
Riflettendoci: un animale domestico può aggiungere davvero struttura e “corpo” alla nostra giornata. Può mantenerci attivi e socievoli; può aiutarci a superare le battute d’arresto!
Ed ancora alleviare i malumori e spesso, i dolori e le altre sofferenze, che fanno inevitabilmente parte della vita. Quelle che, a dirla tutta, sono le vere sfide che ognuno di noi affronta ogni giorno.
Quindi, quando un amico “pelosetto” muore, è normale sentirsi tormentati, svuotati, e attanagliati dal dolore. Perché muore una parte di noi.
La valle degli affetti e dei ricordi: nasce il cimitero per animali a Genova
Per quanto ovvio, non tutti reagiamo al dolore allo stesso modo; spesso l’età, l’accettazione per forza di cose degli eventi, la personalità e anche il tipo di tempo vissuto con l’animale fanno la differenza.
Ma forse, per molte persone, è anche questione di non poterle ricordare e venerare adeguatamente come si fa comunemente con gli esseri umani
A tal proposito il Comune di Genova, seguendo l’esempio di altre Regioni che si sono adoperate in alcune piccole zone d’Italia, si sta mobilitando per individuare una zona adatta ad ospitare un cimitero per animali.
Un luogo dove gli “animali d’affezione”, animali cioè che han fatto parte di una famiglia, e che sono stati parte integrante del nucleo famigliare, abbiano degna sepoltura.
Il consiglio Comunale ha dato il via alla proposta, ed ha finalmente approvato una mozione presentata da Federico Bertorello; con lui Alberto Campanella e Franco De Benedictis. Il documento invita il Sindaco e la giunta Comunale a mettere in atto tutte le opportune misure per dare vita ai lavori, che collocheranno in campo il disegno di legge che rappresenta cuore ed anima della stessa comunità.
Inoltre, il neo assessore ai cimiteri Massimo Nicolò, sin da subito favorevole al progetto, rimarca, che sarà necessario adottare ogni tipo di misura ai fini della corretta tumulazione. Specifica, infatti, che in qualunque caso i resti dovranno essere contenuti all’interno di urne cinerarie regolari.
Rilevando che, già dal giugno 2020, è in vigore una legge regionale che prevede che gli animali che hanno vissuto tutta la vita con una famiglia, possano essere tumulati insieme ai padroni, che si tratti di loculi o tombe.