La stevia, un sostituto dello zucchero privo di calorie

L'estratto dalle foglie della pianta di Stevia, costituisce un sostituto allo zucchero ed è privo di calorie.

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La Cooperativa Stevia Hellas, afferma che le sue vendite aumentano del 12% ogni anno.

Un gruppo di agricoltori, sette anni fa, smise di coltivare il tabacco per passare ad un alternativa di tendenza che sostituiva lo zucchero: La Stevia.

Il gruppo di agricoltori, ha deciso di cambiare la tipologia della coltivazione dopo esser stati convinti da un ingegnere meccanico, Christos Stamatis, emulando cosi il successo di sei coltivatori di tabacco in California, che avevano deciso di coltivare la pianta di Stevia.

L’estratto dalle foglie della pianta di Stevia, costituisce un sostituto allo zucchero ed è privo di calorie. La Stevia, si produce da secoli, ma è solo dall’ultimo decennio che ha cominciato ad affermarsi.
Christos Stamatis, ha cercato gli agricoltori, presenti nella sua regione di origine, la Fthiotida, mentre erano intenti a lavorare, per convincerli a piantare la Stevia, al posto delle piantagioni di tabacco meno redditizie.
Sono stati 150 gli agricoltori che si sono fatti coinvolgere, che a loro volta hanno contribuito con 500 €, per costituire la cooperativa Stevia Hellas. Stamatis, ha affermato che, “Abbiamo scoperto il crowdsourcing, molto prima che diventasse un mainstream nel mio villaggio, le persone possono realizzare quello cui ambiscono e noi lo abbiamo dimostrato”Pianta di stevia

Le foglie della pianta di Stevia, vengono lavorate per poter produrre l’estratto, che può essere sia liquido che in polvere.

La cooperativa Stevia Hellas, è stata la prima azienda in Europa, a produrre la stevia, ed ora conta ben 300 impiegati. L’azienda, creata nel 2012, è situata a poca distanza dal nord di Atene, e vende estratti di Stevia, sia liquidi che in polvere con il proprio marchio, “La Mia Stevia”, ed esporta all’ingrosso in Europa occidentale, Canada, Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti.
La cooperativa, è entrata in un settore che ha un enorme potenziale di crescita, e le vendite globali di Stevia, secondo uno studio della società di consulenza Ricerca e mercati, potrebbero quasi raddoppiare arrivando cosi a 818 milioni di dollari entro il 2024.
Nonostante il successo la Stevia, si trova ancora molto indietro rispetto alle vendite degli edulcoranti artificiali, come l’aspartame o il sucralosio, che hanno un valore nel mercato mondiale di 2,7 miliardi di dollari all’anno, mentre per lo zucchero si prevede nel mercato mondiale un fatturato annuo di 89 miliardi di dollari, con una crescita leggermente più lenta.

guardando le piante
Christos Stamatis, ha convinto gli agricoltori locali, a convertire le loro colture di tabacco in stevia.

Andrew Ohmes, presidente dell’ente internazionale Stevia Council, dichiara che la Stevia, è un prodotto che deve ancora prendere piede nel mercato, e che il consumo aumenterà, visto la scelta dei consumatori di limitare le quantità di zucchero nelle diete. Dichiara inoltre che, “Gli altri dolcificanti come l’aspartame o il sucralosio sono in circolazione da molto più tempo, ma nonostante ciò il consumo di Stevia, crescerà del 19-21% nei prossimi 5-10 anni”.
La Stevia, a prima vista potrebbe sembrare costosa. Il costo della Stevia in polvere, sugli scaffali del supermercato ha un costo di circa 120 € al chilo rispetto al prezzo dello zucchero, che è pari a 0,83 € al chilo. Ma Stamatis, afferma che la Stevia, è in realtà più economica, essendo 200 volte più dolce dello zucchero. Inoltre, i sostenitori della Stevia, affermano che è un prodotto molto ecologico, visto che necessità del 96% in meno di acqua rispetto allo zucchero di canna, e inferiore del 92% rispetto allo zucchero di barbabietola; inoltre, necessita di circa il 20% del terreno necessario per produrre la stessa quantità di dolcificante. 
La Stevia, è originaria del Paraguay e del Brasile ed il nome completo della pianta è Stevia Rebaudiana. Le sue proprietà sono note da secoli ai gruppi indigeni, e nella lingua guarani è nota come “kaa he-he”, che tradotto significa erba dolce.
La Stevia, in Giappone si iniziò a produrre, su scala commerciale, dal 1971. Negli Stati Uniti e in Europa, il lancio della Stevia, fu molto più lento, poiché i regolatori non erano sicuri della sicurezza del prodotto. Infatti, nel 1987, la Food and Drug Administration (FDA) americana, vietò la commercializzazione della Stevia.
La situazione è cambiata dal 2008, da quando la FDA, ha dato la sua approvazione all’estratto di Stevia purificato. La UE, l’Australia e la Nuova Zelanda, dal 2011 hanno seguito l’esempio americano.
Ma nonostante l’approvazione ci sono ancora dibattiti a riguardo. Kimberly Snyder, nutrizionista certificato, afferma che “L’estratto di Stevia, a differenza delle controparti chimiche, come l’aspartame, non forma acido nel corpo, né aumenta le malattie cardiache e le carie, e non ha alcun impatto sui livelli di zucchero nel sangue. Purtroppo, il liquido di Stevia venduto nei negozi di alimentari viene lavorato con additivi, che potrebbero causare gonfiore, diarrea o mal di testa. Un altra problematica è sulla dolcezza, questa caratteristica potrebbe aumentare la voglia di gusti dolci, facendo più male che bene alle persone che sono tendenzialmente portate ad abusarne”.
Andrew Ohmes, afferma che l’uso della Stevia, al posto dello zucchero, “consente una significativa diminuzione di apporto calorico”.
Membri della cooperativa Stevia Hellas
La cooperativa Stevia Hellas, beneficia del clima caldo della Grecia.

Tuttavia, la dietologa Rachel Fine, incoraggia l’utilizzo dello zucchero di canna, consigliando ai suoi clienti comunque un utilizzo limitato, ad eccezione delle persone diabetiche, che possono usare la Stevia, come alternativa, diminuendo così l’impatto del livello dello zucchero nel sangue.
La Cooperativa Stevia Hellas, in Grecia, punta ad un ulteriore crescita, e Stamatis, dichiara che, “Il nostro prossimo passo è quello di formare una filiera per la produzione di Stevia, nei paesi mediterranei, precisamente in Italia, Spagna, Francia e in Portogallo”.
Le piante di Stevia, che produce la cooperativa, attualmente sono inviate in Francia, per essere trasformate, e nei prossimi due anni è prevista l’apertura di un secondo impianto di trasformazione nei Balcani. Stamatis, aggiunge che “Noi abbiamo un clima unico per la coltivazione di Stevia”.
Michael Budziszek, esperto di riscaldamento globale e professore associato presso il Johnson and Wales University College of Arts and Sciences, afferma che “anche altri paesi potranno sviluppare un clima adatto per produrre la Stevia, man mano che avranno un clima sempre più tropicale”. 
Nonostante tutto, garantire la crescita della produzione di Stevia, non sarà semplice. Ad esempio, nel 2014 la Coca Cola ha lanciato mercato britannico una versione della sua bevanda dolcificata con la Stevia, che però non ha prodotto molti consensi, al punto da costringere l’azienda a sospenderne la produzione dopo solo tre anni.