Osservare il mondo animale e le loro dinamiche sociali per trovare un riscontro in quella che è la società popolata da esseri umani, è una pratica diffusa nel mondo della scienza, ma è possibile trovare delle correlazioni anche per quel che riguarda la scelta del leader?
Diverse specie animali vivono in gruppi cooperativi con a capo un leader o capo branco: dai delfini agli elefanti, passando per le api, queste comunità scelgono di affidarsi ad un capo, che può conquistare il potere con metodi diversi.
Gli scimpanzé, per esempio, possono imporsi sia con la forza bruta che incoraggiando coalizioni; le iene sono supportate, nell’ascesa al comando, dal lignaggio e dal sesso; i pesci spinarelli infine, vengono sedotti dai canoni estetici: eleggeranno il più bello.
Jennifer Smith, esperta di ecologia comportamentale presso il Mills College in California, ha spiegato: “Spesso i mammiferi scelgono attivamente di seguire l’animale che ha acquisito più conoscenze ed esperienze durante la sua vita”, questo significa, che per alcune specie animali, contrariamente a quanto accade nella società umana dove la vecchiaia è ormai vista come segno di fragilità, prediligono il leader più anziano: gli elefanti africani per esempio, scelgono la femmina più anziana del branco.
Esse infatti hanno sviluppato la spiccata abilità a riconoscere il ruggito del leone che minaccia la sopravvivenza delle cucciolate e a prevenirne eventuali attacchi: “È una leadership basata sul prestigio e sui risultati”, spiega la Smith.
Anche le orche prediligono una leadership tutta al femminile e che di sostanzia nell’esperienza della prescelta: la capo branco rimarrà in carica i successivi 50 anni dalla nascita del suo ultimo cucciolo. Le orche anziane sono le candidate ideali poiché sanno guidare il branco alla ricerca del cibo, e sono indispensabili per la sopravvivenza dei cuccioli; quando muore un’orca “nonna”, le cucciolate corrono il rischio di non sopravvivere alla perdita: “Questo è particolarmente vero quando il cibo scarseggia”, afferma Smith. “Il livello di conoscenza dell’ambiente che hanno gli esemplari più anziani è fondamentale per questi gruppi sociali”.
Anche le iene maculate africane affidano il branco ad una femmina che è determinata dalla nascita secondo classifiche prestabilite, come una gerarchia sociale imprescindibile: “La regina nei gruppi di iene maculate eredita il suo titolo in base alla madre, quindi si verifica un passaggio sociale del sapere e del potere”, afferma Smith.
I gruppi più grandi di iene sono strutturati in più famiglie, con i reali in cima alla scala gerarchica e ciascuna famiglia classificata per i diversi livelli di accesso al cibo e alle varie risorse. Le femmine alfa e i loro cuccioli, ad esempio, hanno l’accesso migliore al cibo e ricevono il supporto sociale dei loro simili. Questo generalmente assicura che quelle femmine siano più sane e diano alla luce una progenie più numerosa, un ciclo questo che mantiene lo stato sociale, e lascia gli esemplari maschi decisamente al secondo posto.
Gli scimpanzé invece detengono il potere impiegando la forza bruta per imporsi: designati dalla nascita, non possono mai distrarsi per mantenere l’ordine sociale, ma questo fa di loro dei “teppistelli egoisti, sempre pronti a mantenere con fermezza il loro status di predominanza terrorizzando tutti gli altri”, afferma Michael Wilson, ecologo dell’Università del Minnesota che si occupa delle relazioni sociali dei grandi primati.
Altri scimpanzé invece, preferisco basare il loro predominio sulle alleanze. Si tratta di esemplari più piccoli e più deboli fisicamente che ricercano la loro forza nei legami strategici. Nel parco nazionale del Gombe Stream in Tanzania, Wilson ha studiato uno scimpanzé alfa a cui i ricercatori hanno dato il nome di Freud. Questo maschio è rimasto al potere intrecciando legami con i suoi compagni scimpanzé, trascorrendo più tempo nelle attività di grooming e interagendo con loro. Altri maschi che mostrano questo tipo di approccio sono stati osservati fare il solletico ai piccoli – un po’ come quando i politici baciano i bambini durante le tappe delle loro campagne elettorali.
Infine, anche le api regine tendono ad imporsi con la violenza: le api operaie preparano circa una decina di potenziali regine nutrendo le normali operaie con una dieta speciale. Poi lasciano che le regine si sfidino in battaglie che terminano con la vittoria o con un colpo letale di pungiglione.