La più grande cascata del mondo è nell’oceano

Trovata la principale sorgente nell'Oceano Atlantico settentrionale

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By Science Alert – Carly Cassella
tradotto e adattato da Giampiero Muzi
31 luglio 2020

Le cascate Vittoria (al confine tra Zambia e Zimbabwe, nell’Africa Australe) sono conosciute come le più grandi della Terra, e il Salto di Angel (nella foresta amazzonica del Venezuela) come le più profonde. Ma al di là di quanto impressionanti possano sembrarci, queste due meraviglie della natura non sono le reali vincitrici di questa classifica.

La più grande e potente cascata che conosciamo è attualmente circondata dall’acqua, nelle profondità avvolte dalle onde. Posizionata tra Islanda e Scozia, la piena dell’argine del Canale di Faroe (Faroe Bank Channel Overflow) è una delle più potenti nel suo genere.

Questo stretto e molto profondo passaggio connette il mar di Norvegia all’Oceano Atlantico settentrionale attraverso un costante flusso di acqua fredda e densa, che va poi giù in profondità. Quando questo grosso corso attraversa una delle più profonde zone della dorsale tra la Groenlandia e la Scozia, si forma una cascata sottomarina enorme, con l’acqua che precipita pesantemente da 840 metri esattamente nell’Atlantico.

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È uno dei fenomeni più studiati dell’Oceano Atlantico, sotto stretta osservazione sin dal 1995, ma solo da poco abbiamo scoperto la più potente sorgente che l’alimenta. Fino ad oggi, il Faroe Bank Channel Overflow è stato pensato come proveniente da una corrente di acqua fredda dal lato occidentale del canale. E in parte questo è vero. Oggi comunque, nuovi studi suggeriscono che la parte principale della cascata di Faroe sia silenziosamente guidata da una corrente orientale, che colpisce l’acqua fredda nel canale attraverso un profondo e veloce flusso d’acqua oceanica.

Questa è una scoperta curiosa ma eccitante allo stesso tempo” commenta Léon Chafik, ricercatore di Oceanografia Fisica presso l’Università di Stoccolma (Svezia), “soprattutto da quando sappiamo anche che una corrente simile c’è anche nello Stretto di Danimarca”. Questo stretto, compreso tra l’Islanda e la Groenlandia e parallelo al Canale delle Faroe, è il luogo dove sta la più grande cascata conosciuta del mondo, tre volte più alta del Salto di Angel.



Quando le acque fredde di questa cascata nel Nord Atlantico incontrano la Piena di Faroe sull’altro lato dell’Islanda, queste correnti veloci creano un potente flusso che si rovescia nelle profondità dell’oceano. Insieme, queste due arterie chiave giocano un ruolo cruciale nella circolazione delle acque dell’Atlantico, arrivando anche a contribuire al rovesciamento della circolazione dell’Atlantico meridionale (Atlantic meridional overturning circulation, AMOC). L’AMOC ha due vie, una scorre in profondità trasportando acqua fredda da latitudini più alte all’Atlantico meridionale, mentre l’altra scorre in superficie portando calore e acque oceaniche saline verso nord. Questa corrente è il maggior regolatore del sistema climatico globale, e ancora non ne sappiamo abbastanza.

Raccogliendo nuove misurazioni sia dalla terraferma sia dall’oceano, sia anche dai sistemi di monitoraggio dati già esistenti, i ricercatori hanno creato un modello ad alta risoluzione della circolazione delle correnti oceaniche per comprendere da dove venga attualmente la maggior parte delle acque della Piena di Faroe. Invece di prendere in considerazione direttamente il Canale delle isole Faroe-Shetland, che sarebbe la via più veloce per raggiungere la piena, i ricercatori hanno trovato quello che sembra tracciare un altro percorso tortuoso.

Indipendentemente dall’acqua più calda che scorre in superficie, quest’altra corrente sembra quasi che viaggi verso la Norvegia, prima di girare verso sud e fare rotta in direzione della cascata e poi fuori dal continente. Il percorso circolare è anche condizionato dai venti, il che suggerisce che alcune condizioni atmosferiche possano incrementarne la forza.

Negli anni 2000, ad esempio, questo canale orientale è stato anomalamente forte, e questo è stato quello che ha incuriosito gli scienziati. Durante quegli anni, il canale diretto per la piena di Faroe è stato basso, mentre la stessa piena è stata alta come mai prima registrato. Da qui l’impressione che qualche altro canale stesse alimentando la cascata. “Questo studio mostra, per la prima volta, che il Faroe Bank Channel Overflow è – indipendentemente dalle vie controcorrenti – primariamente alimentato da una forte e veloce corrente, apparentemente permanente”, precisano i ricercatori dello studio. Ma mentre questo canale potrebbe essere permanente, la sua forza può assolutamente cambiare.

Secondo gli autori, le differenti condizioni del vento del Mare del Nord sembrano la causa delle correnti nel Canale di Faroe, che poi defluiscono verso diverse rotte e profondità.

Negli anni 1990, per esempio, la piena di Faroe è stata più debole del normale e la sua primaria fonte di acqua veniva dal nord dell’Islanda attraverso la parte occidentale della grande isola vulcanica, con una rotta maggiormente diretta. Oggi, per qualche ragione, tutto ciò è cambiato.

Dato che questi nuovi flussi di acqua e correnti oceaniche scoperte giocano un ruolo importante nella circolazione oceanica alle più alte latitudini” conclude Chafik “la sua scoperta aggiunge un pezzo importante alle nostre limitate conoscenze dei rovesciamenti di circolazioni di correnti nell’Oceano Atlantico”. Abbiamo chiaramente bisogno di saperne di più su questa rotta di passaggio nell’Atlantico.

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