La maggior parte delle civiltà extraterrestri che si sono sviluppate nella nostra galassia si sono probabilmente estinte.
Questa è la conclusione alla quale è giunto un nuovo studio, pubblicato il 14 dicembre 2020 nel database arXiv, che ha utilizzato l’astronomia moderna e modelli statistici per mappare l’emergere e la fine della vita intelligente nel tempo e nello spazio all’interno della nostra galassia, la Via Lattea.
I risultati dello studio equivalgono a un aggiornamento della famosa equazione che il fondatore del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), l’astronomo e astrofisico Frank Drake scrisse nel 1961. L’equazione di Drake, nota anche come equazione di Greenbamk, resa popolare dall’astronomo e esobiologo Carl Sagan nella sua miniserie “Cosmos”, si basa su una serie di variabili per stimare il numero di civiltà intelligenti in grado di comunicare nella nostra galassia.
Il nuovo articolo, scritto da tre fisici del Caltech e uno studente delle superiori, è molto più pratico. Indica dove e quando è più probabile che la vita emerga nella Via Lattea e identifica il fattore più importante che influenza la sua prevalenza: la tendenza delle creature intelligenti all’autodistruzione.
Sviluppando un modello dell’evoluzione della Via Lattea nel tempo e tenendo a mente alcuni fattori, hanno scoperto che la probabilità di vita che emerge sulla base di fattori noti ha raggiunto il picco a circa 13.000 anni luce dal centro galattico e 8 miliardi di anni dopo la formazione della galassia. La Terra, in confronto, dista circa 25.000 anni luce dal centro galattico e la civiltà umana è sorta circa 13,5 miliardi di anni dopo la formazione della Via Lattea (sebbene la vita semplice sia emersa subito dopo la formazione del pianeta).
In altre parole, siamo probabilmente una civiltà di frontiera in termini di geografia galattica e relativamente ritardatari rispetto all’entrata in scena degli abitanti autocoscienti della Via Lattea. Ma, supponendo che la vita sorga ragionevolmente spesso e alla fine diventi intelligente, probabilmente ci sono altre civiltà, per lo più raggruppate attorno a quella fascia di 13.000 anni luce, principalmente a causa della prevalenza di stelle simili al Sole.
La maggior parte delle civiltà che esistono ancora oggi nella nostra galassia sono probabilmente giovani, a causa del fatto che la vita intelligente abbia buone possibilità di autoannientarsi. Secondo i ricercatori anche se la Via Lattea ha raggiunto il suo picco di civiltà più di 5 miliardi di anni fa, la maggior parte di esse si sono probabilmente autoannientate.
Quest’ultima parte è la variabile più incerta presente nel documento; quanto spesso le civiltà si estinguono? Ma, come hanno scoperto i ricercatori, è anche il più importante per determinare quanto sia diffusa la civiltà Anche una possibilità straordinariamente bassa che una data civiltà si elimini da sola in un dato secolo, diciamo, tramite un olocausto nucleare o un mutamento climatico incontrollato, significherebbe che la stragrande maggioranza delle civiltà della Via Lattea sono già scomparse.
Fonte: https://www.livescience.com/milky-way-alien-life-map.html