Negli ultimi mesi, Intel, uno dei principali produttori di CPU al mondo, è stato al centro di una crescente controversia legata ai suoi processori di 13ª e 14ª generazione, con questo scandalo che ha avuto un impatto significativo non solo sulla reputazione dell’azienda, ma anche sulle sue operazioni interne e sulla fiducia dei consumatori.
Secondo un recente rapporto di Bloomberg, oltre a quanto precedentemente detto, l’azienda starebbe pianificando di tagliare migliaia di posti di lavoro come parte di una strategia per affrontare le difficoltà finanziarie e il calo delle vendite.
La crisi è iniziata quando numerosi utenti hanno segnalato problemi con i loro processori Intel, tra cui crash costanti e schermate blu della morte, specialmente durante l’esecuzione di carichi di lavoro pesanti come il gaming, problemi che sono stati attribuiti a un difetto di fabbricazione che ha causato un’errata gestione della tensione da parte delle CPU, portando a danni permanenti ai chip, e di conseguenza, a numerosi dispositivo fuori uso.
Nonostante Intel abbia riconosciuto il problema e promesso di rilasciare una patch per risolverlo, la fiducia dei consumatori è stata gravemente compromessa, nondimeno l’azienda ha dovuto affrontare una serie di sfide interne, tra cui la necessità di ristrutturare il proprio organico per far fronte alle perdite finanziarie. Questo ha portato alla decisione di tagliare migliaia di posti di lavoro, una mossa che avrà un impatto significativo sia sui dipendenti, che sulle loro rispettive famiglie.
La crisi dei processori Intel
La crisi dei processori Intel ha avuto un impatto devastante sul mercato dei semiconduttori, i problemi sono emersi quando gli utenti hanno iniziato a segnalare crash costanti e schermate blu della morte durante l’esecuzione di carichi di lavoro pesanti, come il gaming, tutti problemi che, come abbiamo riscontrato in precedenza, sono stati attribuiti a un difetto di fabbricazione che ha causato un’errata gestione della tensione da parte delle CPU, portando a danni permanenti ai chip.
La situazione è peggiorata quando NVIDIA ha puntato il dito contro Intel nelle note di rilascio dei suoi driver GPU di aprile, indicando che i problemi di crash erano dovuti ai processori Intel di 13ª e 14ª generazione, a quel punto, anche gli sviluppatori del popolare videogioco free-to-play Warframe hanno condiviso statistiche che mostravano un alto tasso di crash per i giocatori che utilizzavano CPU Intel di queste generazioni.
Intel ha infine confermato il problema il 22 luglio, ammettendo che le CPU non gestivano correttamente la tensione e che un problema di fabbricazione aveva colpito anche alcune delle CPU più vecchie, al tempo stesso l’azienda ha promesso di rilasciare una patch di microcodice a metà agosto per risolvere il problema, ma il danno alla reputazione era già stato fatto, ed anche ai clienti, ritrovandosi per circa un mese con un dispositivo non funzionante.
La crisi ha avuto un impatto significativo anche sui dipendenti del colosso dei processori per PC, per l’appunto l’azienda ha iniziato a tagliare posti di lavoro nell’ottobre 2022 e non ha mai smesso, riducendo il personale del 5% solo nel 2023. Ora, l’azienda prevede di eliminare migliaia di posti di lavoro per ridurre i costi e cercare di recuperare valore di mercato, con quella che si appresta ad essere una decisoine molto discussa, visto che avrà un impatto devastante sui dipendenti e sulle loro famiglie, molti dei quali si trovano ora ad affrontare un futuro incerto.
Questa, può essere catalogata come una “strategie di recupero”, infatti l’obiettivo è quello di cercare di recuperare la fiducia dei consumatori e migliorare la propria posizione di mercato, ciononostante Intel ha adottato diverse strategie, ed una delle mosse più significative del CEO Pat Gelsinger è stata la costruzione di fabbriche per la produzione di semiconduttori per altri produttori di chip.
Questo ha richiesto un notevole esborso finanziario, ma potrebbe portare a un aumento delle entrate annuali per il 2024, il primo dal 2021.
Oltre a quanto precedentemente detto, Intel ha assunto un nuovo dirigente, Naga Chandrasekaran, proveniente da Micron Technology Inc., per guidare gli sforzi di produzione dell’azienda, con queste mosse che potrebbero aiutare Intel a recuperare terreno rispetto ai concorrenti come AMD e NVIDIA, che hanno guadagnato quote di mercato significative negli ultimi anni.
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