Dopo mesi di delicate manovre, il lander InSight della NASA ha finito di posizionare il suo sismometro iper-sensibile sulla superficie di Marte. A poche settimane dal suo posizionamento, il lander ha già sentito qualcosa: i lievi tremori che scuotono continuamente il nostro vicino rosso.
Insomma, per la prima volta sono stati rilevati dei microsismi su un altro pianeta.
Sulla Terra, i microsismi sono onnipresenti, causati in gran parte dallo sciabordio dell’oceano, da tempeste e maree. Marte, nonostante i sogni degli scrittori di fantascienza, non ha attualmente oceani, ragione per cui si sospetta che queste vibrazioni sono probabilmente causate dalle onde di pressione a bassa frequenza generate dai venti atmosferici che fanno vibrare la superficie, inducendo onde superficiali di lungo periodo che si propagano nella superficie, chiamate onde di Rayleigh, ha detto Lognonné, un sismologo planetario dell’Università di Parigi Diderot, che dirige la squadra che gestisce lo strumento, in un intervento tenuto alla conferenza annuale delle scienze lunari e planetarie.
Anche se InSight non ha ancora rilevato un terremoto, i microsismi rilevati danno la conferma che il sismometro del lander funziona come sperato. Negli ultimi decenni, i sismologi hanno iniziato a vedere i microsismi sulla Terra non solo come una seccatura, ma come uno strumento prezioso per comprendere le caratteristiche del sottosuolo. Questo rumore sarà altrettanto prezioso su Marte, ha spiegato Lognonné, permettendo ai sismologi della squadra di sondare la rigida crosta superficiale nelle immediate vicinanze attorno al lander.
Ma il sismometro ha avuto poco tempo per ascoltare finora. Mentre il cratere pieno di sabbia in cui è sbarcato InSight, soprannominato “Homestead Hollow“, aveva poco in termini di grandi rocce per complicarne la collocazione, il dispiegamento ha richiesto un mese in più del previsto, grazie a due compiti delicati. In primo luogo, gli scienziati hanno dovuto modificare attentamente il cavo elettrico che collega il sismometro al lander, al fine di ridurre il rumore proveniente dal lander. Poi, hanno dovuto posizionare uno scudo per proteggere lo strumento dal vento e dal calore.
Da allora, InSight ha dedicato molto del suo tempo alla risoluzione dei problemi del suo secondo strumento, una sonda dotata di sensori di calore progettata per perforare la superficie per poi posizionarsi alla profondità di 5 metri. Il braccio robotico ha posizionato lo strumento a metà febbraio, ma, poco dopo vere iniziato lo scavo la sonda si è bloccata a 30 centimetri di profondità a causa di un ostacolo, probabilmente un grosso masso sepolto. Al momento, la perforatrice di InSight è in pausa mentre gli ingegneri della NASA valutano le opzioni disponibili. “Questa situazione si protrarrà per diverse settimane,” ha dichiarato Bruce Banerdt, ricercatore principale di InSight e geofisico presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, in California.
In ogni caso, i microsismi sono interessanti ma tutti coloro che lavorano su InSight stanno aspettando l’evento principale: il primo terremoto. Al momento non se ne sono ancora rilevati ma il team che gestisce la missione si aspetta di rilevarne, in media, uno al mese. Il fatto che non se ne siano ancora verificati probabilmente significa che i terremoti probabilmente arriveranno in gruppi, non perfettamente distanziati. Banerdt, che ha preparato questa missione per decenni, può permettersi di avere ancora un po’ di pazienza.
“L’attesa non è ancora finita.” Ha concluso lo scienziato
Fonte: sciencemag