venerdì, Novembre 22, 2024
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Indra e Hispasat, un’operazione da 6 miliardi

Come il gigante spagnolo della difesa Indra vuole conquistare il mercato della banda larga satellitare

Indra, una delle principali società spagnole nel settore della difesa e della tecnologia, sta valutando la possibilità di acquisire una partecipazione nell’operatore satellitare Hispasat, secondo quanto riportato da alcuni media locali.

Indra e Hispasat

L’obiettivo dell’azienda sarebbe quello di rafforzare la sua presenza nel mercato spaziale, in particolare nel segmento della banda larga satellitare, che è considerato strategico per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa.

Secondo il quotidiano economico Cinco Dias, che cita fonti di mercato anonime, Indra starebbe cercando di vendere alcuni dei suoi asset tecnologici per un valore di circa 800 milioni di euro, al fine di finanziare l’acquisto di una quota in Hispasat, e a tal proposito la stessa non ha confermato né smentito queste informazioni, limitandosi a dichiarare che sta lavorando su un piano strategico che presenterà il prossimo 6 marzo.

Il portavoce di Indra, Antonio Tovar, ha affermato che la società non commenta le speculazioni, Hispasat, dal canto suo, non ha risposto alle richieste di commento da parte dei giornalisti.

Hispasat è attualmente controllata dalla società elettrica spagnola Red Eléctrica, che nel 2019 ha rilevato l’89,7% del capitale da Abertis, una società di private equity, mentre il restante 10,3% è detenuto dalla Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI), una holding statale spagnola che ha anche una partecipazione del 18,7% in Indra.

Hispasat ha recentemente cambiato il suo presidente, nominando Pedro Duque, ex ministro spagnolo della Scienza e dell’Innovazione, al posto di Jordi Hereu, e Duque è un ex astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed è considerato una figura di prestigio nel settore spaziale.

Le motivazioni di Indra

Indra

Indra è una delle maggiori società spagnole nel campo della difesa e della tecnologia, con un fatturato di quasi 3,9 miliardi di euro nel 2022 e oltre 56.000 dipendenti.

La sua attività spaziale si concentra principalmente sulle esigenze militari, come i terminali di comunicazione satellitare, i sistemi di controllo e di sorveglianza, e i servizi di intelligence e sicurezza, ciononostante vorrebbe ampliare il suo portafoglio di prodotti e servizi spaziali, entrando nel mercato della banda larga satellitare, che offre grandi opportunità di crescita e di innovazione.

Uno dei progetti più ambiziosi in questo ambito è IRIS², la costellazione di banda larga sovrana proposta dall’Europa, che prevede di lanciare centinaia di satelliti in orbita bassa per fornire connettività ad alta velocità e bassa latenza a tutti i cittadini e le imprese europee.

IRIS² è attualmente in fase di gara, con una dotazione di 6 miliardi di euro da parte dell’Unione Europea, con il progetto che è aperto alla partecipazione di tutti gli stati membri e delle loro industrie spaziali.

Hispasat fa parte di un consorzio di leader spaziali europei che si sono candidati per realizzare IRIS², insieme ad Airbus, Thales, OHB, Telespazio, Arianespace e altri, mentre invece Indra non fa parte di questo consorzio, ma potrebbe avere maggiori possibilità di entrare nel progetto se acquisisse una partecipazione in Hispasat.

Allo stesso modo la compagnia potrebbe beneficiare dell’esperienza e delle infrastrutture di Hispasat, che gestisce una flotta di otto satelliti geostazionari che offrono servizi di trasmissione e banda larga in Europa e nelle Americhe.

Hispasat ha anche due satelliti governativi, appartenenti alla sua joint venture Hisdesat, che forniscono servizi di osservazione della Terra, comunicazione sicura e navigazione.

Le sfide dell’operazione

Indra e Hispasat

Nonostante le potenziali sinergie tra Indra e Hispasat, l’operazione non è priva di sfide e ostacoli, innanzitutto il prezzo di Hispasat potrebbe essere troppo elevato per le capacità finanziarie di Indra, che dovrebbe ricorrere a una vendita di asset o a un aumento di capitale per coprire il costo dell’acquisizione.

In secondo luogo, l’operazione potrebbe incontrare la resistenza di Red Eléctrica, che potrebbe non essere disposta a cedere una parte del suo controllo su Hispasat, considerato un asset strategico per la sua diversificazione e la sua resilienza.

In terzo luogo, l’operazione potrebbe richiedere l’approvazione delle autorità di regolamentazione e di concorrenza, sia a livello nazionale che europeo, che potrebbero porre delle condizioni o dei limiti all’acquisizione.

Infine, l’operazione potrebbe avere delle ripercussioni sul mercato spaziale europeo, dove Indra è in competizione con altri giganti del settore, come Airbus e Thales, che potrebbero reagire alla mossa di Indra cercando di rafforzare le loro posizioni o di creare nuove alleanze.

In conclusione, l’acquisto di una partecipazione in Hispasat da parte di Indra è un’operazione complessa e incerta, ma che potrebbe rappresentare una grande opportunità per entrambe le società e per il settore spaziale europeo; se l’operazione andrà in porto, Indra potrà entrare nel mercato della banda larga satellitare e partecipare al progetto IRIS², mentre Hispasat potrà beneficiare della competenza e della capacità di innovazione di Indra.

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