di Oliver Melis
Secondo due riceratori della Columbia University, la potenziale esoluna avrebbe le dimensioni di Nettuno o Urano.
Gli astronomi potrebbero aver scoperto il primo satellite naturale di una pianeta al di fuori del nostro sistema solare, un colosso di gas delle dimensioni di Nettuno.
Sono ormai migliaia i pianeti individuati al di fuori del nostro sistema solare ma. finora, non era stata individuata nessuna luna attorno ad uno di quei mondi. Due ricercatori della Columbia University, nei giorni scorsi hanno presentato dell prove in base alle quali avrebbero individuato una luna extrasolare.
La luna sarebbe considerevolmente più grande della Terra, forse delle dimensioni di Nettuno o di Urano. Il pianeta intorno al quale orbiterebbe dovrebbe essere grande all’incirca come Giove. Questo singolare accoppiamento tra una luna gigante ed un pianeta gassoso si troverebbe a 8.000 anni luce di distanza dal sistema solare.
I ricercatori Alex Teachey e David Kipping hanno valutato 284 pianeti al di fuori del nostro sistema solare individuati dal Kepler Space Telescope della NASA. Solo un pianeta prometteva di ospitare una luna, orbitante attorno alla stella conosciuta come Kepler-1625, che è più antica del nostro sole e ne ha all’incirca le dimensioni.
Lo scorso ottobre, la coppia di ricercatori ha diretto l’Hubble Space Telescope sulla stella nel tentativo di verificare, o escludere, la possibilità che una luna orbitasse attorno al pianeta Kepler-1625b. Stavano cercando un secondo oscuramento temporaneo della luce della stella. Il principale passaggio nella luminosità stellare verrebbe effettuato dal pianeta stesso che passa di fronte alla sua stella. Un altro passaggio potrebbe essere causato da una luna.
Il telescopio Hubble, più potente e preciso, ha rilevato un secondo e minore decremento della luce stellare di 3 ore e mezza dopo che il pianeta è passato davanti alla stella: “come un cane che segue al guinzaglio“, ha detto Kipping. Il periodo di osservazione, tuttavia, terminò prima che la luna potesse completare il suo transito. Ecco perché gli astronomi hanno bisogno di altre verifiche con Hubble, si spera che la prossima primavera.
“La prima luna extrasolare è ovviamente una teoria straordinaria e richiede prove straordinarie“, ha detto Teachey. “Inoltre, le dimensioni che abbiamo calcolato per questa luna, quelle di Nettuno, sono state a malapena previste e anche in questo caso è necessario fare attenzione.”
Se davvero fosse una luna, orbiterebbe a circa 3 milioni di chilometri dal suo pianeta e apparirebbe due volte più grande nel suo cielo, della nostra Luna. Gli astronomi sono incerti su come questa potenziale luna potrebbe essersi formata, date le sue dimensioni.
“Se confermata, questa scoperta potrebbe scuotere completamente la nostra comprensione di come si formano le lune e di cosa possono essere fatte“, ha detto in una dichiarazione il capo della missione scientifica della NASA, Thomas Zurbuchen.
Secondo i ricercatori, un’altra prova convincente a favore di una luna è che il pianeta è passato davanti alla sua stella più di un’ora prima del previsto. Una luna potrebbe causare quel tipo di passaggio incerto e traballante.
Kipping ha detto che è come la Terra e la Luna apparirebbero da lontano. Questo particolare pianeta si trova all’incirca alla stessa distanza dalla sua stella come la Terra è distante dal sole.
Un altro pianeta potrebbe causare la stessa spinta gravitazionale, hanno osservato i ricercatori, anche se le osservazioni di Keplero si sono rivelate vuote a tale riguardo. Kepler-1625b è l’unico pianeta finora individuato intorno a questa stella.
Per Teachey e Kipping, la spiegazione migliore e più semplice è che Kepler-1625b abbia una luna.
“Abbiamo fatto del nostro meglio per escludere altre possibilità“, ha detto Kipping ai giornalisti. “Ma non siamo riusciti a trovare altre ipotesi che possano spiegare tutti i dati che abbiamo.”
Le loro scoperte sono state pubblicate sulla rivista Science Advances. Il vicedirettore della rivista, Kip Hodges, ha elogiato i ricercatori per il loro tono cauto, dato il difficile e complicato processo di identificazione di una luna extrasolare.
“Se questa scoperta resiste ad un ulteriore analisi, rappresenta una pietra miliare nel campo dell’astronomia“, ha detto Hodges.
Gli astronomi della Columbia hanno affermato che potrebbero essere in grado di raggiungere questo obiettivo già dal prossimo anno, se riusciranno ad avere a disposizione per più tempo il telescopio Hubble. Nel frattempo, stanno incoraggiando altri scienziati ad aderire alla ricerca.
Confermata o meno, questa ricerca ci offrirà maggiori informazioni circa la rarità, o la tipicità, del nostro stesso sistema solare.
Le lune sono abbondanti nel nostro sistema solare, sono quasi 200. Degli otto pianeti nel nostro sistema solare, solo Mercurio e Venere non ne posseggono.
Dato che sia il pianeta che la sua luna potenziale sono giganti gassosi, ovviamente non possono sostenere la vita come noi la conosciamo.
“Ma andando avanti, penso che stiamo aprendo le porte alla ricerca di mondi del genere“, ha concluso Teachey.
Fonte: Snopes.com