“INCEL”: i CELibi INvolontari: misogini sconfitti dalla vita, creati dalla rete – Video

Il termine incel, recita Wikipedia, è un neologismo derivato dalla sottocultura Internet, originato dall'unione dei vocaboli inglesi involuntary e celibate

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Il termine incel, recita Wikipedia, è un neologismo derivato dalla sottocultura Internet, originato dall’unione dei vocaboli inglesi involuntary e celibate. Questo termine è traducibile in italiano come “celibe involontario”; le persone che si autodefiniscono “incel” sostengono di non riuscire a trovare un partner sessuale nonostante ne desiderino uno in quanto rifiutati perché non attraenti.

La composizione demografica di questa subcultura è principalmente formata da uomini eterosessuali, a volte misogini, in molti casi vergini, ma possono riconoscervisi anche uomini di differente orientamento sessuale o donne.

Questa subcultura basa le sue fondamenta sulla teoria LMS (dove LMS è una sigla che significa Look, Money, Status).

Questa breve sigla racchiude in sé i tre fattori principali che molti uomini ritengono siano necessari per attrarre le donne. Chi aderisce a questa teoria sostiene che sia inutile pensare di poter conquistare una donna se non si è in possesso di alcuni requisiti, a loro dire, fondamentali. Si tratta di un’ideologia secondo la quale nell’ambito della capacità di seduzione non esistono cose come meritocrazia ed equità. Le qualità e i valori che generalmente in società vengono ritenuti positivi (bontà, onestà, intelligenza, educazione, gentilezza et similia) sono irrilevanti nel determinare il successo personale con le donne perché queste ultime non si mostrano disponibili in maniera equa fra gli uomini bensì in modo altamente sproporzionato, con una fetta ristretta di uomini che ottiene i favori della maggior parte delle donne e una maggioranza che invece resta a bocca asciutta o quasi.

Insomma, il trionfo del sessismo, in cui la donna viene vista come una mera cacciatrice di vantaggi, siano economici, siano di posizione sociale o, semplicemente, di accaparrarsi il miglior campione genetico possibile per la riproduzione.



Abbiamo visto che LMS sta per Look, Money, Status. Vediamo nel dettaglio il significato intrinseco di queste tre parole per i seguaci di questa pseudo-ideologia che ha potuto prendere piede grazie alla rete:

Aspetto: Le donne in un uomo per prima cosa cercano la bellezza per migliorare il proprio pool genetico. La bellezza è primariamente quella del viso, che convoglia il 90% del fascino personale. L’ideale di bellezza contemporaneo è quello dell’arte classica, espressione di quei gloriosi popoli greco-italici che tanta lucentezza portarono all’umanità.

Denaro: Dal punto di vista evolutivo un uomo ricco possiede maggiori possibilità di sopravvivenza e ciò risulta attraente agli occhi delle donne, soprattutto in una società come quella moderna e occidentale improntata su un forte materialismo e consumismo.

Status: ovvero la posizione sociale, il prestigio o la reputazione. L’uomo è un animale sociale e di conseguenza è altamente condizionato dall’opinione degli altri. In psicologia tale arma di persuasione si chiama principio di riprova sociale.

Chi è ai vertici in uno di questi tre fattori puoi anche avere bassi gli altri due (entro certi limiti). Ciò che conta è la somma complessiva. Il successo nella seduzione delle donne arriva quando un uomo è sopra la media su questo tre fattori e, di conseguenza, arriva il successo con le donne e una vita sessuale appagante. Secondo chi professa l’ideologia LMS,la personalità è qualcosa di superfluo, marginale, viene dopo e non può in alcun modo compensare la carenza o l’assenza dei tre fattori precedenti.

Gli “incel”, dicevamo, si riuniscono in rete, frequentano forum gruppi specifici su Reddit e sui principali social dove, sostanzialmente, si autocommiserano scambiandosi le rispettive storie e discutendo della propria condizione. Alcuni sono ostacolati nella ricerca di una ragazza da handicap fisici o mentali, altri hanno semplicemente avuto sfortuna, altri ancora sono tremendamente introversi e ansiosi ma la maggior parte appaiono semplicemente autoassolutori. Non è colpa loro se non riescono ad avere relazioni sentimentali ma sono le donne che sono portate a concedere i loro favori solo ad un certo tipo di uomini, a vari gradi belli, ricchi e famosi.

Va bene, nella vita un po’ tutti, prima o poi, incontrano problemi e difficoltà e un po’ tutti tentano di risolverli. Quelli destinati a diventare INCEL, tipicamente, li affrontano nel modo sbagliato; innanzitutto il problema principale che denunciano è quello di non essere considerati dalle donne e di non riuscire ad intrecciare relazioni sessuali. Molti di loro iniziano a cercare risposte al disagio che provano all’interno dei forum e gruppi in rete, dove finiscono per trovare altre persone affette dalle stesse problematiche con le quali costituiscono quasi una setta in cui ognuno rinforza le insicurezze dell’altro, rafforzando l’idea ed i concetti per cui se sei brutto, non ricco e non famoso non hai nessuna possibilità di risolvere il tuo problema.

Qualcuno decide di ricorrere a trattamenti di chirurgia plastica per cambiare il proprio aspetto, altri iniziano ad andare in palestra ma, nella loro insicurezza, hanno troppa fretta di ottenere risultati e ricorrono a trattamenti ormonali per sviluppare la propria muscolatura, come racconta un certo James, 31 anni, in un articolo pubblicato dalla BBC, spesso con conseguenze ancora più spiacevoli che non fanno altro che peggiorare la situazione.

Il punto è che queste gruppi di Incel che si creano in rete finiscono per caratterizzarsi con dinamiche simili a quelle tipiche dei gruppi complottisti, o cospirazionisti, che non trovando soluzioni per gli insuccessi personali, finiscono per colpevolizzare il sistema o il grande complotto globale che, secondo loro, li condanna all’emarginazione. Allo stesso modo gli INCEL finiscono per colpevolizzare le donne per le proprie mancanze, accusandole di essere troppo selettive e superficiali nelle loro valutazioni ed interessate a cose che, evidentemente, non tutti possono avere, invece di valutare obbiettivamente anche uomini meno fortunati.

E una volta individuato un colpevole, il passo successivo è breve. Subentra la misoginia se non un vero e proprio odio nei confronti delle donne. Questo passaggio di livello nella consapevolezza dell’incel ha, a volte, conseguenze drammatiche: ci sono stati casi in cui l’incel si è suicidato, spesso in maniera spettacolare, in altri casi si è scatenato il desiderio di vendetta.

Su Wikipedia è riportato un elenco, incompleto, dei casi in cui alcuni incel si sono lasciati andare ad una drammatica furia omicida:

  • 23 maggio 2014: Elliot Rodger, un ragazzo di 22 anni, uccise 6 persone e ne ferì 14 a Isla Vista in California per poi suicidarsi. Prima di compiere l’attentato scrisse e pubblicò online un lungo manifesto in cui espresse la sua rabbia e depressione per non aver mai dato ancora il suo primo bacio e per essere sempre stato rifiutato dalle donne. Egli fu un frequentatore di un forum americano di incel chiamato PUAhate.com, che poi venne chiuso a seguito della strage.
  • 1º ottobre 2015: Chris Harper-Mercer, un ragazzo di 26 anni, uccise 9 persone e ne ferì 8 in una sparatoria nell’Umpqua Community College a Roseburg in Oregon per poi suicidarsi. Prima di farlo pubblicó online un manifesto in cui espresse la sua depressione per essere vergine e non aver mai avuto una ragazza ed elogiò alcuni mass shooters statunitensi e in particolar modo Elliot Rodger.
  • 31 luglio 2016: Sheldon Bentley, un uomo canadese di 36 anni, rapinò e uccise un altro uomo in un vicolo di Edmonton. Durante il suo processo, egli disse di aver fatto ciò perché era arrabbiato per la sua condizione di incel.
  • 23 aprile 2018: Alek Minassian, un cittadino canadese di origini armene di 25 anni, si lanciò con un furgone contro la folla della città di Toronto uccidendo 10 persone e ferendone 16 per poi essere arrestato. Poco prima di compiere il gesto scrisse un post sul suo profilo Facebook in cui inneggiava alla ribellione degli incel ed elogiò Elliot Rodger.
  • 2 novembre 2018: Scott Beierle, un uomo statunitense di 40 anni, uccise 2 persone e ne ferì altre 4 in una sparatoria in uno studio yoga di Tallahassee in Florida per poi suicidarsi. In precedenza, aveva pubblicato diversi video online in cui si definì incel e in cui espresse la sua rabbia per non avere una donna e per i suoi rifiuti che sosteneva di ricevere da loro.

Insomma, si tratta di un fenomeno serio e preoccupante per la sua diffusione. Non c’è dubbio che molti di questi INCEL soffrono di timidezza, spesso hanno avuto problemi nell’infanzia o nella fase adolescenziale nell’approccio con le ragazze, sono parecchi anche quelli senza lavoro e che si reputano brutti e grassi. Sembrerebbe che, tendenzialmente, vi siano una serie di motivazioni psicologiche che concorrono tutte insieme nel trasformare una persona sana in un INCEL, una persona che alla lunga può diventare pericoloso per sé stesso e gli altri.

Persone con problematiche simili andrebbero indirizzate verso un professionista preparato, in grado di aiutarlo a ritrovare in sé stesso, i mezzi per superare le proprie paure ed insicurezze. Lasciarli da soli a cercare soluzioni in rete, come molti tendono a fare, può avere come unico risultato che queste persone sprofondino in un vortice che li tirerà sempre più giù, con conseguenze a volte incalcolabili

Un Incel dovrebbe essere aiutato a risolvere la propria l’ansia sociale perché, alla fine, il loro insuccesso in campo sessuale (e non è un caso che incentrano le loro problematiche sul sesso piuttosto che sull’amore) sarebbe legato a problemi che li riguardano, o a scelte di vita, ma non al modo generale in cui si attuano le dinamiche sociali che essi criticano. In particolare, molti incel rifiuterebbero – per libera scelta o inconsciamente – di avere una vita sociale del tipo che li porterebbe a fidanzarsi e/o a sposarsi. Generalmente, cioè, essi si isolano da amicizie e luoghi di ritrovo che non siano virtuali, auto-inducendosi la solitudine affettiva di cui si lamentano. Inoltre smettendo di trasformarsi (soprattutto mentalmente), adagiandosi in realtà contenutisticamente statiche, monotematiche, finiscono per consolidare il senso di scarso valore estetico che avvertono nei propri confronti, giungendo all’odio per le donne.

Secondo alcuni analisti, la teoria LMS potrebbe avere alcuni aspetti veritieri ma sarebbe troppo riduttiva, schematica o semplicistica. In particolare, la personalità, il modo di fare, la simpatia, il carattere, la cultura, e altri fattori di questo tipo, rivestirebbero un ruolo di primo piano nell’attrattività e nella costruzioni di relazioni sentimentali e, quindi, sessuali.

La teoria LMS sembra non considerare o addirittura escludere che la selettività e i rifiuti possano essere motivati da questioni che non sono riferibili all’estetica, alla ricchezza o allo status, come ad esempio distanze geografiche, differenze marcate di età, diverse convinzioni religiose e/o politiche, differenti stati familiari o civili, diversi livelli culturali o, semplicemente, la statistica, in base alla quale è normale che qualsiasi uomo vada incontro ad un certo numero di rifiuti da parte delle donne. È assurdo pensare di dover piacere ad una donna solo perché a noi piace lei.

È ovvio che se al secondo o terzo rifiuto ci si convince che il problema stia esclusivamente nella propria avvenenza fisica, nella propria disponibilità economica e nella propria posizione sociale e ci si ritira dalla competizione, inevitabilmente si finirà per autoaffibbiarsi l’etichetta di “sfigato“.

Non tutti sono nati per essere maschi alfa ma in un mondo in cui le donne sono facilmente relazionabili, vuoi per lavoro, vuoi per eventi sociali, vuoi grazie alla rete stessa, è solo questione di tempo prima di incontrarne una, o più, alla propria portata.

In conclusione, si può essere celibi involontari ma questo non può diventare un alibi per accettare volontariamente questo celibato e farsene un problema talmente grande da finire per uscire di testa. Ci sono mezzi e strumenti adeguati per affrontare i propri problemi, ci sono professionisti in grado di aiutare ed indicare la strada giusta e, comunque, arrivare ad odiare le donne non è mai un buon modo per riuscire a conquistarne una.

Vi lascio con questo interessante video di Juanne Pili che offre un’interessante panoramica sul mondo INCEL.

 

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