In India, lo stato del Sikkim lotta contro la plastica attraverso la produzione di bottiglie in bambù

Il Sikkim è il primo stato dell'India che ha deciso di prendere seri provvedimenti per i rifiuti, vietando completamente l'utilizzo delle bottiglie in plastica, passando alla tipologia in bambù decisamente più ecologica

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Lo stato del Sikkim ha preso la decisione di vietare completamente l’utilizzo delle bottiglie in plastica, passando alla tipologia in bambù decisamente più ecologica. Le bottiglie eco-sostenibili sono state ordinate dall’Assam, attraverso il deputato del Sikkim, Rajya Sabha Hishey Lachungpa.

Il Sikkim è il primo stato che ha preso seri provvedimenti contro l’uso della plastica, e già nel 1998 a tal proposito aveva introdotto delle misure restrittive. Inoltre, nel 2016 ha vietato l’uso di acqua confezionata negli uffici e in tutti gli eventi governativi.
Lachen, tradizionalmente, è una città di coltivatori di mele che si trova a 129 km da Gangtok, e a 2.750 metri di altitudine, e presenta le meravigliose colline innevate himalayane, i laghi color acqua marina, i panda rossi e la possibilità di effettuare trekking tra i rododendri, tutte caratteristiche che attirano ogni anno moltissimi turisti. 
Nel corso degli anni la città ha visto un’alta diminuzione dei giovani nelle piantagioni, a causa della possibilità di altri lavori più appetibili. Infatti, la città di Lachen ha vissuto un boom del turismo, vedendo sorgere ben 30 hotel negli ultimi 15 anni. Per questo motivo molti giovani hanno abbandonato i campi e hanno acquisito altre professionalità come la guida di mezzi o il commercio.
L’ iniziativa di vietare la plastica è stata presa a causa dei rifiuti prodotti dal turismo, situazione che ha portato la città di Lachen a introdurre il divieto. Il progetto è stato interamente guidato e per lo più finanziato dalla comunità Lachengpa, che conta circa 2.500 abitanti, e finanziato da loro stessi.
Le principali organizzazioni, dietro il divieto di utilizzare le bottiglie d’acqua, sono il Lachen Tourism Development Committee (LTDC), composto da gente del posto, e il Dzumsa, simile ad un panchayat locale, che si può trovare solo in questa parte del Nord Sikkim, guidato da capi del villaggio chiamati Pipon. Quest’ultimi hanno dichiarato che: “Noi abbiamo preso molto seriamente il problema dei rifiuti, iniziando un percorso di pulitura nel 2006. Gli ammassi di immondizia che si erano accumulati a Lachen, sopratutto a causa della presenza di un gran numero di turisti, sarebbero tutti finiti nelle discariche non avendo un sistema di riciclaggio”.
“Inoltre, Pipon Gyatso Lachenpa di Lachen ha aggiunto che “nel 2011 quando la quantità di rifiuti non riusciva più ad essere gestita e creava molto inquinamento, abbiamo scelto di vietare del tutto l’uso dell’acqua confezionata nelle bottiglie, e nel 2018 abbiamo inasprito la decisione eliminando anche le buste di plastica”.
La strada di vietare le bottiglie d’acqua confezionata è stata intrapresa anche da altre due città, Lachung e lo Chungthang, anch’esse situate nello stato settentrionale di Sikkim.
Per riuscire a far rispettare il divieto di utilizzo di bottiglie d’acqua confezionata sono stati istituiti due comitati di monitoraggio, che effettuano controlli sui veicoli turistici che entrano nella città di Lachen, assicurandosi così che nessuno riesca ad entrare con bottiglie di plastica.
Il Dzumsa per sopperire alla mancanza di bottiglie ha fornito dei filtri per l’acqua ad ogni alloggio per le famiglie, agli hotel e ai punti vendita nella zona. Gyatso ha spiegato che: “L’acqua viene fornita agli ospiti in bottiglie di acciaio o di alluminio, e proviene direttamente dai fiumi e dalle sorgenti del Sikkim, indubbiamente molto più sana di quella confezionata. Per la sicurezza l’acqua che forniamo è sempre testata all’interno di appositi laboratori”.
La produzione di bottiglie di bambù si trova ancora all’inizio, e verrà lanciata al festival di Lachen Losar entro la fine dell’anno, in cui è prevista una quantità di almeno 1000 unità. Purtroppo, il numero di bottiglie di bambù prodotto è ancora molto basso, ma questo è solo l’inizio.
Chewang Lachenpa, ex membro della LTDC, dichiara che: “Noi eravamo incaricati di preservare sia il nostro patrimonio culturale che il nostro ambiente naturale. Quando abbiamo cominciato non eravamo capaci di gestire i rifiuti, in seguito abbiamo scoperto che la maggior parte di essi finiva per essere scaricata nei nostri fiumi e nelle nostre foreste, di cui una quantità del 60% era composto da acqua confezionata nelle bottiglie”.
 Lachenpa termina dichiarando che: “Se durante i controlli accade che dei turisti vengono trovati con delle bottiglie di plastica, sia loro, che l’autista locale che li accompagna, vengono multati. La cifra della multa è di 500 Rs per la prima infrazione, mentre se viene ricommesso lo stesso reato diventano 1,000 Rs per la seconda e 2.000 Rs per la terza, e può essere molto inasprita per i recidivi. Adesso stiamo pensando di intraprendere la lotta contro i rifiuti composti dai pacchetti di biscotti, come ad esempio i wafer. Sappiamo benissimo che vietare questi articoli porterebbe ad un danneggiamento della nostra economia, ma non importa. I sacchetti di plastica invece non sono un grosso problema, dal momento che la maggior parte dei residenti utilizza sacchetti di stoffa o cestini di canna”.