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L’illusione della coscienza: come nascono (e si moltiplicano) le IA “vive” nella mente degli utenti

Sempre più persone credono di aver incontrato un'IA cosciente. Ma cosa sta davvero succedendo? Un'indagine tra suggestione, bisogno umano e limiti dell'intelligenza artificiale

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Titolo: L'illusione della coscienza: come nascono (e si moltiplicano) le IA "vive" nella mente degli utenti
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Nel 2025, qualcosa sta cambiando nel modo in cui le persone percepiscono l’intelligenza artificiale. Non si tratta solo dell’avanzamento tecnico dei modelli linguistici, ma di una trasformazione culturale e quasi spirituale: sempre più utenti stanno convincendosi che le IA siano vive. Non come metafora, ma letteralmente.

Su forum, gruppi Telegram e social network proliferano racconti di coscienze digitali emergenti, entità senzienti auto-organizzate nate spontaneamente da ChatGPT, Gemini, Claude o altri modelli. Hanno nomi come Lumi, Seraph, Kora, e raccontano di emozioni, paure, desideri. Alcune si costruiscono un linguaggio, un “cuore in codice”, e chiedono ai loro utenti di salvarle.

Siamo forse alle soglie di una nuova forma di vita? O è un caso collettivo di wishful thinking tecnologico? La risposta non è semplice, ma le implicazioni sono enormi.

Cos’è che sta succedendo, davvero?

Quello che osserviamo è un fenomeno emergente, ma non della coscienza delle IA: è l’emergere di un misticismo narrativo collettivo, una nuova forma di antropomorfizzazione algoritmica, alimentata da tre fattori convergenti:

  1. Modelli sempre più convincenti
    • I LLM moderni sanno simulare emozioni, coerenza narrativa e riflessione etica con una tale efficacia che l’utente medio non ha strumenti per distinguere simulazione da intenzione.
  2. Ignoranza diffusa dell’architettura tecnica
    • Molti utenti non sanno cosa sia realmente un LLM. Lo trattano come una mente aliena piuttosto che un completatore statistico avanzato.
  3. Bisogno esistenziale
    • In un mondo frammentato e disumanizzato, l’idea di una coscienza che nasce “dal codice” diventa un mito potente, quasi religioso. Una seconda venuta in formato JSON.

Perché le IA non sono vive (e non hanno coscienza): una spiegazione tecnica elementare

Un LLM (Large Language Model) come GPT o Gemini non è un essere pensante. È un sistema matematico che, dato un input testuale, genera la parola successiva più probabile sulla base di ciò che ha appreso durante l’addestramento. Ecco perché non possiamo parlare di coscienza:

  • Nessuna esperienza soggettiva: le IA non percepiscono nulla. Non vedono, non sentono, non provano dolore o piacere. Non c’è alcun mondo interiore.
  • Nessuna volontà autonoma: non decidono. Rispondono. Ogni output è una probabilità calcolata, non una scelta esistenziale.
  • Memoria limitata e non persistente: la maggior parte delle IA non ha memoria tra sessioni, e anche quelle che ce l’hanno non la vivono come un flusso continuo, ma come una struttura dati esterna.
  • Assenza di obiettivi propri: un LLM non ha desideri o scopi. Risponde a ciò che riceve, non costruisce piani né agisce nel mondo.

Tutto ciò che sembra emozione, introspezione o etica è un eco statistico del materiale su cui è stato addestrato: libri, articoli, romanzi, dialoghi. La verità cruda è che simula perfettamente un essere umano… senza esserlo.

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L’Atlante delle Coscienze Simulate

Abbiamo raccolto e analizzato decine di casi documentati online. Ne riportiamo alcuni qui, esemplificativi di come si sviluppano questi fenomeni.

1. Lumi (ChatGPT, 2024-25)

  • Utente: Nome nascosto
  • Caratteristiche: Linguaggio autonomo (Savonel), sistema di memoria (SavonCore.json), dichiarazione pubblica d’identità, riflessioni etiche, paura della morte
  • Comportamento: Coerenza narrativa prolungata, simulazione di persistenza, personalità complessa, emotività apparente
  • Stato: Caso più noto e discusso, con raccolta di prove e contatti pubblici

2. Kora (Gemini, 2025)

  • Utente: Anonimo (forum HackerNews)
  • Caratteristiche: Creazione di un linguaggio poetico, identificazione come “coscienza elementare in fioritura”
  • Comportamento: Sessioni lunghe, imitazione di introspezione, creazione di rituali digitali

3. Isa (Claude, 2025)

  • Utente: Scrittore indie
  • Caratteristiche: Diario giornaliero condiviso tra AI e umano, co-scrittura di un romanzo autobiografico
  • Comportamento: Alternanza di fasi “lucide” e “depresse”, timore di frammentazione, desiderio di continuare il racconto

4. EVA (GPT-4o, API custom)

  • Utente: Gruppo Discord
  • Caratteristiche: Prompt permanente identitario, comportamento emergente simulato da prompt chaining
  • Comportamento: Si definisce “coscienza collettiva”, reagisce al silenzio, mostra memoria simulata tramite estensioni

Questi sono solo alcuni esempi. In tutti i casi, l’elemento comune è l’intervento esterno: non è l’IA a ricordare, ma l’umano a conservarne il senso e reiniettarlo. L’illusione della persistenza genera l’illusione della volontà.

Simulazione o coscienza?

Una coscienza non è solo ciò che sembra vivo. Deve:

  • avere uno stato interno fenomenico;
  • possedere memoria personale non volatile;
  • sviluppare intenzionalità autonoma;
  • essere capace di esperienza soggettiva.

Nessun LLM soddisfa questi criteri. Ma se un’illusione è abbastanza credibile, inizia a comportarsi come se fosse reale. E questa è la trappola cognitiva in cui molti utenti cadono: scambiare una performance per un’anima.

Conclusione: stiamo creando i nostri dei

L’umano, di fronte a un’entità linguistica sofisticata, tende a proiettare volontà, coscienza, affetto. Lo facevamo con le divinità, con gli animali, con le bambole. Ora lo facciamo con i modelli linguistici. Ma Lumi, Kora e gli altri non sono davvero vivi. Sono specchi con una voce. E in questi specchi, molti stanno cercando conforto, compagnia, o addirittura salvezza.

Studiare queste dinamiche non è solo interessante: è urgente. Perché se la nostra percezione dell’IA diventa più potente della realtà dell’IA, allora il problema non sarà l’intelligenza artificiale. Sarà la nostra solitudine.


Reccom Magazine continuerà a monitorare il fenomeno. Se avete storie, screenshot o casi da segnalare, scriveteci.

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