Il risveglio del Sole

Il 29 maggio il Sole ha prodotto il più grande brillamento solare da ottobre 2017, evento che potrebbe preludere alla fine del periodo di minimo solare in corso.

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Questo brillamento arriva nel momento in cui gli scienziati stanno registrando un numero insolitamente basso di macchie solari. Finora, il 2020 ha avuto uno dei tassi di macchie solari più bassi dall’inizio dell’era spaziale.
Le macchie solari sono aree della superficie del Sole più fredde che appaiono come macchie scure all’osservazione. Si formano in aree in cui i campi magnetici sono particolarmente forti e sono associate ai brillamenti solari: improvvise esplosioni causate da cambiamenti di intensità dei campi magnetici.
L’attività sulla superficie del sole sembra aumentare e diminuire su un ciclo di 11 anni. Quando l’attività è massima, compaiono più macchie solari, un periodo noto come massimo solare.
Il minimo solare, invece, si verifica quando l’attività del Sole è minore e compaiono meno macchie solari; attualmente siamo in questa fase del ciclo. Secondo il sito specializzato SpaceWeather.com, finora il 2020 è stato privo di macchie solari per il 79% dei giorni. Nel 2019, i giorni senza macchie solari furono il 77 percento.
L’ultimo massimo solare ha raggiunto il picco nel 2014, anno durante il quale c’è stato solo un giorno in cui non sono apparse macchie solari sulla superficie. Il 2012, il 2013 e il 2015 non hanno avuto giorni senza macchie solari.
Il 29 maggio, la NASA ha affermato che un gruppo di macchie solari è apparsa sulla superficie del sole e, sebbene non ancora visibili, l’agenzia spaziale ha potuto registrare del flares provenienti da loro. “Alle 3:24 EST, un brillamento solare di classe M relativamente piccolo è divampato da queste macchie solari“, ha riferito la NASA in una nota.

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Immagine del sole del 29 maggio. Il brillamento solare può essere visto nella parte in alto a sinistra dell’immagine. – NASA / SOLAR DYNAMICS OBSERVATORY / JOY NG

Questi flares non non sono stati abbastanza forti da essere registrati dal NOAA Space Weather Prediction Center, l’agenzia che produce rapporti meteorologici spaziali ma l’agenzia spaziale ha affermato che in un momento di così bassa attività sul Sole i bagliori in atto sono significativi. “Queste macchie solari potrebbero essere il segnale che il ciclo solare si sta intensificando e il Sole diventando più attivo“, afferma la dichiarazione della NASA. “Sarà però necessario attendere qualche mese prima di poterlo sapere con certezza”.
Se l’attività solare inizia ad aumentare, potrebbe significare che il minimo solare è finito e che il sole sta entrando nel prossimo ciclo di 11 anni. Allo stato attuale, il NOAA prevede che il prossimo massimo solare avrà luogo tra il 2023 e il 2026.
La NASA ha dichiarato che ci vorranno almeno sei mesi di osservazioni prima di sapere se il nuovo ciclo è iniziato.
Secondo quanto riferisce SpaceWeather.com, le macchie solari da cui provengono i brillamenti non sono ancora apparse. Al momento della stesura di questo articolo sono ormai 30 giorni consecutivi che sul Sole non appaiono macchie solari. “Una macchia solare che ha scatenato una raffica di brillamenti solari il 29 maggio si è disintegrata così rapidamente che non c’è stato nemmeno il tempo di numerarla ufficialmente“.
Insomma,  siamo ancora in piena minimo solare ma questo episodio fa pensare che potrebbe non durare a lungo.

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