
Kengo Kuma, architetto progettista dello stadio, noto per l’utilizzo di materiali naturali, per il progetto si è ispirato all’architettura tradizionale giapponese. La struttura presenta una forma ovale, è formato da tre livelli e ha un tetto realizzato in acciaio e legno reticolare, che copre parzialmente lo stadio.

L’architetto ha utilizzato oltre 21.000 metri cubi di legname per la realizzazione dello stadio, presi da ogni parte del Giappone. Kengo Kuma, ha dichiarato alla CNN che “Le Olimpiadi sono un evento importante per il paese, esso rimarrà impresso nella memoria, con la creazione dello nuovo stadio abbiamo cercato di catturare l’attenzione delle persone, rappresentando la nostra cultura, per questo motivo abbiamo utilizzato come materiale principale il legno”.
Shinzo Abe, all’inaugurazione dello stadio ha elogiato il progetto dichiarando che “L’edificio è in piena armonia con l’ambiente circostante, e diventerà presto un simbolo giapponese”. Il nuovo stadio nazionale, fino al 2015, appariva in maniera totalmente diversa. Inizialmente era stato selezionato il progetto futuristico dell’architetto Zaha Hadid, scartato dagli organizzatori olimpici per i costi elevati e le critiche. Il celebre architetto Arata Isozaki, ha descritto il progetto di Hadid come “Una vergogna per le generazioni future”.

Il progetto finale dello stadio, che ha sostituitolo quello vecchio costruito negli anni ’50, prevede grandi cornicioni sul tetto, che agevolano il passaggio dell’aria fresca durante la stagione calda. Lo stadio, è situato nel parco Meijijingu Gaien, che Kuma, descrive come “Il luogo più verde di Tokyo”. Kuma, dichiara che “Il progetto dello stadio è si concepito per far divertire gli atleti e gli spettatori, ma è anche un contributo per la comunità, come la creazione di aree pedonali e verdi intorno alla struttura, dove le persone possono godere di momenti di relax”.
La decisione di cambiare tipo di progetto ha causato il ritardo dell’inizio dei lavori, avvenuto alla fine del 2016, è ha fatto spostare la Coppa del Mondo di Rugby in un altra sede.