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Ufologia e cospirazionismo: il mistero delle luci di Phoenix

Poco dopo le 20 del 21 aprile del 2008 centinaia di residenti segnalarono alla polizia locale e ai media quattro luci rosse brillanti che si libravano silenziose sulla città di Phoenix. Trascorso un po' di tempo, le luci di Phoenix mutarono improvvisamente aspetto passando da una forma triangolare a una forma rettangolare, per poi scomparire una alla volta

Le luci di Phoenix, segnalate a partire da 1997 in Arizona sono una serie di avvistamenti collettivi di luci (mobili e stazionarie) osservate nel cielo della cittadina di Phoenix.

Il fenomeno luminoso sarebbe stato segnalato da oltre 10 000 persone il 13 marzo 1997. Un fenomeno simile venne osservato anche il 6 febbraio 2007 (quando venne filmato dalla locale stazione della Fox News TV) e il 21 aprile 2008.

Poco dopo le 20 del 21 aprile del 2008 centinaia di residenti segnalarono alla polizia locale e ai media quattro luci rosse brillanti che si libravano silenziose sulla città di Phoenix. Trascorso un po’ di tempo, le luci di Phoenix mutarono improvvisamente aspetto passando da una forma triangolare a una forma rettangolare, per poi scomparire una alla volta.

Le luci di Phoenix e l’Air force

L’Air Force non diede nessuna spiegazione per le misteriose luci, e i controllori del traffico aereo affermarono che qualsiasi cosa fossero, le luci non veniva captate dal radar.

Cos’erano le luci di Phoenix? Ovviamente l’esperienza non insegna e troppi hanno la memoria corta quindi le spiegazioni più bizzarre e fantasiose presero subito piede. Immediatamente vennero tirati in ballo UFO ed esseri extraterrestri in volo sulla cittadina di Phoenix. In poco tempo, come spesso accade, le luci di Phoenix divennero un fenomeno mediatico.

Tuttavia l’entusiasmo di ufologi e appassionati durò veramente poco e le luci di Phoenix vennero subito ridimensionate quando una stazione televisiva locale trasmise una sorprendente confessione rilasciata da un anonimo “imbroglione”: aveva creato lui le misteriose luci usando razzi di segnalazione legati a palloni di elio lancianti in aria a distanza di un minuto l’uno dall’altro.

La confessione tuttavia non convinse del tutto, soprattutto non venne accettata da quella frangia di cospirazionisti che non si accontentavano certamente di spiegazioni semplici.

Certamente una confessione non può bastare a spiegare il mistero delle luci di Phoenix, soprattutto se fatta da una fonte anonima. In questo caso, tuttavia, le luci di Phoenix erano veramente un imbroglio, o come si dice in questi casi una “bufala”.

La formazione delle luci di Phoenix era coerente con oggetti in movimento indipendente, non con luci di posizione di un aereo. Si levarono in aria insieme, rimasero più o meno in formazione sospinte dalle correnti d’aria, poi si allontanarono guadagnando quota. Inoltre, le luci si mossero verso est, nella stessa direzione del vento.

I controllori del traffico aereo riferirono che nulla venne rilevato dai radar. Se le luci fossero l’unica parte visibile di un oggetto metallico, sarebbero state rilevate dal radar.

La modalità di scomparsa delle luci di Phoenix rafforzò la teoria della bufala. Le luci non si mossero ad alta velocità, come ci si aspetterebbe da un aereo. I testimoni oculari raccontarono che le luci rimasero visibili tra i 15 e i 30 minuti, fino a quando non scomparvero una alla volta. Questo è esattamente il comportamento dei razzi di segnalazione che vennero accesi (e lanciati) in sequenza, proprio come raccontò l’anonimo “colpevole”.

Uno dei vicini dell’anonimo burlone, un certo signor Mailo, vide l’imbroglione lanciare palloni di elio e bengala. Mailo raccontò che i bengala vennero accesi verso le 8 di sera, poco prima che le luci di Phoenix venissero segnalate.

Questa è la spiegazione delle luci avvistate a Phoenix nel 2008 oggi comunemente accettata. Qualsiasi oggetto osservato nel cielo, soprattutto di notte, può essere molto difficile da identificare, e non c’è da stupirsi se le luci di Phoenix lasciarono perplesse molte persone.

Tuttavia fatti simili accaddero a Phoenix già nel 1997 e nel 2007 e vennero segnalati da centinaia di persone. L’avvistamento di massa del 1997 venne spiegato da Mitch Stanley, un astrofilo, che osservò le luci usando un telescopio con un oculare da 32 mm. Stanley vide chiaramente che le luci non erano altro che aerei in formazione.

L’avvistamento del 2007 venne spiegato dalla U.S. Air Force, le luci di Phoenix erano dei flare LUU-2B/B a lunga durata lanciati da quattro aerei A-10 Thunderbolt II in esercitazione al Barry Goldwater Range presso la base aerea militare di Luke., anche se questa spiegazione non è accettata da tutti.

Nonostante le spiegazioni e la assoluta mancanza di prove che le luci di Phoenix fossero un qualche fenomeno misterioso, ufologi e appassionati respinsero ogni spiegazione ufficiale ritenendole un chiaro tentativo di insabbiamento da parte dei militari e delle istituzioni.

Le luci di Phoenix ci mostrano quanto sia semplice ingannare il pubblico e creare confusione nei media. Bastano pochi palloni pieni di elio, qualche bengala, e l’UFO è servito.

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