I cerchi delle fate sone parti pianeggianti e spoglie di terreno che caratterizzano i deserti dell’Australia e della Namibia e sono più diffusi di quanto pensassimo. Una nuova valutazione globale ha contato 263 siti in cui è possibile trovare queste zone vuote, sparse in tre continenti e 15 paesi, tra cui Sahel, Madagascar e Asia centro-occidentale.
Queste nuove informazioni potrebbero aiutare gli scienziati a dare una risposta riguardo a cosa causa questo strano fenomeno, il cui mistero al momento permane ancora.
“Abbiamo condotto una valutazione globale e sistematica dei modelli di vegetazione simili a cerchi fatati e scoperto centinaia di luoghi simili a cerchi delle fate in tre continenti”, scrivono un team guidato dallo scienziato ambientale Emilio Guirado dell’Università di Alicante in Spagna. “Il nostro studio fornisce approfondimenti sull’ecologia e sulla biogeografia di questi affascinanti modelli di vegetazione e il primo atlante della loro distribuzione globale”.
I cerchi delle fate: un mistero ecologico
I cerchi delle fate sono un vero mistero ecologico. Appaiono nelle regioni desertiche come “pavimentazioni” circolari e sterili prive della bassa vegetazione erbosa che altrimenti ricopre il terreno – macchie di terra secca e nuda, grandi fino a circa 12 metri di diametro, e quasi sempre separate spazialmente – senza toccarsi o sovrapporsi.
Gli scienziati, fino al 2014, avevano trovato esempi di questo genere solo in Namibia; poi, ne furono individuati nel deserto di Pilbara, nell’Australia occidentale. Purtroppo, non sappiamo ancora con certezza da cosa siano causati. Un’ipotesi secondo cui siano le termite le responsabili del fenomeno è stata ampiamente discussa e anche ricerche più recenti – e conoscenze molto, molto più antiche – suggeriscono che i minuscoli insetti potrebbero avere un ruolo nella cosa.
Un aiuto per le risorse idriche?
L’idea che i cerchi delle fate aiutino la vegetazione a massimizzare le scarse risorse idriche sta guadagnando terreno. Ma i paesaggi dei due paesi hanno un drenaggio diverso, il che complica le cose. Per un po’ è stata presa in considerazione l’idea che altre specie vegetali potessero lasciare dietro di sé tossine ma l’ipotesi è stata esclusa nel 2021.
Presenti in zone inospitali
Come specifica Science Alert, parte del problema è che questi cerchi si trovano in parti del mondo altamente inospitali e difficili da raggiungere. Molte ricerche si basano su immagini di droni e satelliti. Se si riuscisse a trovare più paesaggi in cui si trovano queste strane formazioni, si potrebbe cercare di capire cosa hanno in comune, invece di vedere solo le differenze.
I ricercatori hanno intrapreso un’indagine sistematica utilizzando immagini satellitari ad altissima risoluzione e hanno utilizzato l’apprendimento automatico per analizzare i risultati, per studiare attentamente 574.799 ettari di terreno in tutto il mondo. Questa scrupolosa analisi ha premiato gli scienziati con un vasto atlante dei siti dei cerchi delle fate.
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Si trovano in più luoghi del mondo
I ricercatori scrivono: “Le nostre analisi hanno rivelato 263 luoghi con modelli di vegetazione simili a cerchi delle fate distribuiti nelle zone aride di tutto il mondo”. E inoltre: “Questi includono quelli già identificati in Namibia e Australia occidentale, così come aree mai descritte prima, tra cui il Sahel, il Sahara occidentale, il Corno d’Africa, il Madagascar, l’Asia sudoccidentale o l’Australia centrale e sudoccidentale. In questo modo, il nostro studio fornisce un atlante globale delle aree che mostrano modelli di vegetazione simili a FC ed espande l’esistenza conosciuta di questo tipo di vegetazione a nuovi paesi e continenti”.
Queste informazioni, dicono i ricercatori, aiuteranno a restringere il campo delle cause. Questo perché sono riusciti a identificare caratteristiche specifiche comuni a tutti i siti in cui si possono trovare i cerchi delle fate. Questi includono un ambiente molto secco, arido e desertico; alte temperature ed elevata stagionalità delle precipitazioni e terreno con nutrienti molto bassi e un alto contenuto di sabbia.
È interessante notare che il team ha anche scoperto che le aree con tali cerchi mostrano una produttività della vegetazione più stabile nel tempo rispetto alle aree circostanti in cui i cerchi delle fate non ci sono. Le loro scoperte, dicono Guirado e i suoi colleghi, potranno aiutare a identificare le ragioni specifiche della regione per cui potrebbero emergere i cerchi delle fate.