La maggior parte delle stelle della galassia esiste in forma binaria o addirittura in gruppi di tre o quattro. Il nostro Sole appare come un'eccezione, non unica ma abbastanza rara da stimolare la curiosità degli astronomi che, forse, hanno individuato il gemello del nostro Sole
Sappiamo che nella nostra galassia è abbastanza normale che una stelle nasca con una gemella o addirittura con due. Più inusuale è che una stella nasca da sola e viva una sua vita solitaria, come abbiamo a lungo pensato sia capitato al nostro Sole.
Ma l’universo è pieno di sorprese e alcuni astronomi hanno individuato una stella che ritengono possa essere la gemella del Sole. Questa stella non sarebbe solo quasi uguale al Sole dal punto di vista fisico ma, anche dell stessa età e, probabilmente, è nata dalla stessa nebulosa dove si è condensato il Sole. Una compagna binaria della nostra stella, insomma.
Questa stella si trova a 184 anni luce di distanza da noi, nella costellazione del Pavone e si chiama HD 186302 ed è, quasi certamente, un fratello perduto da tempo del Sole.
La maggior parte delle stelle nascono in gruppi che possono essere anche piuttosto numerosi, in quelli che sono conosciuti come vivai stellari, delle enormi nubi di gas e polvere che, lentamente, collassano in gruppi di condensazione, formando i primi stadi di vita delle stelle. Si pensa che la vita del Sole sia iniziata in questo modo, 4,57 miliardi di anni fa.
Alla fine del processo di condensazione all’interno di queste che sono delle vere e proprie nursery, le stelle si spargono per la galassia, ma la maggior parte di esse ha almeno una compagna, a volte anche due. Si stima che fino all’85 per cento delle stelle potrebbero esistere come coppie binarie, ma sono noti anche sistemi tripli o quadrupli; inoltre, più del 50 percento di tutte le stelle simili al Sole vivono in coppie binarie.
Il nostro Sole è una stella solitaria, una cosa non del tutto insolita ma abbastanza rara da indurre gli astronomi e gli astrofisici a chiedersi come mai. Sono anni che gli astronomi sono a caccia del gemello del Sole, perché le stelle non nascono da sole, ma “in gruppi di centinaia e migliaia, dalla stessa nube di gas e polveri, che si aggrega per instabilità gravitazionale. Con il tempo le stelle di questi ammassi si allontanano e si disperdono“, ha detto all’Ansa Isabella Pagano, dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Catania.
Dagli studi effettuati sono emerse alcune prove che suggeriscono che il nostro Sole un tempo avesse un gemello binario. Siamo ormai abbastanza certi che il nostro sistema solare, se non unico, è certamente un luogo abbastanza insolito nella galassia: la posizione dei pianeti sembra anomala rispetto ad altri sistemi stellari e non c’è quello che sembra essere il pianeta più comune nella galassia, una super-Terra (in astronomia si definisce super Terra un pianeta extrasolare di tipo roccioso che abbia una massa compresa tra 1,9–5 e 10 masse terrestri).
Quello che sappiamo è che, da qualche parte, esistono sicuramente dei fratelli del Sole. Sono davvero difficili da individuare, dato che in quasi 5 miliardi di anni si possono essere allontanati moltissimo e la galassia è davvero piena di stelle.
Finora, erano stati identificati solo alcuni possibili fratelli del nostro Sole. Ma un team di ricercatori dell’Istituto di Astrofisica e Ciências do Espaço (IA) in Portogallo ha effettuato uno studio prendendo in considerazione una gamma di dati molto più ampia rispetto agli studi effettuati in precedenza: una campione di stelle molto più ampio, considerando un maggior numero di elementi per la composizione chimico-fisica e dati astrometrici più precisi, tutto questo grazie a Gaia.
E hanno trovato HD186302, secondo loro non solo un fratello stellare, ma uno proprio “speciale”, un vero e proprio gemello: è incredibilmente simile al Sole.
HD186302 è una stella della sequenza principale di tipo G, appena più piccola del Sole ma che esibisce all’incirca la stessa temperatura e luminosità di superficie. Ha anche composizione chimica estremamente simile ed ha circa la stessa età, più o meno 4,5 miliardi di anni.
HD186302 è molto più simile al nostro Sole della stella di tipo F, HD162826, identificata dagli astronomi come una sorella del Sole nel 2014.
In realtà, non sappiamo ancora dove sia nato il Sole, quindi ogni membro della sua famiglia cosmica identificato può fornirci nuovi indizi per risalire alla nursery stellare originaria del Sole e imparare qualcosa di più sulla storia del nostro Sistema Solare. “Poiché non ci sono molte informazioni sul passato del Sole, studiare queste stelle può aiutarci a capire dove si trovava, originariamente, nella Galassia e in quali condizioni si è formato“, ha spiegato l’astronomo Vardan Adibekyan della IA.
E c’è di più. L’unico posto nell’Universo in cui sappiamo con certezza che si è formata la vita è il nostro sistema solare. Ciò, dal nostro punto di vista, significa che le dimensioni, l’età, la temperatura, la luminosità e la composizione chimica del Sole sono compatibili con la vita così come la conosciamo, quindi sembra plausibile che i pianeti in orbita attorno ad altre stelle con le stesse qualità, i fratelli stellari, abbiano avuto maggiori probabilità di sviluppare la vita come la conosciamo più facilmente di altri.
E un gemello stellare rappresenta un’opzione ancora più promettente.
“Alcuni calcoli teorici dimostrano che esiste una probabilità non trascurabile che la vita possa essersi diffusa dalla Terra ad altri pianeti o sistemi esoplanetari, durante l’ultima fase di formazione del sistema solare, quella che conosciamo come periodo di bombardamento pesante del nostro pianeta, quando migliaia, forse milioni, di meteore e asteroidi colpirono la Terra in un massiccio bombardamento cui probabilmente dobbiamo sia parte della massa del nostro pianeta che la presenza di così tanta acqua“, ha detto Adibekyan.
“Se siamo fortunati, e il nostro candidato fratello ha un pianeta, e il pianeta è di tipo roccioso, posto nella zona abitabile, e infine se questo pianeta è stato ‘contaminato’ dai semi della vita dalla Terra, allora abbiamo quello che si potrebbe definire il candidato perfetto: una Terra 2.0, in orbita attorno ad un Sole 2.0“.
Ovviamente ci sono un sacco di “se” dentro questa ipotesi… Ma, per quanto minima sia la possibilità, tutte queste cose potrebbero essere plausibilmente avvenute. Gli astronomi della IA stanno ora pianificando di esaminare con la massima attenzione HD186302, per tentare di identificare eventuali pianeti in orbita intorno ad esso.
Resta anche da capire cosa sia successo, miliardi di anni fa, per rompere il rapporto binario tra il Sole ed il suo gemello.