Il 16 agosto 1942, il dirigibile L-8, assegnato alla Marina degli Stati Uniti, si schianta a Daly City, in California, durante un volo di routine. Un incidente? Probabile: ma la cosa più strana è che a bordo non c’è nessuno
Il dirigibile apparteneva al Blimp Squadron ZP-32 assegnato alla base di Moffett Field in California. La marina americana aveva acquisito il dirigibile dalla Goodyear dopo l’entrata in guerra. Precedentemente utilizzato per scopi commerciali, misurava 44 metri di lunghezza, dieci di altezza, con un diametro di quasi dodici metri.
I dirigibili erano ancora abbastanza comuni durante la seconda guerra mondiale; erano spesso usati per pattugliare i mari alla ricerca di sottomarini giapponesi.
In California la base di Moffett Field, situata a circa 25 miglia a sud di San Francisco, dirige pattuglie antisommergibili. Un aeroporto specializzato per i dirigibili è stato costruito su Treasure Island, nella baia di San Francisco.
Il 16 agosto 1942, il dirigibile L-8 parte da quell’aeroporto alla volta delle isole Farallon, a circa 50 chilometri dalla costa. L’equipaggio è formato da due uomini: il Sottotenente di vascello Ernest DeWitt Cody e il guardiamarina Charles Adams. Entrambi hanno una grande esperienza in queste missioni di ricognizione, e del resto quel giorno si tratta di semplice routine: avrebbero dovuto soltanto girare attorno alle isole e tornare alla base.
Un’ora dopo l’inizio del volo, dal dirigibile giunge un comunicato in cui si avvisa dell’avvistamento di una chiazza di combustibile in mare, e che quindi l’aeronave si dirigerà in quella direzione per indagare se questo segnali la presenza di un sottomarino nemico.
Due navi vedono il dirigibile L-8 girare intorno alle Isole Farallon verso le 10:30 di quella mattina, e un aereo della PanAm lo avvista 10:50.
Il successivo avvistamento avvenne intorno a mezzogiorno, quando gli abitanti di Daly City assistono inorriditi allo schianto del dirigibile contro una collina; l’impatto fa staccare dalla navicella una bomba di profondità da 325 libbre, alleggerendo così l’aeronave che si rialza in volo per poi abbattersi, sgonfia, su di una strada della cittadina.
I soccorritori accorrono ma rimangono esterrefatti trovando la cabina di pilotaggio vuota: Cody e Adams sono scomparsi. Si organizzano le ricerche a cui partecipano centinaia di soldati dell’esercito e della marina, insieme alla guardia nazionale e a volontari, ma tutto è inutile.
Il portavoce del 12esimo Distretto Navale afferma in seguito che “La ricerca sul terreno è completata. Tutta l’area, dal punto in cui il dirigibile ha toccato il suolo per la prima volta fino al luogo in cui si è abbattuto, è stata esaminata palmo a palmo… La Marina può affermare con certezza che i due uomini non fossero nell’aeronave durante il volo al di sopra della terra ferma”.
Gli investigatori notano che una delle porte del dirigibile era stata aperta. I paracadute e la zattera di salvataggio erano rimasti stivati nelle corrette posizioni; mancano due dei giubbotti di salvataggio, ma questo non indica nulla di insolito perché era norma di sicurezza tenerli indossati ogni volta che si intraprendeva una missione sul mare.
Si nota anche che i motori non funzionano più, anche se il serbatoio ha ancora molto carburante. Il mistero più grande è perché nessuno abbia chiesto aiuto via radio, nonostante l’apparecchio sia in perfette condizioni.
Una varietà di teorie inizia a circolare: si pensa che sia scoppiata una rissa tra i due uomini ed essi siano caduti dalla porta aperta, oppure che i giapponesi abbiano catturato (come?) l’equipaggio. Ovviamente si parla anche di rapimento da parte di UFO.
Il dirigibile viene recuperato, ma le analisi approfondite non portano alcun indizio. L’unica cosa che si può appurare è che il dirigibile ha probabilmente superato l’altezza massima di pressione e si è sgonfiato. Il resto rimane un mistero.
L’aeronave viene riparata e, dopo la guerra, restituita alla Goodyear che la impiega per la ripresa di eventi sportivi per la televisione fino al 1982.