I ricercatori stanno studiando il mistero di un insetto con la caratteristica di avere la corazza più dura che esista nel regno animale. È chiamato “diabolico coleottero corazzato” e funziona più o meno come un “carro armato“. È un insetto con i superpoteri: può essere calpestato da un essere umano o finire sotto le ruote di un’auto e restare illeso. L’armatura dell’insetto è così resistente che anche gli uccelli, i rettili e i roditori, che cercano spesso di mangiarlo, raramente ci riescono.
Un team dell’Università della California, con a capo David Kisailus, professore di scienza dei materiali e ingegneria, ha dedotto che quando viene esercitata una pressione estrema sullo scarabeo, il suo guscio rimane “resistente allo schiacciamento“. Il coleottero si adatta infatti alla situazione estrema, allungandosi, piuttosto che frantumarsi. La sopravvivenza di questo indistruttibile scarabeo infatti dipende da due fattori essenziali: la sua capacità di fingersi morto davanti ai carnefici e il suo esoscheletro che è una delle strutture più dure e resistenti allo schiacciamento conosciute nel mondo biologico.
David Kisailus ha spiegato che questo insetto non può volare, quindi rimane fermo e lascia che la sua armatura sopporti gli abusi finché il predatore non si arrende e lo lascia in pace. Nei test di compressione, i ricercatori hanno scoperto che Il coleottero diabolico corazzato può sopportare una forza di circa 39.000 volte il suo peso corporeo. Per fare come lo scarabeo, un uomo di 90 kg dovrebbe sopportare 3.120 tonnellate.
Ecco perché il coleottero è indistruttibile
Grazie a una serie di analisi microscopiche e spettroscopiche ad alta risoluzione, gli scienziati hanno scoperto che il guscio dell’insetto si è evoluto per proteggerlo. Il coleottero vive in un habitat desertico nel sud-ovest degli Stati Uniti, dove si rifugia schiacciato sotto le rocce e la corteccia degli alberi. Nello specifico, il suo esoscheletro è così resistente perché le sue elitre, le lame che si aprono e si chiudono sulle ali dei coleotteri aerei, in lui si sono fuse insieme e fungono da solido scudo.
L’analisi dell’elitre ai raggi X, ha rivelato che essa è composta da strati di chitina, un materiale fibroso, e una matrice proteica. Il suo esoscheletro contiene circa il 10% in più di proteine in peso, rispetto a quello di uno scarabeo volante più leggero.