Da quando abbiamo cominciato a misurare il campo magnetico terrestre, il polo nord magnetico si è spostato inesorabilmente verso ovest. Ora, una nuova ipotesi suggerisce che onde anomale originatesi nel nucleo esterno della Terra possano causare questa deriva.
Le onde lente, chiamate onde di Rossby, si presentano in fluidi rotanti. Sono anche conosciute come “onde planetarie” e si trovano in molti corpi rotanti di grandi dimensioni, e sono state rilevate, oltre che sulla Terra, anche su Giove e sul Sole.
Il nucleo esterno della Terra è un fluido rotante, nel senso che anche le onde di Rossby circolano nel nucleo. Considerando che le onde oceaniche e atmosferiche di Rossby si muovono verso ovest contro la rotazione verso est della Terra, le onde di Rossby nel nucleo sono il corrispondente sotterraneo delle onde atmosferiche ed oceaniche di Rossby, Almeno secondo O.P. Bardsley, autore di un nuovo studio sull’ipotesi dell’onda di Rossby.
La rotazione del ferro magnetico nel nucleo della Terra dà origine al campo geomagnetico del pianeta. Il campo geomagnetico, a sua volta, protegge il pianeta dalla radiazione solare, cosa fondamentale per la vita sulla Terra. Senza di esso, la superficie del pianeta sarebbe bombardata da particelle ionizzate provenienti dal sole che finirebbero per strappare l’atmosfera terrestre così come accaduto miliardi di anni fa a Marte.
Studiando le onde che si propagano nel nucleo della Terra, Bardsley si rese conto che alcune di queste onde potrebbero spiegare uno dei misteri del campo magnetico del pianeta. Negli ultimi quattro secoli, gli scienziati hanno effettuato misurazioni della declinazione magnetica – la differenza tra il nord reale e il punto in cui punta l’ago della bussola. (Poiché il campo magnetico è pieno zeppo di piccole anomalie locali, l’ago della bussola si muove leggermente rispetto al nord vero a seconda di dove ti trovi).
In questi quattro secoli, le anomalie rivelate da queste misure della declinazione del nord magnetico hanno mostrato la tendenza a muoversi verso ovest, “La deriva verso ovest si manifesta principalmente come una serie di macchie sull’Atlantico vicino all’equatore che si spostano a circa 17 chilometri all’anno.
Le teorie per spiegare la deriva, finora si sono tipicamente concentrate sulla dinamica del nucleo esterno. L’ipotesi più accreditata è che il nucleo esterno contiene un vortice simile alla corrente a getto dell’atmosfera, che si sta spostando verso ovest e sta trascinando con sé il campo magnetico terrestre. Il problema è che non esiste una ragione particolare per cui questo vortice debba esistere. In effetti potrebbe benissimo esistere ma dato che non ci sono prove dirette, altre spiegazioni sono ancora possibili.
Una possibilità, secondo Bardsley, è che le onde di Rossby spieghino la stranezza del campo magnetico sulla superficie terrestre. perché le onde di Rossby nel nucleo hanno creste orientate verso est ma le creste delle onde non rappresentano sempre la direzione verso cui si muove l’energia.
“E’ del tutto possibile avere un gruppo di onde con le creste rivolte ad est, ma con la maggior parte dell’energia diretta verso ovest“.
Qualcosa di simile può accadere anche con le onde dell’acqua. Le loro creste viaggiano tipicamente nella stessa direzione della maggior parte della loro energia ma non necessariamente alla stessa velocità.
Le misurazioni della superficie del campo geomagnetico catturano la maggior parte del movimento dell’energia, ha detto Bardsley, ma non tutti i dettagli. Quindi le onde di Rossby con una tendenza su larga scala a spostare l’energia verso ovest potrebbero spiegare la deriva verso ovest misurata sull’Oceano Atlantico.
La deriva verso ovest e l’ipotesi dell’onda di Rossby sono in gran parte correlate con una domanda che si pongono molti scienziati ma anche alcuni gruppi complottisti: il campo magnetico sta per invertirsi? Periodicamente durante la storia della Terra, il nord magnetico e il sud magnetico si sono invertiti. Il fatto in sé non sarebbe particolarmente problematico, se non fosse che avviene in un arco di circa 10.000 anni, durante i quali questo processo causa un aumento delle anomalie e un indebolimento del campo magnetico tra i poli.
Un campo indebolito può far passare più particelle solari, che possono disturbare le reti elettriche e causare problemi con i sistemi di navigazione ed i satelliti.
Purtroppo, non siamo ancora in grado di sapere per certo se l’indebolimento del campo magnetico rivelato negli ultimi due secoli e lo spostamento del nord magnetico verso ovest sia un segno di un imminente inversione o si tratti di una normale oscillazione.
Fonte: Live Science