Il bonsai di 400 anni, sopravvissuto alla bomba di Hiroshima e donato agli Stati Uniti

Il pino bianco giapponese fu piantato in un vaso 395 anni fa, e apparteneva ad una famiglia che viveva a meno di 3 km di distanza, da dove le forze americane sganciarono la bomba atomica. La famiglia si è presa cura del bonsai per ben cinque generazioni, prima di donarlo agli Stati Uniti nel 1975.

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La storia di questo bonsai è sorprendente, non solo per la sua veneranda età di ben 395 anni, ma sopratutto per essere sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima.
Il pino bianco giapponese è riuscito a resistere a ben quattro secoli di storia, ma la notizia che i suoi custodi vogliono rendere nota è un altra. Infatti, desiderano che il loro piccolo bonsai abbia un ruolo di albero della pace piuttosto che di un ricordo di un periodo di guerra.
Il pino bianco giapponese fu piantato in un vaso 395 anni fa, e apparteneva ad una famiglia che viveva a meno di 3 km di distanza, da dove le forze americane sganciarono la bomba atomica. La famiglia si è presa cura del bonsai per ben cinque generazioni, prima di donarlo agli Stati Uniti nel 1975.
Kathleen Emerson-Dell, che aiuta a prendersi cura dell’albero del National Arboretum degli Stati Uniti a Washington, DC, ha spiegato che “il bonsai non è stato donato per ricordare il fatto accaduto a Hiroshima, ma è stato un dono in segno di amicizia, un modo per riuscire a connettere due culture molto diverse”.
Il National Arboretum non era nemmeno consapevole del fatto che il bonsai fosse sopravvissuto ad Hiroshima finché, nel 2001, i due nipoti del maestro Masaru Yamaki visitarono il Museo Nazionale Bonsai e Penjing dell’arboreto, alla ricerca dell’albero del nonno. Yamaki aveva regalato l’albero agli Stati Uniti molto prima del bicentenario del paese.
Il National Arboretum, non ha tenuto segreta la sopravvivenza dell’albero della Seconda Guerra Mondiale da quando gli è stato donato, semplicemente ha ritenuto giusto mantenere riservatezza per questioni di rispetto, da quanto afferma Emerson-Dell.
Il bombardamento di Hiroshima fu uno dei due attacchi effettuato con le bombe atomiche che portarono alla fine della seconda guerra mondiale, e che uccisero circa 140.000 persone e spazzarono via le città colpite. Gli alberi di Yamaki perfettamente realizzati, incluso il pino bianco, riuscirono a sopravvivere grazie alla protezione di un vivaio murato.
Il bonsai conservato al National Arboretum è alto solo pochi metri, presenta un grosso tronco e aghi verdi, e nonostante la sua età, che si nota da una serie di rughe e di storture, gode di buona salute.
Emerson-Dell spera che le persone possano vedere l’albero come una celebrazione della sopravvivenza, dichiarando che “Un essere vivente sopravvissuto su questa Terra per così tanto crea una sorta di connessione. Sono in sua presenza, ed esso era in presenza di persone molto, molto tempo fa, e come avere la possibilità di allungare la mano e toccare la storia”.
https://www.nationalgeographic.com/news/2015/08/1508050-japanese-bonsai-survived-hiroshima-bombing