Mentre il mondo sta ancora facendo i conti con la rapida diffusione di Omicron, in Francia è stata rilevata una nuova variante di COVID-19, IHU, con 46 mutazioni, secondo quanto riportato da Independent. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) non l’ha ancora contrassegnata come variante nell’elenco del monitoraggio (VUM), almeno per ora.
La nuova variante IHU
Solo più di un mese fa abbiamo segnalato il rilevamento della variante B.1.1.529 che in seguito è stata battezzata “Omicron” dall’OMS ed è attualmente la causa dell’aumento delle infezioni in molti paesi del mondo. La variante IHU porta la nomenclatura B.1.640.2, ed è stata notata per la prima volta nello stesso periodo nel sud della Francia dai ricercatori che hanno pubblicato i loro risultati sul server di prestampa MedRxiv.
Il documento, che non è stato ancora sottoposto a revisioni da parte di altri ricercatori nel campo, descrive il primo caso della variante in un individuo che aveva completato la sua vaccinazione COVID ed era tornato dal Camerun, tre giorni prima di mostrare i sintomi. I test PCR eseguiti sui suoi campioni hanno confermato che l’infezione non era dovuta alla variante Delta che era prevalente all’epoca, ma un modello osservato in altri sette individui, inclusi cinque bambini (<15 anni di età), che vivevano nella stessa area geografica.
I campioni sono stati quindi inviati al Méditerranée Infection University Hospital Institute (IHU) di Marsiglia, dove i ricercatori hanno eseguito il sequenziamento di nuova generazione per rivelare la variante “IHU” appena identificata.
Dalle ricerche effettuate è emerso che la variante ha 46 sostituzioni nucleotidiche e 37 delezioni che hanno portato a cambiamenti nella sequenza amminoacidica. Sulla proteina spike sono presenti quattordici cambiamenti di amminoacidi e nove delezioni che hanno portato alla creazione di un nuovo lignaggio B.1.640.2, hanno scritto i ricercatori nel loro articolo che è stato reso pubblico il 29 dicembre 2021.
Altri quattro campioni provenienti da individui che vivono nella stessa regione sono risultati positivi per questa variante, portando il conteggio a 12 casi fino alla fine di novembre. Il numero non è elevato per destare preoccupazione e non è sufficiente per ottenere dettagli su quanto possa essere trasmissibile la variante o se causi malattie di maggiore gravità.
L’epidemiologo Eric Feigl-Ding, che è stato tra i primi ad aver allertato il mondo su Omicron, ha scritto su Twitter i dettagli di questa nuova variante.
Nel thread di Twitter, ha anche sottolineato che i tassi di ricovero in terapia intensiva nella regione della Francia in cui è stata trovata la variante sono aumentati, il che potrebbe essere motivo di preoccupazione. Tuttavia, la nuova variante dovrebbe essere molto più trasmissibile per avere un impatto globale, visto che Omicron si diffonde più velocemente di Delta.
L’emergere della nuova variante, dopo un viaggio nella nazione dell’Africa occidentale, evidenzia anche quanto poco sappiamo delle varianti che circolano nella regione, e l’impatto della bassa copertura vaccinale sul controllo della pandemia.