Uno tra i frutti più buoni, oltre che ricco di proprietà benefiche per la salute. Apprezzati per il sapore molto zuccherino, i fichi hanno anche molteplici qualità che non tutti forse conoscono.
In realtà non sono affatto frutti, ma “infiorescenze” che conferiscono all’interno il suo curioso aspetto striato: ogni piccolo filo carnoso è un fiore che porta un seme.
I fichi, uno tra i frutti più curiosi
I fichi sono i frutti di una pianta proveniente dall’Asia (Ficus carica) appartenente alla famiglia delle moracee. Anche se il nome è praticamente uguale, lo spinoso e altrettanto gustoso fico d’India non fa parte della stessa specie.
Le varietà si contraddistinguono dal colore della buccia: viola tendente al blu, marrone e verde chiaro. Diversi sono anche il periodo di maturazione e le dimensioni dei frutti. Alcune varietà fruttificano due volte all’anno (primavera e autunno), altre una sola volta (in estate fino all’autunno).
I frutti della pianta maschio (che produce solo il polline) non sono commestibili; la pianta femmina produce i semi all’interno dei frutti (commestibili)
Proprietà benefiche dei fichi
Ferro, calcio, fosforo, potassio e sodio, una vera e propria miniera di sali minerali rendono questi frutti benefici per la salute dei tessuti, oltre che utili al benessere di denti e ossa.
Più nello specifico, contengono vitamine del gruppo B, C, PP e vitamina A, importanti per mantenere in salute la pelle e la vista. Insomma, oltre a essere delizioso, questo frutto è un grande alleato della nostra salute.
Gli effetti
- Contro la stitichezza: la polpa dei fichi contiene delle mucillagini e dei piccoli semi che contribuiscono a depurare e proteggere intestino e stomaco.
- Antinfiammatorio: benefico per le vie urinarie e respiratorie, agisce anche esternamente. Impacchi di polpa tra due garze sono molto efficaci, se applicati localmente su acne, eruzioni cutanee e ascessi.
- Potassio: in caso di carenza fungono da ottimo integratore, contrastando i tipici sintomi quali vertigini, stanchezza e crampi muscolari.
- Integratori: essendo molto energetici, i fichi sono adatti per arricchire l’alimentazione di anziani, bambini, inappetenti e convalescenti. Un valido aiuto per recuperare energie anche nei soggetti sottoposti a stress fisici.
Le controindicazioni
Obesi e diabetici dovrebbero limitarne il consumo, riservandolo solo in rare occasioni: la consistente presenza di zucchero ne fa infatti un frutto poco consigliato, caratteristica ancor più dannosa nei dolcissimi fichi secchi.
Infatti, se i fichi freschi contengono 50 calorie per 100 grammi, per quelli secchi parliamo di 250 calorie per lo stesso peso. Inoltre, a causa delle fibre presenti in grande quantità, il consumo eccessivo di fichi potrebbe causare anche diarrea.
In cucina con i fichi
Molto usati in cucina, sia come frutta o nei dolci (quelli secchi) che accompagnati a pietanze salate. Notissimo l’accostamento prosciutto e fichi, ad esempio, oppure accompagnati a salame e formaggi stagionati.
Nei dolci, quelli secchi possono essere ricoperti di cioccolato fondente, oppure come ingrediente base per il tipico pane integrale valdostano, a base di fichi e noci. Attenzione, però: possono sviluppare delle muffe tossiche (aflatossine, uno dei più potenti cancerogeni conosciuti) se provengono da climi non adatti e situazioni poco igieniche.
I miti
Gli alberi di fico sono presenti nelle storie di origine di tutto il mondo. Uno dei frutti più antichi menzionati nella Torah ebraica, nel Corano dei musulmani e nella Bibbia cristiana.
I leggendari fondatori dell’antica Roma, Romolo e Remo, sarebbero stati allattati da una lupa proprio sotto un albero di fico. Le foglie di un fico coprirono le parti intime di Adamo ed Eva.
I primi greci apprezzavano talmente tanto questi frutti, da considerare un onore conferire al vincitore di vari concorsi sia il fogliame che il frutto.
Nella mitologia greca, quando Zeus stava inseguendo Ge e suo figlio (Sykeus, nella guerra dei Titani) per salvarlo, Ge si trasformò in un albero di fico.
I rami di un fico salvarono Ulisse dall’essere risucchiato nel vortice creato dalle fauci di un mostro marino.
I missionari portoghesi e spagnoli li introdussero per la prima volta nel Nuovo Mondo. La prima spedizione registrata di alberi di fico proveniva da Siviglia, verso le Indie Occidentali. Gli spagnoli, in un impeto di protezionismo, consentirono un solo albero per famiglia.