Le classiche leggende metropolitane, hanno creato miti e mitologie d’ogni tipo che, nel tempo e nei secoli hanno lasciato spazio a credenze più o meno improbabili sulle spalle dei posteri.
Tesi avvalorate o smentite dalla ricerca che, in ogni campo sfrutta quanto di più possibile a disposizione per sfatare certe dubbie supposizioni.
Ad ogni modo, leggenda o verità che sia, anche il cammello ne ha da narrare! oggi la sua fisiologia racconta molto su di lui e sulla sua origine.
Non a caso è stato più volte detto, che per sopravvivere nel deserto conservano nelle gobbe, delle riserve d’acqua. Eppure sono stati in tanti a chiedersi se tutto ciò fosse vero o solo il frutto di una teoria. Insomma, la maggior parte degli etologi, si è chiesta per tanto tempo se tutto fosse plausibile o se alla base di queste affermazioni, ci fosse una spiegazione più solida.
Oggi, questo falso mito, perché in effetti è opportuno definirlo così, viene finalmente sfatato. Infatti le cose sono assolutamente diverse da come si racconta nei secoli.
Certo, è vero che i dromedari hanno imparato ad adattarsi e a vivere sfruttando al meglio le risorse d’acqua trovate nelle oasi a disposizione; eppure restava da capire e, ovviamente chiarire, la curiosità sulle gobbe.
In realtà la risposta è molto meno idilliaca di quanto si pensi: le gobbe infatti sono solo riserve di grasso; e già questo chiarisce, per eccellenza, anni di teorie e fantasie su questo mammifero.
“Hanno a che fare con le stagioni secche quando il cibo e l’acqua scarseggiano“, ha detto Rick Schwartz, un supervisore per la cura degli animali e portavoce nazionale allo zoo di San Diego.
Per farla breve, accade, come in altre specie animale che i cammelli, quando sono supportati da cibo in abbondanza, vanno ad immagazzinarne a volontà per poter assumere sufficienti calorie che fanno da cumulo e riserva e che si depositano proprio nelle gobbe. Questo, nei periodi di magra o ristrettezza, permette loro di poter sopravvivere a lungo quando il cibo è scarso.
La gobba, permette al quadrupede di rimanere per giorni senza cibo; addirittura fino a quattro o cinque mesi. Quando poi i cammelli iniziano a consumare il loro grasso, le sacche si svuotano, si sgonfiano come un palloncino, fino a quando non rimangono completamente svuotate, appese, e ciò è indice di una carenza che necessita nuovamente di essere colmata.
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I cuccioli di Dromedario (detti anche vitelli) non nascono con le gobbe. Infatti, queste non vengono comunque fuori prima della fine dell’allattamento.
“Tutta l’energia che ricevono dalla mamma contribuisce alla crescita del corpo“; ha detto Schwartz a Live Science. “I giovani cammelli cominciano a svezzarsi quando hanno dai 4 ai 6 mesi di età.Anche se le loro gobbe non cominciano a formarsi fino a quando non hanno dai 10 mesi a un anno di età. Ma poiché i cammelli selvatici hanno a che fare con i cicli delle stagioni, hanno bisogno di avere una specie di gobba entro il primo anno”. Rileva Schwartz. “Devono superare la prima stagione secca“.
Ci sono due specie di cammelli: