sabato, Novembre 23, 2024
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Forme di vita aliena invisibili ai nostri occhi sono già tra noi?

Forme di vita aliene alla nostra, potrebbero essere tra noi adesso, ma noi non riusciamo a vederle

Come definiamo la vita?

I primi tentativi risalgono ad Aristotele che pensava che le cose animate, a differenza di quelle inanimate avessero tre tipi di anima: vegetativa, animale e razionale, quest’ultima esclusiva degli esseri umani.

Galeno propose un sistema simile basato sugli organi, con “spiriti vitali” nei polmoni, nel sangue e nel sistema nervoso.

Nel XVII secolo, il chimico tedesco George Erns Stahl assieme ad altri iniziarono a definire una dottrina che divenne poi nota come vitalismo.

Altri invece hanno proposto una serie di caratteri propri per definire un essere vivente, che infatti si muove, cresce, mangia, espelle gli scarti, si riproduce. L’acronimo è MRSGREN come traducono i ricercatori, che indica appunto le azioni dell’elenco, che per quanto accurato non si adatta a tutti gli organismi.

Se non siamo in grado di definire tutti gli organismi viventi della Terra, come possiamo pensare di definire la vita aliena?

Helen Sharman, prima donna astronauta britannica ad andare in orbita nel 1991 sulla stazione Mir e chimico all’Imperial College di Londra, pensa che forme di vita aliena impossibili da individuare potrebbero vivere tra di noi.

Come abbiamo visto, almeno qui sulla Terra, la vita è facile da individuare ma difficile da definire. Ci sono, ad esempio, macchine capaci di replicarsi, come le stampanti 3D e animali che invece sono sterili, come il mulo. Eppure sappiamo che il mulo è un essere vivente mentre la stampante non lo è.

Esistono più di 100 definizioni di cosa sia la vita, ma un approccio differente e tuttavia imperfetto descrive la vita come “un sistema chimico autosufficiente capace di evoluzione darwiniana“, che funziona per molti casi che vogliamo descrivere. L’assenza di una definizione precisa della vita diventa un problema quando si cerca la vita su altri mondi e forse siamo ancora limitati da idee geocentriche o peggio, antropocentriche, sulla vita.

Sharman ritiene che gli alieni esistano e forse sono diversi da noi, la nostra vita è basata sul carbonio, mentre la vita aliena potrebbe essere basata su altri elementi.

Forme di vita aliene simili alla nostra forse sono già tra noi adesso ma noi non riusciamo a vederle.

L’esistenza di questa vita aliena occuperebbe una biosfera ombra con delle leggi biochimiche che ancora non conosciamo, quindi non possiamo studiarla, notarla, perché fuori dalla nostre conoscenze. Se esistesse, questa biosfera sarebbe microscopica.

Come mai non abbiamo ancora trovato queste forme di vita aliena?

Ci sono dei limiti, solo una piccola percentuale dei microbi può essere coltivata in laboratorio e potrebbero esistere molte forme di vita che non abbiamo ancora scoperto e anche se oggi siamo capaci di sequenziare il DNA di ceppi di microbi non coltivabili, possiamo solo rilevare la vita come la conosciamo basata appunto sul DNA. Non è chiaro se questa biosfera sia aliena, cioè di origine extraterrestre o semplicemente diversa da quella che ci contraddistingue.

Queste forme di vita alternative potrebbero essere basate su altri elementi e non sul carbonio. Un esempio potrebbe essere il silicio, che con ferro, magnesio e ossigeno compongono il 90% della Terra. Il silicio è simile al carbonio, con i suoi quattro elettroni disponibili può formare legami con altri atomi. Il silicio però è un atomo più pesante con 14 protoni, mentre il carbonio ne ha 6.

Il carbonio ha il vantaggio di realizzare legami doppi e tripli molto forti creando catene molto lunghe, a differenza del silicio che crea catene più corte e instabili. Un’altro punto a sfavore del silicio è che i composti come il biossido di silicio sono solidi a temperature “terrestri” e non si sciolgono in acqua a differenza dei composti del carbonio, come il biossido di carbonio, volatile e solubile in acqua.

Pur essendoci molto silicio, sulla Terra la vita è basata sul carbonio. Il silicio sembra non essere adatto a creare la vita su pianeti come il nostro.

La composizione della vita terrestre è più simile alla composizione chimica del Sole con il 98% degli atomi presenti nei processi biologici costituito da idrogeno, ossigeno e carbonio. Quindi, se ci fossero forme di vita basate sul silicio qui, potrebbero essersi evolute altrove.

Ma ci sono ancora possibilità che il silicio sul nostro pianeta favorisca lo sviluppo di forme di vita. Alcuni anni fa, gli scienziati del Caltech sono riusciti a produrre una proteina batterica che ha creato legami con il silicio, essenzialmente dando vita al silicio. Quindi, anche se il silicio è poco flessibile rispetto al carbonio, potrebbe forse trovare il modo di assemblare gli organismi viventi, includendo lo stesso carbonio.

Forse questi luoghi esistono nel nostro sistema solare, le lune dei grandi pianeti potrebbero ospitare forme di vita basate sul silicio completamente diverse da quelle basate sul carbonio e probabilmente con esperimenti simili a quelli effettuati dal Caltec un giorno potremo scoprirla.

L’universo potrebbe ospitare la vita in molti luoghi ma ci mancano le prove, solo il nostro pianeta ospita l’unica vita conosciuta e dobbiamo fare di tutto per proteggerla da eventuali contaminazioni.

Gli extraterrestri, almeno quelli immaginati dalla fantascienza e dall’ufologia, non ci hanno certamente visitato ma sappiamo che molecole organiche a base di carbonio sono piovute sulla Terra all’interno dei meteoriti e non è escluso che prima o poi forme di vita sconosciute vengano scoperte.

Fonte: https://www.livescience.com/could-invisible-aliens-exist-here-astrobiology.html

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