La NASA è riuscita ad immortalare l’insolito fenomeno delle Nubi di Cavum mentre il satellite Terra stava sorvolando il Golfo del Messico. I ricercatori hanno già documentano l’evento sin dagli anni ’40 del secolo scorso, ma è stato solo circa 15 anni fa che gli scienziati hanno finalmente trovato una spiegazione.
Come si formano le Nubi di Cavum?
Le strutture individuate dal satellite Terra sono ufficialmente chiamate nubi di cavum, ma a volte sono soprannominate nuvole perforanti o buchi fallstreak. Sono così grandi che possono essere avvistate dal suolo terrestre.
Secondo un paio di studi pubblicati nel 2010 e nel 2011, le nubi di cavum si formano quando gli aeroplani volano attraverso banchi di altocumuli di medio livello: si tratta nubi fatte di goccioline superraffreddate. I ricercatori del Langley Research Center della NASA hanno scoperto nel 2010 che quanto più basso è l’angolo che l’aereo impiega per passare attraverso le nuvole, tanto più grande sarà la cavità lasciata indietro.
Gli studi hanno dimostrato che qualsiasi tipo di aereo può produrre le nubi di cavum. Il satellite Terra della NASA ha catturato le foto di un “ammasso” di nubi di cavum vicino alla costa occidentale della Florida il 30 gennaio 2024. Secondo l’agenzia, gli oltre 1.000 voli al giorno provenienti dall’aeroporto internazionale di Miami contribuiscono in modo determinante al fenomeno.
Il satellite Terra è progettato per studiare i cambiamenti nell’atmosfera terrestre e gli effetti del cambiamento climatico. I ricercatori utilizzano i dati raccolti dal satellite per mappare l’impatto delle attività umane e dei disastri naturali.
Quando si verifica il fenomeno delle nubi di cavum?
Il fenomeno delle nubi di cavum si verifica in nuvole di medio livello composte da goccioline di acqua liquida super-raffreddate. Le goccioline rimangono liquide anche quando la temperatura è inferiore al tipico punto di congelamento dell’acqua (32°F o 0°C). Ma anche le goccioline superraffreddate hanno i loro limiti.
Il raffreddamento aggiuntivo che si verifica sulle ali degli aerei, ad esempio, può spingere le goccioline fino al punto di congelamento mentre l’aereo attraversa lo strato di nuvole. I cristalli di ghiaccio generano altri cristalli di ghiaccio mentre le goccioline liquide continuano a congelarsi. Alla fine diventano così pesanti che i cristalli di ghiaccio iniziano a cadere dal cielo, lasciando un vuoto nello strato di nuvole, formando le cosiddette nubi di cavum.
I cristalli di ghiaccio che cadono sono spesso visibili al centro delle cavità formatesi come sottili scie di precipitazione caratteristiche, chiamate virga. Quando gli aerei attraversano le nuvole con un angolo piuttosto acuto, producono piccole cavità circolari.
Se attraversano le nuvole con un angolo poco profondo, possono produrre lunghe “nuvole canale” con lunghe scie virga. Altri fattori che possono influenzare la lunghezza di questo tipo di nuvola includono lo spessore dello strato di nuvole, la temperatura dell’aria e il grado di wind shear orizzontale.
Nubi di cavum: no, non sono dischi volanti alieni
Il fenomeno delle nubi di cavum ha dato grande spinta alla fantasia umana tanto che alcuni hanno pensato che si trattasse di UFO, altri si sono spinti oltre, ipotizzando che fossero dei veri e propri portali aperti da forme di intelligenza extraterrestre per mettere in comunicazione il pianeta Terra con altri mondi.
“Quando viste dal basso – ha spiegato l’Earth Observatory che ha diffuso la nuova immagine – possono sembrare grandi cerchi, oppure ellissi ritagliate nettamente tra le nuvole, con ciuffi che cadono dal centro del buco. Ma anche dall’alto sono ugualmente impressionanti”.
“Il sottoraffreddamento si verifica quando le goccioline d’acqua sono eccezionalmente pure e prive di piccole particelle, come polvere, spore fungine, polline o batteri, attorno alle quali si formano tipicamente i cristalli di ghiaccio”, precisano gli esperti dell’EO .
“Può sembrare un qualcosa di stravagante, ma si verifica regolarmente nell’atmosfera terrestre: gli altocumuli, che coprono circa l’8% della superficie terrestre, sono infatti composti principalmente da goccioline di acqua liquida sottoraffreddate a una temperatura di circa -15 °C”.
“Mentre l’aria si muove attorno alle ali e oltre le eliche degli aeroplani, un processo noto come espansione adiabatica raffredda l’acqua di ulteriori 20 °C o più, e può spingere le goccioline di acqua liquida fino al punto di congelamento senza l’aiuto di particelle sospese nell’aria“, aggiunge l’ente americano.
“I cristalli di ghiaccio generano altri cristalli di ghiaccio mentre le goccioline liquide continuano a congelarsi, finché diventano abbastanza pesanti da iniziare a cadere dal cielo, lasciando un vuoto nello strato di nuvole“.
“I ricercatori dell’UCAR, insieme ai colleghi di diverse altre istituzioni, tra cui il Langley Research Center della NASA, hanno utilizzato una combinazione di dati di volo degli aerei, osservazioni satellitari e modelli meteorologici per spiegare come la formazione delle nubi di Cavum e tenere traccia della durata del fenomeno, scoprendo che quando gli aerei passano attraverso le nuvole con un angolo abbastanza acuto, si formano piccole cavità circolari“, ha precisato l’EO.
“Se invece le attraversavano con un angolo poco profondo, diventavano visibili cavità a forma di canale più lunghe e con lunghe scie virga, come quelle mostrate nelle immagini del satellite Terra”.
“Le analisi hanno mostrato che uno spettro completo di tipi di aerei, inclusi grandi aerei passeggeri, aerei regionali, aerei privati, aerei militari e turboelica, possono produrre nubi di Cavum e canali”, ha evidenziato l’EO: “Con più di 1.000 voli che arrivano ogni giorno all’aeroporto internazionale di Miami, ci sono molte probabilità di aerei che trovano le condizioni atmosferiche necessarie per produrre le nubi di Cavum“.