La fantascienza ha contribuito nel corso del tempo ad affascinare l’uomo per quanto riguarda i viaggi nello spazio. Serie televisive e cinematografiche come Star Trek o Star Wars, è inutile dirlo, sono entrate nell’immaginario collettivo. Ma il mondo sci-fi può aiutarci concretamente ad ampliare le nostre conoscenze sullo spazio e a contribuire al progresso dell’esplorazione spaziale? Ebbene: la risposta sembra essere positiva!
Il programma Innovative Advanced Concepts della NASA ha appena terminato di realizzare 14 nuove idee/progetti che potrebbero influenzare i futuri viaggi nello spazio. Nel 2022 un minuscolo elicottero è volato su Marte, un’astronave della NASA si è schiantata contro un asteroide e il James Webb Space Telescope ha rivelato nuove incredibili intuizioni sull’universo. Iniziate decenni fa come idee che sembravano appartenere a un romanzo di genere sci-fi, queste missioni hanno richiesto anni di ricerca e test per prendere vita.
Quanto ha influito la fantascienza nell’esplorazione spaziale?
I progressi tecnologici e le scoperte scientifiche hanno trasformato il modo in cui osserviamo e indaghiamo il cosmo. Come cambierà l’esplorazione dello spazio nei prossimi decenni e quali nuove possibilità emergeranno? Queste domande sono al centro del programma Innovative Advanced Concepts della NASA, o NIAC, che assegna finanziamenti per concetti che potrebbero far parte di future missioni.
Bill Nelson: “Rendere possibile l’impossibile”
Bill Nelson, amministratore delegato della NASA, ha spiegato all’interno di una dichiarazione: “La NASA osa rendere possibile l’impossibile. Questo è possibile solo grazie agli innovatori, pensatori e operatori che ci stanno aiutando a immaginare e preparare il futuro dell’esplorazione spaziale. Il programma NIAC aiuta a fornire a questi scienziati e ingegneri lungimiranti gli strumenti e il supporto di cui hanno bisogno per stimolare la tecnologia che consentirà le future missioni della NASA”.
L’ultimo concorso NIAC ha selezionato 14 nuovi concetti, assegnando ciascuno 175.000 dollari a gennaio. Ora, questi ricercatori hanno nove mesi per utilizzare quel finanziamento per perfezionare e testare le loro idee per vedere se possono avanzare alla seconda fase del finanziamento, che è di 600.000 dollari per arricchire i loro concetti e avvicinarli alla realtà. Solo cinque progetti sono arrivati alla terza fase durante il programma NIAC: 2 milioni di dollari serviranno da finanziamento per tirare qualcosa di concreto.
Idee futuristiche
Attivo dal 2011, il programma competitivo è aperto a un’ampia gamma di idee purché tecnicamente credibili, ha affermato Michael LaPointe, dirigente del programma per NIAC presso la NASA. Alcuni degli ultimi concetti finanziati dal NIAC includono un telescopio spaziale fluido, mattoni auto-crescenti destinati a Marte e un aereo che potrebbe volare sulla luna di Saturno, Titano, tra gli altri. Molte delle idee sono il risultato di collaborazioni creative tra esperti in diversi campi che si sfidano a vicenda per trovare nuove idee. LaPointe ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate dalla CNN: “È davvero una comunità di innovatori. Stiamo cercando idee che consentano nuovi modi di fare le cose”.
Mattoni su Marte?
Negli ultimi anni, Congrui Jin e il suo gruppo di ricerca hanno utilizzato batteri e funghi per sanare le crepe nel cemento. Jin, assistente professore all’Università del Nebraska-Lincoln, ora vuole portare la sua idea nello spazio. I suoi mattoni auto-crescenti potrebbero un giorno costruire habitat e altre strutture per gli esploratori umani sul pianeta rosso.
Missione su Titano
Quinn Morley, investigatore principale presso Planet Enterprises a Gig Harbor, Washington, e i suoi collaboratori presso la Washington State University e altre istituzioni, immaginano una missione complementare su Titano per esplorare le regioni più umide dell’intrigante luna. Il progetto simile a un idrovolante, chiamato TitanAir, volerebbe attraverso l’atmosfera di Titano e navigherebbe sui suoi laghi.
Un nuovo tipo di telescopio
Diversi nuovi concetti NIAC offrono diversi modi di osservare il cosmo come mai prima d’ora. Un progetto è FLUTE, o Fluidic Telescope, di Edward Balaban, ricercatore presso l’Ames Research Center della NASA in California, e dei suoi collaboratori. Balaban ha lavorato principalmente nel campo dell’intelligenza artificiale e nella pianificazione strategica per l’imminente missione del rover lunare VIPER .
Una seconda Terra?
Nel frattempo, Heidi Jo Newberg, professoressa di fisica, fisica applicata e astronomia al Rensselaer Polytechnic Institute, e i suoi collaboratori hanno un’idea per un telescopio che potrebbe trovare la “Terra 2.0”. L’idea del team è quella di cercare pianeti abitabili nelle vicinanze modificando il secolare design dei telescopi. Si chiama DICER, o Diffractive Interfero Coronagraph Exoplanet Resolver.
Gli esopianeti delle dimensioni della Terra sono piccoli e deboli, soprattutto se confrontati con le stelle luminose che orbitano, quindi il pensiero convenzionale suggerisce che la ricerca di tali pianeti richiederebbe un telescopio con tre volte il diametro del telescopio Webb, che a 6,5 metri è il più grande telescopio mai volato nello spazio.